Africa ExPress
Teheran, 10 febbraio 2020
L’Iran ha prodotto un nuovo missile balistico in grado di colpire le città ad oltre 1.450 km di distanza (più o meno la distanza che c’è tra Yemen e gli Emirati Arabi Uniti).
Mercoledì scorso la TV di Stato iraniana ha mostrato con fierezza il nuovo missile superficie-superficie denominato “Kheibar Shekan” (prende il nome da una vittoria militare del 7° secolo del profeta Maometto nell’oasi di Kheibar nella regione dell’Hijaz quella che oggi è l’Arabia Saudita).
“Questo missile a lungo raggio è stato progettato e prodotto interamente dal Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche. Ha un’elevata precisione, è azionato da combustibile solido ed è in grado di penetrare negli scudi missilistici”, ha affermato un portavoce militare delle Guardie Rivoluzionarie.
Il capo delle forze armate iraniane, il maggiore generale Mohammad Bagheri, ha decantato con una certa soddisfazione le performance del nuovo missile balistico iraniano, affermando che la portata di oltre 1.450 km, lo rende in grado di prendere di mira e minacciare non solo Israele, ma anche le capitali degli stati del Golfo e le basi statunitensi in Medio Oriente.
Visti i continui progressi iraniani nel campo missilistico – ha aggiunto Bagheri – d’ora in poi i programmi di armi di Teheran (e non solo missilistico) andranno avanti a ritmo serrato: “Continueremo sulla strada della crescita, dello sviluppo e dell’eccellenza per la nostra potenza missilistica, in termini sia di quantità che di qualità”
L’Iran, non è un segreto, ha uno dei più grandi arsenali di missili del Medio Oriente (ed intere città missillistiche ‘nascoste’ più o meno ‘segrete’).
Alla fine dell’anno scorso ha lanciato 16 missili balistici per concludere esercitazioni militari descritte dai generali come un’avvertimento contro Israele. Bagheri ha affermato che l’Iran è già “autosufficiente in termini di equipaggiamento militare” e potrebbe diventare uno dei maggiori esportatori di armi al mondo se le sanzioni statunitensi fossero revocate.
L’Istituto internazionale per gli studi strategici afferma che l’Iran ha circa 20 tipi di missili balistici, oltre a missili da crociera e droni. Le loro capacità variano: il Qiam-1 ha ad esempio un’autonomia di 800 km mentre il Ghadr-1 è sarebbe grado di raggiungere 1.800 km (più o meno la distanza che c’è tra Tehran e l’Arabia Saudita).
Il think tank inglese IISS ha affermato che l’attuale priorità dell’Iran è quella di aumentare la precisione dei suoi missili. Ciò nonostante però lo sviluppo dei missili balistici di Teheran non è mai stato messo all’ordine del giorno nei colloqui in corso sul programma nucleare iraniano, mentre molti alleati degli Stati Uniti nel Golfo ritengono che dovrebbe esserlo.
I missili balistici iraniani potrebbero essere adattati per trasportare una testata nucleare se l’Iran ne sviluppasse una. Israele ha minacciato a lungo ‘azioni militari contro l’Iran se i colloqui di Vienna non riusciranno a frenare il programma nucleare di Teheran.
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(dai quotidiani sauditi Asharq al Awsat, Alriyadh, Al Watan del 10 febbraio 2022)
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