Antonio Mazzeo
4 marzo 2022
Missione lampo ad Algeri del Segretario generale della Difesa e per le industrie belliche italiane si prospettano nuovi affari multimilionari con le forze armate della Repubblica Democratica Popolare di Algeria.
Il 2 marzo il generale di corpo d’armata Luciano Portolano, a capo della segreteria del Ministero della Difesa e direttore nazionale degli Armamenti, ha incontrato nella capitale algerina il generale Mohamed Salah Benbicha in occasione del 12° Comitato bilaterale Italia-Algeria che trae origine dall’accordo di cooperazione militare sottoscritto dai due paesi a Roma il 15 maggio 2003.
Rafforzamento della partnership e delle relazioni industriali-militari e conflitto in Ucraina i temi trattati nel meeting. “Il lavoro del Comitato misto italo-algerino ha rappresentato un’occasione per consolidare la cooperazione tra le forze armate dei due paesi, specie in merito alla domanda di nuove tecnologie”, ha commentato il Ministero della difesa algerino. “L’Algeria considera l’Italia un partner importante sia dal punto di vista del trasferimento dei sistemi d’arma che per l’addestramento del personale militare e tecnico”.
L’incontro di Algeri ha permesso di rinnovare i rapporti di stima e collaborazione e di riprendere il discorso su alcuni progetti bilaterali rallentati dalla pandemia da Covid-19”, riferisce il Segretariato generale della difesa italiano.
In particolare i generali Luciano Portolano e Mohamed Salah Benbicha si sono soffermati sulla joint venture costituita dal gruppo Leonardo SpA e dall’azienda algerina Establissement Public de Caractère Industriel/Establissement de Developement des Industries Aeronautiques (Epic/Edia) per la produzione di elicotteri da guerra nel paese nordafricano. “La delegazione del Segretariato generale della difesa ha inoltre presentato alcune eccellenze dell’industria italiana in alcuni settori, tra i quali quelli navale, elicotteristico, dei radar, dell’avionica, dell’elettronica, dei sistemi di combattimento navale, delle telecomunicazioni e della difesa missilistica”, riporta una nota di Agenzia Nova.
L’accordo sulla joint venture industriale italo-algerina è stato siglato nel marzo 2019 e prevede la realizzazione di uno stabilimento a Aïn Arnat, nella provincia di Sétif, dove costruire elicotteri leggeri e medi per vari impieghi militari (trasporto, evacuazione medica, sorveglianza e controllo, ecc.).
Lo stabilimento, di proprietà per il 51 per cento del Ministero della Difesa algerino e per il restante 49% di Leonardo, seguirà l’assemblaggio, la vendita e la fornitura di assistenza per vari modelli di elicottero, principalmente per i requisiti nazionali algerini, ma una quota della produzione sarà destinata all’export nel mercato africano e mediorientale. La joint venture potrà fornire ai clienti anche servizi di supporto, manutenzione e addestramento.
Alla firma dell’accordo industriale parteciparono gli allora segretari generali della Difesa di Italia e Algeria, i generali Abdelhamid Ghriss e Nicolò Falsaperna. Tre anni prima, i manager di Agusta-Westland (società controllata da Leonardo-Finmeccanica) avevano sottoscritto un protocollo di collaborazione con il governo algerino per lo sviluppo industriale e commerciale nel settore elicotteristico e delle tecnologie avanzate per i materiali aeronautici.
Secondo il sito specialistico sudafricano Defenceweb, nel periodo compreso tra il 2010 e il 2016 il gruppo italiano ha fornito alle forze armate, di polizia e alla gendarmeria algerine una settantina di elicotteri di differente tipologia, per un importo complessivo di 1 miliardo e 300 milioni di dollari (8 velivoli AW101, 24 AW109, 8 AW119 Koala per l’addestramento dei piloti, 20 AW139 e 10 Super Lynx destinati per le nuove fregate della classe Meko A200 acquistate in Germania dal gruppo ThyssenKrupp Marine Systems). Nel 2014 Leonardo-Finmeccanica, attraverso la società Orizzonte Sistemi Navali (joint venture controllata insieme a Fincantieri SpA), ha fornito alla Repubblica di Algeria pure una unità navale anfibia.
L’export di elicotteri da guerra al Paese nordafricano ha prodotto più di un mal di pancia ai manager della holding industriale italiana. Nel 2016 fu avviata un’inchiesta giudiziaria da parte della Procura della Repubblica di Busto Arsizio sulle commesse del biennio 2011-2012, ipotizzando la creazione di fatture false per un importo complessivo di 24,5 milioni per alimentare un fondo nero finalizzato al presunto pagamento di tangenti in Algeria. Sotto indagine finirono l’allora presidente e amministratore delegato di Leonardo-Finmeccanica, Giuseppe Orsi, e l’ex ad di AgustaWestland, Bruno Spagnolini; nel gennaio 2018 i due manager sono stati però prosciolti da tutte le accuse dal GUP di Busto.
Due dei velivoli AW101 acquistati dalla Marina militare algerina sono stati perduti a seguito di gravi incidenti. Il primo accadde nel 2017: a causa dell’impatto con un elettrodotto ad alta tensione, un elicottero precipitò al suolo causando la morte dei tre membri dell’equipaggio. Il 17 dicembre 2020, un AW101 in volo di addestramento tecnico precipitò in mare al largo della città di Bouharoun, ad ovest della capitale Algeri. Anche in quest’ultima occasione persero la vita i tre militari a bordo del velivolo.
Antonio Mazzeo
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