Ruanda: al via ai moto-taxi elettrici, assemblati direttamente a Kigali

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Motociclette elettriche assemblate in Ruanda dalla Ampersand Rwanda Ltd

Africa ExPress
13 novembre 2021

Per districarsi nel caotico traffico delle grandi città africane, il mezzo più veloce per arrivare in tempo a un appuntamento importante, come un’udienza in tribunale o quant’altro, gran parte delle persone utilizzano i boda-boda, i moto-taxi, mezzo ideale per le brevi distanze.

Anche a Kigali, la capitale del Ruanda, circolano su per giù 25mila boda-boda (denominazione locale dei moto-taxi), guidati da giovani autisti. Da poco transitano anche una sessantina di moto-taxi all’avanguardia: hanno un motore elettrico, volto a ridurre l’inquinamento.

Motociclette elettriche assemblate in Ruanda dalla Ampersand Rwanda Ltd

Un giovane autista di boda-boda ha raccontato che inizialmente ha trovato un po’ di difficoltà nella guida del mezzo elettrico. “Si fermava all’improvviso. Ora ho imparato come utilizzarlo e devo dire, che riesco a mettere da parte molti più soldi.”

Da diversi anni Ghana, Etiopia e Ruanda, hanno superano il limite di PM (acronimo per Particular matter, cioè le polveri sottili) stabilito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Il Ruanda corre ai ripari e per ridurre l’inquinamento dell’aria ha dato il via alla produzione di motociclette elettriche. Ampersand, una società statunitense, ha iniziato l’attività in Ruanda nel 2018 e ora 150 parti delle moto vengono assemblate nel Paese dalla Ampersand Rwanda Ltd, con sede a Kigali, dove hanno trovato occupazione 73 persone tra operai e impiegati. Dunque non è una semplice piattaforma tecnologica. La società gestisce ora 5 punti di ricarica e vende anche pezzi di ricambio.

Assemblaggio di una moto elettrica in Ruanda

Il governo ruandese svolge ovviamente un ruolo importante nel passaggio al trasporto elettrico. Pur tenendo conto di una perdita di entrate fiscali sul carburante, i benefici sono ben maggiori. Visto che le fonti di energia elettrica vengono prodotte localmente, verranno abbattuti notevolmente i costi di importazione del carburante e, giacché che i mezzi vengono assemblati nel Paese, saranno creati anche nuovo posti di lavoro.

Recentemente Ampersand ha ottenuto un prestito di 9 milioni di dollari dalla US International Development Finance Corporation (IDFC) per espandere le sue operazioni in Ruanda e anche in Kenya. L’accordo rappresenta il primo prestito dell’IDFC per la mobilità elettrica e ciò significa una crescente fiducia degli investitori nel settore in Africa.

Il direttore esecutivo di Ampersand, Josh Whale ha sottolineato che in Ruanda il carburante è caro. Il costo della benzina che si consuma in un anno è superiore al prezzo di una nuova motocicletta.

L’obiettivo della società è ambizioso: spera e sogna che nei prossimi 5 anni gran parte delle moto saranno elettriche. “In questa parte del mondo – ha concluso Whale – rappresentano il 50 per cento dei veicoli in circolazione”.

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