Africa ExPress
25 settembre 2021
I ranger della Southern African Foundation for the Conservation of Coastal Birds sono rimasti esterrefatti quando hanno trovato 63 pinguini riversi per terra, morti stecchiti a Boulders Beach, Simon’s Town, vicino a Città del Capo, Sudafrica.
Spheniscus demersus (il nome scientifico di questi uccelli marini), chiamati comunemente Jackass, (somaro n.d.r.) perchè comunicano tra loro con un raglio simile a quello di un asino, sono stati attaccati dalle api, diagnosi confermata dopo le analisi post mortem. Alcuni di loro presentavano moltissime punture di questi insetti, specie attorno agli occhi, dove la pelle è particolarmente sottile e sensibile. Anche altri animali di queste dimensioni sarebbero morti dopo una tale massiccia aggressione, hanno detto gli esperti.
La Fondazione animalista ha sottolineato in un breve comunicato che si tratta di una moria senza precedenti. Si sospetta che le api siano state disturbate nei loro nidi e infuriate avrebbero attaccato i poveri uccelli. Non si spiega altrimenti, perchè generalmente le due specie convivono senza problemi, fanno parte dell’ecosistema del parco nazionale. Vicino alle carcasse sono state trovate molte api morte. Questo insetto, a differenza delle vespe, dopo aver punto, muore.
La riserva Table Mountain National Park ospita l’unica colonia africana di questi uccelli marini, che dal 2010 sono passati dallo status di “vulnerabili” a quello di “in via di estinzione“. Nel 1956 – data del primo censimento – si contavano ben 150 mila coppie riproduttive, mentre nel 2009 si erano ridotte a 26 mila. Una diminuzione dell’80 per cento in cinquant’anni.
E se nel 2005 si sono schiuse 3.500 uova, nel 2001 sono nati solamente 2.100 piccoli pinguini. Una decrescita di natalità importante, dovuta ai cambiamenti climatici, distruzione del loro habitat, inquinamento marino, sovrasfruttamento della pesca, attività turistica irresponsabile e quant’altro.
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