Cornelia I. Toelgyes
25 febbraio 2022
Nel pomeriggio di ieri fa sono stati liberati i 4 militari europei della missione ONU (MINUSCA) nella Repubblica Centrafricana, arrestati lunedì scorso nelle immediate vicinanze dell’aeroporto internazionale di Bangui, con l’accusa di attentato al presidente Faustin–Archange Touadéra.
I cartellini identificativi con le loro foto e nomi, nonché la loro funzione nell’ambito di Minusca sono immediatamente apparsi in innumerevoli bacheche dei social network di utenti centrafricani.
Dopo il loro arresto sono seguiti appelli per la loro liberazione dal segretario generale dell’ONU, Antonio Guterres e dai vertici di Minusca.Tra l’altro, hanno ricordato alle autorità di Bangui, che i 4 militari, in quanto personale dell’ONU, godono di immunità durante l’esercizio delle loro funzioni.
Dal giorno del loro fermo è iniziato un vero e proprio braccio di ferro tra il governo centrafricano e l’ambasciata francese di Bangui e MINUSCA, scandalizzati in quanto per tre giorni di seguito, i 4 caschi blu sono stati classificati dalla stampa come mercenari.
Il giorno dopo l’arresto dei militari stranieri è stata formalmente aperta un’inchiesta dalla procura generale di Bangui. Mentre Mankeur Ndiaye, a capo di MINUSCA e rappresentante speciale del segretario generale del Palazzo di Vetro nel Paese, ha approfittato della sua presenza al Consiglio di sicurezza dell’ONU per informare personalmente i membri dei fatti accaduti.
E mentre si discuteva a New York dell’arresto dei caschi blu, a Bangui, secondo fonti locali, Lizbeth Anne Cullity, la vice di Ndiaye e il comandante della missione di pace, Daniel Sidiki Traoré, sarebbero stati ricevuti dal presidente. Durante il colloquio con Touadéra avrebbero chiesto la liberazione immediata dei 4 militari in forza al contingente di pace, puntando sul fatto che è stata commessa una violazione dell’accordo stipulato tra il governo e MINUSCA, fatto che ora renderebbe assai difficile l’espletamento del mandato.
Inizialmente Touadéra sarebbe rimasto fermo sulle sue posizioni, solo in un secondo tempo, dopo essersi consultato con i russi del suo entourage, avrebbe consentito di liberare i militari stranieri. Va ricordato che il consulente per la sicurezza interna del capo di Stato centrafricano è un uomo di Mosca, Valery Zakharov.
Tutto bene quel che finisce bene, anche se non è ancora chiara la funzione e la presenza dei quattro militari francesi, che sono stati però identificati dal procuratore generale come appartenenti a altre nazionalità, solo uno tra loro risulterebbe provenire d’Oltralpe, mentre uno sarebbe italiano, un altro rumeno e il quarto bulgaro.
Il contingente di pace dell’ONU in Centrafrica è composto da truppe di molte nazioni, per lo più africane e 3 asiatiche, mentre non risulta alcuna partecipazione europea, nemmeno francese. Parigi è stata a fianco della sua ex colonia con l’Opération Sangaris dal 2013 al 2016. Mentre MINUSCA è arrivata nel 2014; il mandato della missione di pace è stato rinnovato per un altro anno dal Consiglio di sicurezza lo scorso novembre con risoluzione numero 2605.
Alla fine del mese scade l’incarico del senegalese Ndiaye, sarà sostituito dalla ruandese Valentine Rugwabiza, diplomatico di lungo corso. Un annuncio in tal senso è stato fatto da Guterres due giorni fa.
I colpi di scena in Centrafrica sono all’ordine del giorno. Mercoledì sono stati arrestati tre operatori umanitari della ONG francese ACTED, che opera nel Paese. Due tra i fermati sono di nazionalità francese.
Come spiega il quotidiano online centrafricano CorbeauNews, i mercenari di Wagner, supportati dai militari di Bangui e da agenti della polizia, arrivati con un camion dalla capitale Bangui, avrebbero dapprima circondato il perimetro dell’area di una delle basi della ONG a Bambari, capoluogo della prefettura di Ouaka, per poi perquisire l’edificio, ufficialmente alla ricerca di armi da guerra.
I contractor però non hanno trovato né fucili o munizioni; malgrado ciò hanno portato i tre operatori alla centrale di polizia e sequestrato i loro telefoni satellitari Thraya. Solo dopo l’intervento dei funzionari di OCHA (Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari n.d.r.), sono stati liberati. Questo fatto complica ulteriormente i rapporti già tesi tra il Centrafrica e la Francia.
La ONG ACTED ha già subito pesanti perdite nell’agosto di due anni fa, quando, durante un agguato dei terroristi, hanno ucciso 6 operatori umanitari francesi e due nigerini nel parco delle Giraffe, nella zone delle tre frontiere (Mali, Niger, Burkina Faso).
Alla fine dello scorso anno i militari francesi di Barkhane hanno ucciso uno degli assassini del vile massacro poi rivendicato dallo Stato Islamico nel Grande Sahara – branca dell’ISIS.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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