Speciale per Africa ExPress
Antonio Mazzeo
3 novembre 2021
Si è conclusa nei giorni scorsi nel poligono militare di Al Qalail in Qatar, l’esercitazione NASR 2021, organizzata dal Comando delle Forze Operative Terrestri di Supporto (COMFOTER) e dal Comando Artiglieria dell’Esercito italiano congiuntamente alle forze terrestri del petro-emirato qatarino. Ospiti d’onore dei war games, il Capo di COMFOTER, generale Giovanni Fungo, e il Comandante delle Qatar Emiri Land Forces, generale Saeed Al-Khayarin.
“Scopo dell’esercitazione è stato quello di verificare il livello di preparazione raggiunto dal Comando Artiglieria attraverso lo schieramento di un Joint Fire Support Element (JFSE) di Corpo d’Armata fuori dal territorio nazionale”, riporta la nota dello Stato maggiore dell’esercito.
“Articolato in un Posto Comando principale attivato a Bracciano dal Centro di Simulazione e Validazione dell’Esercito e in uno avanzato dislocato in Qatar, il JFSE è risultato idoneo all’impiego del fuoco in supporto al 5° Reggimento Artiglieria Terrestre Lanciarazzi Superga, al 1° e 3° Reggimento Artiglieria Terrestre del Comando Truppe Alpine e al 132° Reggimento Artiglieria Ariete”. La gestione delle operazioni di combattimento nel poligono di Al Qalail è stata garantita dai collegamenti satellitari digitali realizzati dal 2° Reggimento Trasmissioni Alpino di stanza a Bolzano.
“All’esercitazione hanno preso parte anche quattro compagnie di manovra e una batteria di Artiglieria delle Forze Terrestri del Qatar, che hanno fornito l’intero supporto logistico”, aggiunge lo Stato maggiore. “In particolare, è stata effettuata la validazione operativa del nuovo munizionamento a lunga gittata per obici da 155mm. Vulcano, organizzata dal IV Reparto Logistico dell’Esercito.
La munizione, nella versione Guided Long Range a guida GPS, ha messo in evidenza l’eccezionale precisione sui punti determinati da un team di forze speciali del 185° Reggimento Paracadutisti Acquisizione Obiettivi Folgore che ha controllato il fuoco del lanciarazzi multiplo MLRS del 5° Reggimento Superga e degli obici semoventi PzH2000. Il nuovo munizionamento può attingere obiettivi posti a oltre settanta chilometri di distanza….”.
L’imponente esercitazione in Qatar è stata pure l’occasione per i reparti italiani di sperimentare i nuovi sistemi radar “Arthur” (Artillery Hunting Radar) che consentono di individuare e identificare le sorgenti di fuoco “nemiche”.
Ad ottobre 2020 erano stati i militari dell’emirato ad esercitarsi in Italia, prendendo conoscenza dei nuovi sistemi di guerra acquistati a suon di miliardi dall’esercito italiano. Tredici giorni di cannoneggiamenti (dal 4 al 16 ottobre) nei poligoni di Torre Veneri (Lecce) e Torre di Nebbia (Bari), con i reparti della Brigata meccanizzata Pinerolo, con lo scopo di “incrementare l’integrazione e l’interoperabilità” delle forze terrestri dei due paesi.
“L’esercitazione denominata Steel Storm ha consentito di innalzare il livello di conoscenza e la capacità di operare con i principali sistemi d’arma e di comando e controllo digitalizzati di cui la Pinerolo è dotata”, ha dichiarato lo Stato maggiore dell’esercito. “Le forze schierate, organizzate in unità pluriarma, hanno operato in uno scenario warfighting, sfruttando i sistemi NEC – Network Enabled Capability.
Erano presenti assetti specialistici quali tiratori scelti, team di combattimento avanzato e riconoscimento del Genio, dotati di veicoli tattici multiruolo VTMM Orso equipaggiati con sensori e attrezzature per la ricerca e la rimozione di ordigni esplosivi improvvisati, e un team per il pilotaggio del drone AeroVironment RQ-11 Raven. Durante l’attività, le unità del 7° Reggimento Bersaglieri e i militari qatarini hanno impiegato diverse piattaforme e sistemi d’arma tra cui blindati VBM 8×8 Freccia, sia in versione combat sia porta mortaio da 120 mm; veicoli trasporto truppe VBL Puma; carri armati Ariete; elicotteri da esplorazione e scorta A129 Mangusta ed elicotteri multiruolo NH90; blindo armate Centauro I e II”.
