2 Marzo 2022
Sono centinaia i turisti ucraini bloccati a Zanzibar, isola della Tanzania, con una status di semi autonomia, intrappolati nel paradiso terrestre dell’Oceano Indiano, mentre nella loro terra è scoppiata la guerra e gli aeroporti sono bloccati. Molti avrebbero dovuto rientrare in patria giorni fa e ora sono a corto di denaro per pagare le camere d’albergo.
L’ambasciatore ucraino accreditato in Kenya, Andrii Pravednyk, prevede di arrivare sull’isola nei prossimi giorni, per incontrare le autorità locali e i turisti bloccati per trovare una soluzione.
Il governo di Stone Town (capoluogo dell’isola) e l’ambasciatore dell’Ucraina stanno cercando di far partire i turisti quanto prima; sono in corso trattative per trasportarli in Polonia, che ha già accolto centinaia di migliaia di profughi ucraini.
Peccato che le autorità di Varsavia non siano altrettanto generosi con gli africani, intrappolati sotto le bombe in Ucraina. Molti di loro vengono respinti alla frontiera polacca.
L’Unione Africana ha protestato contro il trattamento riservato ai cittadini del loro continente. Nel comunicato firmato dal presidente di turno dell’Assemblea, il senegalese Macky Sall e il presidente della Commissione, Moussa Faki Mahamat, è stato ricordato che, secondo il diritto internazionale, tutti possono attraversare le frontiere quando una nazione è in guerra, dunque anche gli africani devono godere di tali benefici. In momenti simili non si guardano la nazionalità o il colore della pelle dei profughi.
Intanto il ministro del Turismo di Zanzibar, Leila Mohammed Musa, ha detto ieri che è preferibile che per il momento gli sfortunati turisti restino al sicuro sull’isola, dove ricevono assistenza umanitaria e alcuni potranno continuare a alloggiare gratis negli alberghi dove hanno trascorso le vacanze.
Lo stringer di Africa Express ha visitato uno dei tanti resort turistici di Zanzibar domenica scorsa; il manager gli ha specificato che potranno offrire gratuitamente una notte agli sfortunati turisti, poi però bisogna trovare una soluzione.
Una situazione simile si sta verificando in Egitto, sul mar Rosso, meta molto amata da russi e ucraini. Il ministero del turismo ha diramato già giovedì scorso un comunicato, nel quale specifica: “I turisti provenienti da Paesi dove il traffico aereo è momentaneamente interrotto, saranno autorizzati a rimanere negli hotel nei quali hanno trascorso le loro vacanze, fino a quando potranno tornare a casa in sicurezza”.
Africa ExPress
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