I tigrini a un passo da Addis Abeba: Abiy corre al fronte con le sue truppe

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Il premier etiopico, premio Nobel per la Pace 2019, Abiy Ahmed

Africa ExPress
Nairobi, 24 novembre 2021

La guerra civile in Etiopia è arrivata a un punto critico: i tigrini del Tigray Defense Forces sono a pochi chilometri da Addis Abeba. Il primo ministro Abiy Ahmed, come aveva annunciato lunedì, è partito per il fronte. In sua assenza, Demeke Mekonnen Hassen, numero due del governo etiopico e ministro degli Esteri, ha assunto il ruolo di premier ad interim. Le ultime mosse dell’amministrazione mostrano con chiarezza che la situazione è drammatica.

Il premier etiopico, premio Nobel per la Pace 2019, Abiy Ahmed

Abiy Ahmed, aveva spiegato che intendeva raggiungere le sue truppe per partecipare ai combattimenti contro il TDF e i loro alleati, soprattutto l’OLA (Oromo Liberation Army). Gli oromo sono il maggiore gruppo etnico dell’Etiopia. Abiy, da vincitore del Premio Nobel per la Pace passa direttamente sul campo di battaglia. Le trattative per un cessate il fuoco immediato e una mediazione diplomatica volta a arginare la guerra sembrano ormai un miraggio.

Le Nazioni Unite hanno predisposto l’evacuazione delle famiglie dello staff internazionale per il 25 novembre. La Francia ha lanciato un nuovo appello ai propri connazionali perché lascino l’Etiopia immediatamente. Altrettanto hanno fatto Germania, Irlanda e Svizzera, mentre il Regno Unito ha diramato nuovamente l’invito ai britannici di andarsene quanto prima; la Banca Mondiale ha già trasferito il suo staff internazionale a Nairobi, in Kenya.

Qualche giorno fa il ministero degli Esteri etiopico ha informato la controparte irlandese che 4 diplomatici di Dublino sono stati dichiarati persona non grata e pertanto dovranno lasciare Addis Ababa entro una settimana. L’ambasciatore e un altro funzionario della missione diplomatica irlandese potranno restare. Il governo etiopico ha adottato tale misura nei confronti dell’Irlanda per la sua presa di posizione critica sul conflitto e sulla crisi umanitaria nel Paese espressa a livello internazionale, opinione ripetuta anche al Consiglio di Sicurezza del Palazzo di Vetro.

Se da un lato le autorità di Addis Ababa mandano a casa personale diplomatico, è quasi impossibile per etiopici con doppio passaporto, se nati nel Tigray uscire dal Paese. Africa Express è stata contattata da persone che si trovano in questa condizione. L’Australian Broadcasting Corporation ha denunciato qualche giorno fa l’arresto nella capitale di 20 australiani, originari del Tigray. Il motivo del loro fermo non è stato reso noto.

La CNN ha riportato che l’esercito degli Stati Uniti
ha messo in allerta le forze speciali a Gibuti. Sono pronte a fornire assistenza all’ambasciata americana di Addis Ababa, se la situazione dovesse peggiorare.

Già dal mese scorso le forze del Tigray e i loro alleati avevano minacciato di marciare verso Addis Abeba. Gli intensi combattimenti ancora in corso hanno l’obbiettivo strategico di tagliare la strada che collega Gibuti alla capitale etiopica per bloccare i rifornimenti. L’Etiopia non ha sbocchi al mare. L’arteria che collega Addis Abeba al mare è dunque vitale.

Mentre tutti gli occhi sono concentrati sul conflitto contro i “ribelli”, a est i terroristi somali al-shebab hanno notevolmente aumentato la loro attività al confine con l’Etiopia. I residenti hanno chiesto aiuto al governo centrale con l’invio di nuove truppe per difendere le frontiere e impedire ai terroristi di entrare nel Paese.

Abiy, durante il suo discorso di lunedì, ha ricordato gli imperatori etiopici del passato, che hanno combattuto insieme ai soldati.

I più sono morti sul fronte, non tutti però. Menelik II è morto nel suo palazzo di grave malattia. Mentre non è chiaro nemmeno ancora oggi quale sia stata la reale causa di morte dell’ultimo negus etiopico, Hailé Selassié, morto in circostanze misteriose nel 1975; la sua tomba è stata ritrovata solo nel 2018 sotto il pavimento di un ufficio del palazzo imperiale di Menelik. Mentre il dittatore Mènghistu Hailé Mariàm è dovuto fuggire e a tutt’oggi vive nello Zimbabwe.

Personaggi famosi etiopici, soprattutto atleti, come il leggendario Haile Gebrselassie, hanno dichiarato di voler raggiungere il premier e combattere al suo fianco al fronte, ma finora nessuna foto di Abiy è stata pubblicata mentre si prepara ad affrontare il nemico.

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