Sandro Pintus
Firenze, 7 gennaio 2022
In questa intervista Emanuela Curnis, Console Generale a Johannesburg, spiega la posizione del Consolato rispetto al caso del Sacrario militare italiano di Zonderwater, in Sudafrica.
L’associazione “Zonderwater Block Ex Pow” scrive nella petizione: “Con l’arrivo della nuova Console Generale la situazione è stata sconvolta. Per motivi a noi sconosciuti l’Associazione è stata estromessa da qualsiasi attività riguardante il cimitero…”.
Perché si è giunti a questa decisione?
L’Associazione è ampiamente a conoscenza della situazione, essendone responsabile in prima persona, avendo partecipato a riunioni sulla questione e avendo scritto e ricevuto lettere sull’argomento.
Premesso che l’Associazione non ha mai stipulato contratti con Onorcaduti o con il Consolato Generale d’Italia a Johannesburg per l’apertura del Cimitero Militare Italiano di Zonderwater, è bene chiarire sin dall’inizio che l’Associazione non è mai stata estromessa.
La verità è che, a inizio marzo 2021, senza alcun avviso o comunicazione, l’Associazione ha unilateralmente deciso di cessare ogni attività presso il Cimitero Militare italiano di Zonderwater e ha svuotato il Museo situato all’interno del sito di tutti i cimeli in esso custoditi, privando così la comunità italiana di un patrimonio comune. Ad oggi, nonostante le richieste degli ultimi 9 mesi, l’Associazione non ha ancora riportato i cimeli.
Il comportamento dell’Associazione è ricollegabile alle verifiche avviate nel novembre 2020 su WT Memorials, la ditta che, su incarico del Consolato Generale, assicurava la manutenzione del Cimitero Militare e lo apriva al pubblico, e di cui il Presidente dell’Associazione Zonderwater Block, Emilio Coccia, è segretario e tesoriere. È emerso che la ditta, completamente sconosciuta (incluso ai membri del comitato direttivo dell’Associazione Zonderwater Block) non è una ditta, non è registrata, non ha dipendenti e, soprattutto, non ha fatto o ha eseguito male quanto asserisce di aver effettuato presso il Cimitero e ha dichiarato di non essere in grado di fornire fatture per beni acquistati e servizi resi. E’ attualmente in corso un’indagine della Magistratura italiana, dal momento che WT Memorials riceveva fondi pubblici italiani.
Il Cimitero è aperto al pubblico dal giugno scorso (dopo che, a tutela dei visitatori, abbiamo effettuato interventi di potatura urgenti) e chi ha richiesto di visitarlo lo ha potuto fare, debitamente accompagnato da personale del Consolato Generale.
Per ragioni di sicurezza, sottolineate dalla stessa Associazione, occorre prenotare la visita. Le modalità sono indicate sul sito del Consolato Generale. Ovviamente, per le ragioni sopra indicate, il Museo, recentemente ristrutturato, rimane chiuso al pubblico perché privo dei cimeli.
Con riferimento alle chiavi, il Consolato Generale è stato obbligato a chiedere al signor Coccia copia di tutte le chiavi di accesso al Cimitero e agli edifici che sorgono sul sito. È infatti emerso che, nel corso degli anni, senza mai informare le Autorità italiane, il signor Coccia ha sostituito serrature e lucchetti e non ne ha mai dato copia al Consolato Generale. Come conseguenza, la sede consolare responsabile del Cimitero Militare Italiano non poteva accedere al sito in maniera autonoma, nemmeno in caso di emergenza.
Dalla petizione si evince che l’Associazione, durante gli anni, ha fatto un ottimo lavoro.
Perché interrompere?
Come accennato, non vi è stato mai un contratto con l’Associazione Zonderwater Block. L’apertura del sito era parte integrante del contratto con WT Memorials. L’impressione errata deriva dal fatto che il sig. Emilio Coccia ha ruoli nell’Associazione Zonderwater Block e in WT Memorials. Sul piano formale, pero’, i ruoli e le responsabilità sono distinti.
Premesso che WT Memorials si è dichiarata indisponibile a continuare per il 2021, lo stato di degrado in cui hanno lasciato il Cimitero, nonostante i fondi ricevuti in passato, non è compatibile con quanto asserito nella petizione. Le prove fotografiche raccolte smentiscono tali affermazioni. Preciso che nel giro di pochi mesi abbiamo dovuto effettuare vari interventi straordinari, incluso alcuni di carattere strutturale agli edifici, e altri sono in programma nel 2022.
Le richieste pubblicate nella petizione sono:
– rimanere “custode morale” del luogo
– nel coordinamento della cura e arricchimento del sito;
– nella guida delle visite ordinarie e straordinarie;
– nella custodia e gestione del Museo il cui contenuto è di proprietà inalienabile dell’Associazione “Zonderwater Block Ex Pow Association”;
– nell’organizzazione della cerimonia commemorativa annuale;
– nella gestione delle offerte dei soci.
Ci sono ragioni per le quali non è possibile accettarle o accettarle in parte?
“Rimanere ‘custode morale’ del luogo” è un ruolo che l’Associazione si è auto-assegnata da tempo, senza consultarsi con terzi. Una decisione in merito spetta in via esclusiva all’Associazione. Da notare che da mesi, di sua iniziativa, ha deciso di privare tutti dei contenuti del Museo e continua a non chiarire i dettagli dell’Accordo quadro che vorrebbe sottoscrivere. All’ultimo minuto ha declinato l’invito alla cerimonia commemorativa di novembre, perché aveva organizzato una cerimonia parallela in altro luogo (cui hanno presenziato circa 40 persone, contro le 400 circa presenti a quella organizzata dal Consolato Generale al Cimitero Militare).
