Costantino Muscau
Nairobi, 22 gennaio 2022
Mercoledì, 19 gennaio. Stadio dell’Indipendenza di Bakau, a Banjul, capitale del Gambia. Adama Barrow, 56 anni, Corano in mano, presta giuramento per la seconda volta come presidente della Repubblica.
Giovedì, 20 gennaio. Stadio di Limbe, in Camerun. Musa Barrow, 23 anni, giocatore gambiano del Bologna, con un preciso cross in area libera al tiro il compagno Ablie Jallow, che fa goal.
La Tunisia è sconfitta e gli Scorpioni del Gambia completano il passaggio epocale agli ottavi di finale nella 33esima edizione della Coppa d’Africa. Un grande regalo al neopresidente (tifosissimo dell’Arsenal). Ora è al suo secondo mandato; è stato eletto per la prima volta a furor di popolo nel dicembre 2017, che ha portato alla cacciata del dittatore perdente alle elezioni, Yahya Jammeh.
Venerdì, 21 gennaio. La nazionale delle Isole Comore, all’esordio assoluto nel torneo continentale, si qualifica agli ottavi di finale. È riuscita a entrare nel tabellone dei ripescaggi delle migliori terze classificate grazie alla vittoria sul più forte Ghana e ai concomitanti risultati delle avversarie.
Un’impresa storica per i cosiddetti Celacanti, (pesce preistorico in via di estinzione). Le matricole hanno fatto bang. I due nani geografici africani, Gambia e Isole Comore, hanno compiuto un passo da gigante.
Erano praticamente sconosciuti a livello calcistico mondiale, con zero partecipazioni ai tornei internazionali. Ed ecco, all’improvviso emergono imperiose in Camerun nella 33esima edizione della Coppa d’Africa.
Le due nazionali di altrettanti giovani Paesi, geograficamente agli opposti nel Continente nero, una a ovest, l’altra a est, si ritrovano unite nel taglio di un traguardo enorme e quasi inimmaginabile. E, per certi aspetti anche dalla storia.
Fino agli anni ‘70 lo staterello insulare, che secondo le ultime, ma vecchie statistiche, non arriva a 800 mila abitanti, non era ancora indipendente. Il distacco dalla Francia è avvenuto solo nel 1975. La rappresentativa del pallone nelle ultime sei edizioni non era riuscita neppure a qualificarsi. Ora non solo c’è l’ha fatta, ma vola alla seconda fase, dove “si parrà la sua nobilitate”.
Lunedì 24 gennaio, infatti, questa rappresentativa calcistica di “Pellegrini” incontra nientemeno che i padroni di casa del Camerun. Pellegrini senza accezione offensiva, ma nel senso letterale del termine: i Celacanti sono giocatori che militano nelle serie minori dei campionati europei, soprattutto in quello francese. Non a caso i festeggiamenti più calorosi – a parte quelli di Moroni, la capitale, per il passaggio di turno sono esplosi a Marsiglia, dove vive la maggioranza degli isolani immigrati e dove è nato, nel 1972, il commissario tecnico Amir Abdou.
Quello che sta portando le Isole Comore a vivere una bella favola (non solo calcistica). La stessa favola del Gambia, diventato indipendente appena 10 anni prima delle Isole della luna.
La nazionale non ha mai preso parte alla fase finale della Coppa del Mondo. Le uniche presenze le vanta in competizioni “locali”, tipo quella che vede coinvolte solo le squadre dell’Africa occidentale. Nella formazione attuale eccellono due “italiani”: il già citato Barrow e Omar Colley,29 anni, della Sampdoria.
Anche per gli Scorpioni la prova del fuoco è lunedì 24 gennaio: contro la Guinea, o vincono o tornano a Banjul.
Proprio con il passaggio del turno delle Comore, Guinea Equatoriale e Tunisia si è quindi chiuso definitivamente il quadro delle 16 nazionali qualificate agli ottavi della 33esima edizione della Coppa d’Africa. Fra esse brillano alcuni “illustrissimi” assenti: Ghana e soprattutto Algeria. La Nazionale nordafricana era campione in carica e arrivava all’appuntamento in Camerun con una serie di risultati utili che durava da 34 partite consecutive. Contro la Sierra Leone (0-0) aveva toccato quota 35 e puntava al record dell’Italia (37).
Tra i favoriti, almeno per l’accesso alle semifinale gli esperti indicano Camerun e Senegal, anche se in realtà gli occhi sono puntati sui due big match: Nigeria-Tunisia (domenica 23 gennaio) e Costa d’Avorio-Egitto (26 gennaio). In altri tre casi un posto ai quarti andrà a quelle squadre viste come outsider: le vincenti di Burkina Faso-Gabon (domenica 23), Senegal-Capo Verde(25 gennaio),Guinea Equatoriale-Mali (26 gennaio).
Costantino Muscau
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