Sandro Pintus
Firenze, 18 novembre 2021
L’ex ministro delle Finanze mozambicano, Manuel Chang, sarà estradato negli Stati Uniti. Così ha deciso la giudice sudafricana, Margaret Ruth, dell’Alta Corte di Gauteng a Johannesburg. La sentenza è arrivata in seguito a un appello presentato dall’ong mozambicana Forum per il monitoraggio del bilancio (FMO).
L’ong, insieme di varie organizzazioni della società civile, sosteneva che se Chang fosse stato mandato in Mozambico, non sarebbe stato ritenuto responsabile dei suoi crimini. E pare che ce l’abbia fatta anche se non è facile estradarlo in USA perché Maputo rilancia. La procuratrice generale del Mozambico, Beatriz Buchili, ha presentato ricorso contro la sentenza di estradizione in USA.
André Thomashausen, specialista in diritto internazionale, ha dichiarato alla testata DW che il ricorso “…serve solo a guadagnare tempo e a ritardare la testimonianza del signor Chang. Mancano tutti i requisiti di base. Il più basilare per l’estradizione è che solo una persona accusata di un crimine o processata può essere estradata. Un testimone, non può mai essere estradato. Una persona ricercata come sospettata non può essere estradata”.
Nella foto: l’ex presidente Armando Guebuza, aiuta Beatriz Buchili, procuratrice generale del Mozambico
Dopo quest’ultima sfida di Maputo scatta la reazione dei media mozambicani e dei social. Su Facebook, Justiça national accusa il governo di buttare il denaro: “Gli avvocati sudafricani hanno incassato un milione di dollari per occuparsi del ricorso. La procura della Repubblica (PGR ndr) sa in anticipo, che non vincerà mai questa causa. Il PGR ha paura di quello che Chang potrebbe rivelare negli Stati Uniti perché potrebbe essere grave. Impegnerà i boss di Beatriz Buchili”.
Manuel Chang è recluso in un carcere sudafricano da 35 mesi dopo essere arrestato su mandato internazionale USA nell’aeroporto di Johannesburg nel 2018. Quando gli Stati Uniti ne hanno chiesto l’estradizione, pochi giorni dopo è arrivata la richiesta di Maputo per estradarlo in Mozambico. Un braccio di ferro che va ancora avanti e che ora vede in vantaggio Washington.
Lo scandalo dei “debiti occulti” da oltre 2mld di dollari (1,9mld di euro) risale al 2013-2015, durante la presidenza di Armando Guebuza. Vede coinvolte le più alte sfere della politica mozambicana e del Frelimo, il partito al potere dal 1975. All’epoca, l’attuale presidente mozambicano, Filipe Nyusi, era ministro della Difesa.
Qualche settimana fa, al processo in atto a Maputo sui “debiti occulti”, è apparso il documento firmato da Nyusi. Si tratta di un documento di due pagine indirizzato all’allora ministro delle Finanze con Ref n°005 /GAB/MDN/2013 datato 14 gennaio 2013. Nel documento il ministro della Difesa sollecita Chang a chiedere il prestito di 2mld di dollari al Credit Suisse.
Per l’acquisto delle imbarcazioni, ufficialmente erano stati spesi 1,9 miliardi di euro. Ventiquattro battelli per la pesca al tonno, mai utilizzati e 15 motovedette per la Marina militare. La vendita è stata fatta dall’azienda francese Constructions Mécaniques in difficoltà finanziarie. Nel tragitto del denaro attraverso il mediatore Privinvest e le società mozambicane Proindicus, Ematum e MAM, circa 700 mila euro erano svaniti nel nulla.
“È molto probabile che Manuel Chang muoia prima ancora di essere giudicato (negli USA ndr) – scrive Justiça national -. Sembra che la strategia del PGR sia questa. Uccidere poco a poco Chang prima che apra la bocca”.
Sandro Pintus
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