“Il coordinamento della cura e arricchimento del sito” è una richiesta non chiara e vaga.
“Riguardo alla guida delle visite ordinarie e straordinarie”, dal giugno scorso attendiamo che chiariscono l’ammontare della remunerazione e del rimborso spese che chiedono per questo tipo di attività. Li abbiamo sollecitati ad ottobre e a dicembre. L’unica risposta pervenuta è che riceveremo comunicazione dai loro avvocati.
“Nella custodia e gestione del Museo il cui contenuto è di proprietà inalienabile dell’Associazione “Zonderwater Block Ex Pow Association”, attendiamo che l’Associazione si decida a compiere un gesto di buona volontà e riporti i cimeli nel Museo, completamente restaurato nel settembre scorso. Dovrà ovviamente fornire informazioni sulla provenienza dei cimeli, assicurare che la gestione del Museo rispetti la normativa in materia, nominare un curatore con le qualifiche adeguate. Intanto, rimaniamo in attesa della prova che i cimeli sono stati rimossi previa autorizzazione scritta dei donatori e delle autorità competenti, con il beneplacito della South African Museum Association (che ha dichiarato di non essere stata informata)
“Sull’organizzazione della cerimonia commemorativa annuale”, come accennato, quest’anno l’Associazione ha deciso di non partecipare. Ha declinato anche la nostra richiesta di contribuire all’organizzazione. Da parte nostra rimane una disponibilità, fermo restando che l’organizzazione della cerimonia commemorativa di novembre è e rimane una responsabilità istituzionale del Consolato Generale d’Italia a Johannesburg, che è onorato di poter contribuire a mantenere viva la memoria dei soldati italiani che hanno dato la loro vita per il nostro Paese.
“Nella gestione delle offerte dei soci” ogni Associazione gestisce in maniera autonoma, nel rispetto dello Statuto, le offerte dei soci. Non è quindi chiara questa rivendicazione. Vero è che l’Associazione dovrà finalmente assicurare la necessaria trasparenza nella gestione dei suoi fondi, presentando regolarmente i rendiconti alle autorità competenti e, inter alia, chiarendo come utilizza i 40 euro degli “alberi del ricordo” che, stando a quanto riportato sul loro sito, sono destinati al Museo per la sua manutenzione (assicurata finora solo dal Consolato Generale).
Vero è altresì che l’Associazione dovrà sostenere direttamente le spese per la piantumazione e la manutenzione degli Alberi del Ricordo e per le altre attività che finora il suo Presidente ha imputato tra le spese di WT Memorials, mettendole quindi a carico del contribuente italiano.
Via Messenger mi ha accennato a “falsità e diffamazioni che l’associazione sta diffondendo da mesi”.
Può essere più precisa?
Dal marzo 2021, tramite lettere a varie Autorità italiane (Segretario Generale del Quirinale, Ministro della Difesa, Ministro degli Esteri, Commissario Generale di Onorcaduti, etc), un’interrogazione parlamentare, un articolo su un giornale locale minore, vari post e commenti sulle due pagine Facebook relative a Zonderwater e su altri gruppi privati, alcuni membri dell’Associazione descrivono una versione distorta della realtà, al solo fine di screditare il Consolato Generale e ottenere il ritorno dell’Associazione, ovvero del sig. Coccia, nella gestione del Cimitero Militare Italiano (la petizione è in linea con tale obiettivo).
I commenti vengono principalmente da persone che vivono in Italia; che non hanno visitato il sito da anni, ne’ hanno fatto richiesta di visitarlo per verificarne lo stato; che non hanno visionato le fotografie e tutta la documentazione sull’argomento e che quindi non hanno un quadro obiettivo della situazione; che finora non hanno presentato prove a supporto delle loro diffamazioni.
La Magistratura e le altre Autorità italiane contattate dall’Associazione hanno ricevuto informazioni dettagliate e documentate sulla vicenda, alquanto complessa.
Un quadro veritiero dello stato del sito è inoltre ben chiaro ai visitatori degli ultimi mesi, incluse alcune delegazioni dall’Italia; ai circa 400 partecipanti alla cerimonia di novembre; ai rappresentanti eletti della Comunità italiana; al locale Consigliere municipale; ai vari tecnici che hanno effettuato sopralluoghi. Con nostra grande soddisfazione, tutti si sono complimentati per l’eccellente stato di manutenzione assicurato dal Consolato Generale con l’aiuto del Dipartimento dei Penitenziari sudafricano, e per i lavori effettuati finora.
Per tutto lo staff del Consolato Generale è un vero onore e un motivo di orgoglio mantenere al meglio il Cimitero Militare Italiano di Zonderwater. È il nostro piccolo contributo e segno di rispetto per i nostri militari sepolti in un luogo situato a migliaia di chilometri di distanza dal nostro Paese. Continueremo a impegnarci per assicurarne il decoro e tenerlo aperto al pubblico. Continueremo anche a mantenere viva la memoria dei nostri ex prigionieri di guerra. Come segnalato in molteplici occasioni, ci farebbe piacere poter contare sulla collaborazione dell’Associazione Zonderwater Block. Auspichiamo nuovamente, pertanto, che l’Associazione assuma atteggiamenti collaborativi.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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