Un’esercitazione dunque con la chiara valenza di mostrare sul campo i gioielli di morte made in Italy e la speranza di piazzarne qualcuno ad un cliente che in questi anni ha investito enormi risorse per assumere il ruolo di potenza in Medio Oriente e nel Golfo Persico.
La delegazione delle forze armate del Qatar guidata dal Capo di Stato maggiore della Difesa, generale Ghanim Shaheen Al-Ghanim e dal Comandante delle forze terrestri, generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin, ha particolarmente attenzionato durante Steel Storm il nuovo Centauro II, autoblindo cacciacarri prodotto dal Consorzio CIO (Iveco Defense Vehicles di Bolzano più Oto Melara di La Spezia del gruppo Leonardo). Armato di cannoni da 120 mm e mitragliatrici MG42/59 da 7,62 mm, il Centauro II è uno dei più sofisticati tank da combattimento: può raggiungere la velocità di 105km/h ed integrarsi con i moderni sistemi digitali di comando, controllo, navigazione e comunicazione, anch’essi di produzione Leonardo.
Alla vigilia delle grandi manovre in territorio pugliese, il generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin era stato ricevuto a Roma (9 settembre 2020) dal capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Salvatore Farina. Nell’occasione era stato sottoscritto un Accordo tecnico di cooperazione tra le forze terrestri di Italia e Qatar nei settori dell’istruzione e dell’addestramento per “sviluppare le competenze tecnico-tattiche e le capacità di combattimento di fanteria, artiglieria e cavalleria” dei militari qatarini.
Il generale Al-Khayarin si era poi recato in visita presso diversi enti e reparti dell’Esercito: al Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia (Latina) per conoscere le attività e gli assetti del Centro di Eccellenza Counter Mini/Micro Aeromobili a Pilotaggio Remoto; in Salento, dove la Scuola di Cavalleria e la Brigata meccanizzata Pinerolo erano impegnate nella sperimentazione di sistemi d’arma e nuove piattaforme tecnologiche in uso alle unità terrestri (blindati Freccia e Centauro II; VTMM Orso; veicoli leggeri multiruolo VTLM 2 NEC; i kit che costituiscono il cosiddetto sistema Soldato Sicuro, cioè tecnologie digitali e armamenti per lo svolgimento delle guerre ultramoderne).
La delegazione del Qatar concludeva il suo tour con la visita a Roma dell’ippodromo militare “Gen. Pietro Giannattasio”, nel quartiere Tor di Quinto, sede del Gruppo Squadroni a Cavallo dell’8° Reggimento Lancieri di Montebello e alla cittadella della Cecchignola, presso il Centro di Eccellenza Counter IED e il neocostituito Reparto sicurezza cibernetica.
Il 25 e 26 gennaio 2021 era il Capo di Stato maggiore Salvatore Farina a recarsi in visita ufficiale in Qatar, dove veniva ricevuto dal ministro per gli Affari della difesa, Khalid bin Mohamed Al Attiyah e dal Capo di Stato Maggiore, Ghanim Shaheen Al-Ghanim.
“Il generale Farina ha espresso parole di stima e soddisfazione per i progetti legati alla cooperazione militare, evidenziando il successo delle attività esercitative congiunte sinora svolte”, riferiva l’ufficio stampa del Ministero della difesa.
“Lo scambio di esperienze ricercato dal Qatar, infatti, unitamente all’esigenza italiana di addestrare il personale in poligoni che permettano un utilizzo completo dei sistemi d’arma, ha dato vita ad iniziative che si sono dimostrate vincenti.
Evidenziando l’impegno di rendere sempre più interoperabili i due eserciti e lo sforzo di incrementare le attività esercitative congiunte, il Comandante delle Forze Terrestri, generale Al-Khayarin ha ribadito l’importanza della prosecuzione della collaborazione con un incremento della sinergia anche nei settori dei corsi di addestramento di specialità, linguistico e della formazione”.
