Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
11 febbraio 2022
Almeno 9 persone sono state uccise nel parco transfrontaliero “W” nel nord del Benin, al confine con Niger e Burkina Faso.
La ONG sudafricana, African Parcs, che gestisce la porzione della riserva situata in Benin, è stata la prima a lanciare l’allarme. In un breve comunicato ha denunciato mercoledì sera la morte di almeno sei persone e una decina di feriti. African Parcs ha anche precisato che sono stati inviati rinforzi militari e altri gruppi di ranger per perlustrare la zona.
Solo in seguito si è saputo che il numero dei morti dell’incidente accaduto martedì è salito a 8, tra questi anche un militare delle forze armate del Benin e un istruttore francese, un ex-militare, di 50 anni e 7 persone – tra ranger e civili – dipendenti dell’organizzazione sudafricana.
Sulla morte del proprio connazionale la procura antiterrorista di Parigi ha già aperto un fascicolo.
Gran parte della riserva fa parte del Niger ed è situata sui meandri a forma di “W” dell’omonimo fiume. Alcune aree, invece si trovano in territorio burkinabé e beninese. Nel 1996 il parco è stato proclamato patrimonio dell’umanità dall’UNESCO.
Sono in molti a puntare il dito sui jihadisti che operano nell’area, in quanto “incidenti” ad opera dei terroristi del Sahel si sono verificati anche recentemente nel nord del Paese. Secondo molti ricercatori, i gruppi jihadisti, e in particolare Katiba Macina (conosciuto anche con il nome di Front de libération du Macina, fondato nel 2015 da Amadou Koufa), legato a al Qaeda, sta cercando di rafforzare la sua presenza sia nel sud-est del Burkina che nel sud-ovest del Niger, approfittando delle vaste aree forestali per stabilire delle nuove basi. Questa pressione si riversa anche sul Benin settentrionale e sul Togo.
Il governo di Porto Novo sostiene che e i ranger a caccia di bracconieri si sarebbero imbattuti in ordigni esplosivi improvvisati. Durante il consiglio dei ministri straordinario di ieri è stato detto che un’altra imboscata si è verificata proprio giovedì mattina: una seconda pattuglia in ricognizione è stata colpita da un ordigno esplosivo, causando la morte di un ranger, facendo così salire a 9 le vittime nel parco “W”. Entrambi gli attacchi comunque non sono stati rivendicati.
All’inizio di dicembre gruppi armati hanno attaccato per ben due volte una pattuglia di soldati delle forze armate beninensi nella zona frontaliera tra il Benin e il Burkina Faso. Allora erano morti due militari, altri 5 erano stati feriti e un terrorista ucciso.
Nel 2019 furono rapiti due francesi nel parco nazionale Pendjari. I due turisti d’Oltralpe furono poi liberati dalle teste di cuoio francesi, in Burkina Faso, insieme ad altre due persone, una di nazionalità statunitense e l’altra sud-coreana.
Da allora i militari beninesi tengono sotto stretto controllo i territori al confine con il Burkina Faso, Paese flagellato da incursioni terroriste dal 2015.
Cornelia I. Toelgyes
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