9 novembre 2021
Ciò che doveva essere un tranquillo lunedì nella città di Maradi, nel sud del Niger, si è trasformato in tragedia per un incendio scoppiato all’improvviso nella scuola AFN, che ospita elementari e materne. In pochi minuti sono morti almeno 26 alunni, altri 14 sono rimasti feriti, tra questi alcuni hanno riportato ustioni gravissime.
“Aiutatemi, non trovo mia figlia“.
Sono le urla disperata di una mamma. Era lì, davanti alla scuola elementare dalle 09.45, le lezioni dei più piccoli terminano alle 10.00. Pochi minuti prima che suonasse la campanella è divampato un terribile incendio, uno dei tetti in paglia ha preso fuoco, che si è propagato in pochi istanti. La struttura in legno della copertura è crollata quasi immediatamente, seppellendo i bimbi che si trovavano ancora nelle aule. I corpicini sono quasi irriconoscibili, devastati dalle fiamme. Finora non si conosce l’origine dell’incendio.
Il sindaco di Maradi, la terza città più popolosa della ex colonia francese, ha proclamato il lutto cittadino per tre giorni.
Solo pochi mesi fa si è consumata una tragedia simile in una scuola elementare a Niamey, la capitale del Paese. Allora sono morti 20 piccoli, 17 avevano poco più di tre anni. Anche questo plesso scolastico ospitava elementari e materne e aveva il tetto in paglia. Incidenti di questo tipo sono frequenti non solo in Niger, ma in molte zone dell’Africa, dove, per mancanza di fondi, gran parte delle scuole vengono costruite in economia. Pochi mattoni, pali in legno e copertura in paglia.
Pochi chilometri più in là, sempre nella regione di Maradi, pochi giorni fa, si è consumata un’altra tragedia. Nella zona di Garin-Liman, ricca di giacimenti auriferi, scoperti solo meno di un anno fa, è crollata una delle miniere artigianali, presenti un po’ ovunque in quell’area. Il bilancio, per il momento ancora provvisorio, è di 18 morti, altri sette sono stati portati nell’ospedale della città di Maradi con ferite gravi. I soccorritori stanno ancora scavando tra le macerie con la speranza di trovare qualche minatore vivo.
Appena si è sparsa la voce della scoperte di filoni d’oro nella zona di Garin-Liman, sono accorsi in migliaia con la speranza di fare fortuna. Molti minatori hanno così abbandonato i giacimenti del Sahel, a Tillaberi, considerata la regione più pericolosa del Niger, giacché è situata nella cosiddetta zona delle tre frontiere (Niger, Mali, Burkina Faso), sovente teatro di sanguinari attacchi dei terroristi.
Africa ExPress
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