Due mesi prima era stato il ministro della Difesa Lorenzo Guerini (Pd) a recarsi a Doha per un meeting con il Capo di Stato, l’emiro Tamim bin Hamad Al-Thani, il premier Khalid bin Khalifa Al-Thani e i vertici delle forze armate qatarine. “Al centro dei colloqui – riferiva la Farnesina – l’ulteriore rafforzamento della cooperazione nel settore difesa con i programmi di formazione congiunta, la cooperazione militare e industriale, nella quale occupano un posto di rilievo le numerose industrie italiane nel settore della Difesa, l’articolato partenariato strategico bilaterale e i principali temi internazionali e regionali di reciproco interesse”.
Prima di lasciare il Qatar, Guerini si recava in visita al cantiere del nuovo stadio “Al-Bayt”, uno degli otto impianti per il Campionato Mondiale di Calcio 2022, interamente realizzato da imprese italiane (main contractor Webuild S.p.A. già Salini-Impregilo). “Proprio in questi giorni di visita, le autorità qatarine hanno chiesto al Ministro Guerini il supporto delle Forze Armate italiane nella gestione della sicurezza durante i mondiali del 2022”, concludeva la nota della Farnesina.
La vera ragione della missione ministeriale in Qatar veniva però resa pubblica qualche giorno dopo dal Comando dell’Aeronautica militare italiana. “In occasione della visita del ministro Lorenzo Guerini a Doha, è stato siglato un importante accordo tecnico tra l’Aeronautica italiana e quella del Qatar nel settore dell’addestramento dei piloti militari, che vede coinvolta anche Leonardo S.p.A. attraverso il progetto della International Flight Training School – IFTS”, spiegava l’Aeronautica.
L’accordo consente ai reparti aerei dell’emirato di addestrarsi perlomeno sino al 2025 nei maggiori scali italiani e di accedere al nuovo polo integrato di addestramento al volo costituito dall’IFTS di Galatina (Lecce), dalla base di Decimomannu (Cagliari) e dal poligono di Salto di Quirra, ancora in Sardegna.
“Con il Technical Agreement Government To Government, si accresce quindi la cooperazione militare tra i due Paesi ed in particolare tra le due Forze Aeree, nell’ambito della quale sono già coinvolti in prima linea personale e sistemi addestrativi della 46ª Brigata aerea di Pisa”, aggiungeva l’Aeronautica italiana. “L’interesse del Qatar per le capacità AM nel settore del pilot training deriva da una serie di attività bilaterali, culminate a luglio 2019 con la visita del sottocapo di stato maggiore della Qatar Emiri Air Force presso il 61° Stormo di Galatina, focalizzata sul caccia-addestratore T-346A Master prodotto da Leonardo e sulle potenzialità del sistema di addestramento integrato presso la Scuola di formazione internazionale IFTS”.
La realizzazione del polo addestrativo per i piloti di guerra NATO ed extra-NATO in Puglia e Sardegna è stata accelerata negli ultimi mesi grazie all’impiego di rilevanti risorse finanziarie. Il 7 giugno 2021, presso il Reparto Sperimentale e di Standardizzazione Tiro Aereo (RSSTA) di Decimomannu, si è tenuto il primo incontro del comitato direttivo dell’Aeronautica Militare e di Leonardo S.p.A. che si occupa dell’ambizioso progetto.
Coincidenza vuole che nella stessa giornata, presso la scuola gemella di Galatina, sei ufficiali della forza aerea del Qatar iniziavano, nell’ambito dell’International Flight Training School, un corso avanzato per conseguire la qualifica di pilota di cacciabombardiere.
Ulteriore coincidenza? Il 6 e 7 giugno era presente a Doha per incontrare i comandanti delle forze aeree qatarine il Capo di Stato maggiore dell’Aeronautica, generale Enzo Vecciarelli. Quest’ultimo si recava anche in visita alla Cellula italiana interforze schierata dall’ottobre 2014 nella grande base aerea di Al Udeid presso il Combined Air and Space Operations Center, la struttura di comando e controllo della missione internazionale Inherent Resolve (a guida USA), contro lo Stato islamico dell’Iraq e della Siria.
