Cornelia I. Toelgyes
28 ottobre 2021
Un morto e diversi feriti, è il bilancio di una bomba esplosa lunedì pomeriggio in un pullman a pochi chilometri da Kampala, la capitale dell’Uganda.
Alcuni esperti in esplosivi si sono recati immediatamente sul luogo dell’attentato, a Lungala, sull’autostrada Kampala-Masaka. L’esplosione è avvenuta su un bus della compagnia Swift Safaris attorno le 17.00 ore locali.
Finora la polizia non ha rilasciato dettagli sul tipo di esplosivo utilizzato e non è ancora chiaro se la persona morta aveva con sé la bomba. Per fortuna gli altri 37 passeggeri e l’autista sono vivi, qualcuno ha riportato solo lievi ferite.
Lungala dista 35 chilometri da Kampala e si trova su una delle strade maggiormente trafficate del Paese, che collega la capitale con la Tanzania, il Burundi, il Ruanda e la Repubblica Democratica del Congo.
Un déjà vu. Il 23 ottobre un altro ordigno è stato fatto esplodere a Komamboga, un quartiere popolare nella periferia della capitale. Allora sono morte due persone, altri setti sono stati ricoverati in ospedale a causa delle lesioni riportate.
Il presidente dell’Uganda, Yoweri Museveni, dopo l’attentato di sabato scorso, ha puntato senza esitazioni il dito sui miliziani di ADF Allied Democratic Forces, un’organizzazione islamista ugandese, presente soprattutto nel Congo-K dal 1995, affiliato allo stato islamico (ISIS). Domenica i terroristi hanno rivendicato l’attentato in un messaggio su telegram, precisando: “Abbiamo posizionato una bomba in un ristorante di Komamboga, perchè in quel momento erano presenti molte spie del governo ugandese”.
Il messaggio è stato identificato come plausibile da SITE Intelligence Group, organizzazione specializzata dei siti internet riconducibili a terroristi di qualsiasi natura, quindi anche a quelli legati all’estremismo islamico.
Solamente a marzo di quest’anno gli Stati Uniti hanno inserito ADF nella lista dei gruppi terroristi. L’8 ottobre è esplosa un’altra bomba vicino al commissariato di polizia di Kawempe, poco lontano dall’attacco di sabato sera. Per fortuna allora non ci sono state vittime, ma l’aggressione è stata rivendicata dall’ ISIL (ISIS), in sostanza ADF, in quanto loro affiliati.
Da allora sulla pagina “Consigli per i viaggiatori” di Francia e Gran Bretagna, i ministeri degli Esteri dei rispettivi Paesi raccomandano ai propri concittadini di essere vigili nelle frequentazioni di luoghi pubblici, come ristoranti, bar e alberghi.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
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