Sandro Pintus
2 gennaio 2022
Un uomo di 51 anni è stato arrestato per essere interrogato sulle cause dell’incendio che ha devastato il Parlamento a Città del Capo, in Sudafrica. Lo ha dichiarato alla stampa la ministra dei Lavori pubblici, Patricia De Lille, senza fornire particolari. Nel momento in cui scriviamo l’incendio sta per essere domato e non ci sono vittime né feriti.
La BBC riporta che il presidente della Repubblica, Cyril Ramaphosa, si è recato sul luogo dell’incendio definendo l’evento “terribile e devastante”. “La notizia della catastrofe ha provocato una terribile battuta d’arresto per quello che stavamo vivendo ieri”, – ha affermato riferendosi ai funerali di Desmond Tutu -. “Anche l’arcivescovo ne sarebbe stato devastato”, – ha aggiunto.
Il Capo dello Stato ha spiegato che il sistema anti-incendio non ha funzionato. Secondo l’ufficio del sindaco di Città del Capo l’allarme del Parlamento ha suonato solo quando i vigili del fuoco erano già sul posto. Il tetto sopra la vecchia sala dell’assemblea è stato completamente distrutto e devono essere ancora valutati i danni.
L’incendio è stato segnalato alle 5.03 di domenica. Il primo contingente di Vigili del fuoco è arrivato sei minuti dopo la segnalazione, raggiunto da altri cinque mezzi e decine di pompieri. Per spegnere il rogo è stata impiegata anche una gigantesca gru arrivata oltre l’altezza del tetto dell’edificio.
La parte più antica del Parlamento di Città del Capo, con il pavimento in legno, risale al 1884. Le altre due sezioni che lo compongono sono state costruite negli anni ’20 e ’80 del secolo scorso e ospitano l’Assemblea Nazionale. Nove mesi fa, nel marzo dello scorso anno, nell’edificio c’è stato un altro incendio a causa di un guasto elettrico. Sempre l’anno scorso, ad aprile il fuoco ha distrutto parte della biblioteca dell’Università di Città del Capo. Tra l’altro conteneva una collezione unica di archivi africani.
Sandro Pintus
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