Come se ciò non bastasse, il 27 settembre 2021 una delegazione del Qatar, guidata dal vicecomandante delle forze aeree, generale Hazza Nasser Hazza Al-Shahwan, ha visitato la Scuola di Aerocooperazione di Guidonia (Roma). “Il Comando dell’Aeronautica ha illustrato l’offerta formativa nel settore addestrativo del Telerilevamento, degli operatori JTAC (Joint Terminal Attack Controller) e del Personnel Recovery”, riferiscono i militari italiani. “Le stesse attività sono state poi replicate live, con assetti di volo del 60° Stormo di Guidonia, in cui il personale ha guidato il supporto aereo verso il target, individuato sulle colline intorno all’aeroporto. La delegazione del Qatar ha potuto apprezzare le competenze e le capacità formative espresse dalla Scuola di Aerocooperazione nel campo del remote sensing e delle operazioni air-to-ground”.
Dopo le intense attività addestrative e gli innumerevoli scambi di visite di cortesia, i manager delle aziende leader del comparto bellico si attendono sostanziali commesse da parte delle forze armate dell’emirato arabo. Abbiamo visto come in pole position compaiono i nuovi blindati Centauro II del consorzio Iveco-Oto Melara, ma Leonardo confida di poter vendere a breve una dozzina di caccia-addestratori M-346 Master e/o i nuovi T-345 operativi anch’essi presso il 61° Stormo di Galatina.
Il gruppo italiano ha già venduto al Qatar 40 elicotteri AW139 e AW189 impiegati sia in ambito civile che militare, mentre a breve fornirà i sistemi di puntamento e i sensori di nuova generazione che saranno posti a bordo delle diverse unità da guerra (valore 4 miliardi di euro) che la Marina qatarina ha ordinato a Fincantieri S.p.A..
Le forze armate dell’emirato hanno acquistato pure 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon realizzati dall’omonimo consorzio europeo che vede presente Leonardo. Nel marzo 2018 sono stati ordinati pure 28 elicotteri pesanti NH90 (16 versione navale e 12 terrestre), al consorzio NHIndustries costituito dal gruppo franco-tedesco Airbus Helicopters (62,5%), Leonardo (32%) e GKN Fokker (5,5%). Per i nuovi elicotteri da guerra, Leonardo opera in qualità di prime contractor con responsabilità per la gestione del programma, l’assemblaggio finale e la consegna dei 12 elicotteri per la Marina da parte del suo stabilimento di Venezia–Tessera.
La holding italiana fornisce inoltre diversi sistemi avionici e sensori elettro-ottici, sistemi video e di identificazione, display ad alta definizione per le consolle di missione e un pacchetto di servizi di addestramento per gli equipaggi e i tecnici addetti alla manutenzione. L’intero programma NH90 ha comportato la spesa da parte dell’emirato di oltre tre miliardi di euro, ma Leonardo e socie puntano ad ampliare l’offerta con altri 12 elicotteri, 6 per la marina e 6 per l’esercito. La consegna dei primi velivoli è prevista entro la fine di quest’anno e proseguirà sino al 2025.
Nel corso del 2020 Leonardo ha pure firmato con l’Autorità per l’Aviazione civile del Qatar un contratto per la fornitura di un sistema radar di sorveglianza per le operazioni di avvicinamento nello scalo internazionale di Hamad, che consentirà di tracciare accuratamente gli obiettivi e potenziare i dispositivi di controllo in vista dei mondiali di calcio del 2022.
Il gruppo italiano ha anche firmato un accordo con la Qatar Foundation for Education, Science and Community Development (presieduta da Mozah bint Nasser al-Missned, madre dell’emiro Tamim bin Hamad al-Thani), per addestrare gli operatori di cyber security presso l’Istituto di ricerca informatica del Qatar. Leonardo fornirà alle autorità qatarine il sistema Cyber Range & Training che “consentirà la simulazione di scenari reali di attacco/difesa di varia complessità”.
Antonio Mazzeo
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