Afghanistan: i talebani hanno ucciso il portavoce della resistenza armata in Panjshir

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Speciale per Africa ExPress
Tahmina Arian *
6 settembre 2021

Il Fronte di Resistenza Nazionale dell’Afghanistan (NRF) ha avuto il suo primo martire. Il suo nome era Moahmmad Fahim Dashty (5 settembre 2021) ed era era portavoce del National Resistance Front. Lui, a differenza di tutti i leader e politici, si è mosso nell’interesse nazionale dell’Afghanistan, non pensando al suo tornaconto personale. Il Panjshir resiste da solo, con tutti gli abitanti della valle.

Qualcuno lo sa?

Oh, si. Lo sanno tutti in Afghanistan. Dimenticavo, tutti sui social media (Facebook) pubblicano post con gli hashtag #StandWithPanjshir o #SavePanjsher.

Facciamo sul serio?

E ha funzionato? Ha funzionato le prime volte quando pubblicavano tutti #SanctionPakistan?!

No, davvero!

Perché non impariamo dai nostri errori del passato? Perché commettiamo sempre lo stesso errore, ancora e ancora? Perché solo con gli afgani?

Abbiamo tutti invitato il Pakistan a guidare il nostro Paese perché abbiamo compilato sondaggi sui social media guidati dai nostri cervelli vuoti. Sfortunatamente, abbiamo seguito ciò che gli altri ci hanno detto di seguire senza renderci conto del perché avremmo dovuto, dello scopo per cui avremmo dovuto farlo.

Il Panjshir e gli abitanti del Panjshir non resistono solo per sé stessi ma resistono per un Afghanistan con equa distribuzione di potere e risorse, uguali diritti e libertà dei cittadini, diritti delle donne, giustizia sociale e per la preservazione della democrazia.

Gli anziani del Panjshir che si sono uniti alla seconda resistenza hanno già dato l’ultimo saluto ai coloro che amano, alle loro famiglie. Questo significa che seguono le orme del loro leader Ahmad Shah Masoud per affrontare i talebani, per tutto l’Afghanistan libero, non solo il Panjshir.

Tahmina Arian
*Autrice del libro: “Burka: Not My Identity”
© RIPRODUZIONE RISERVATA

 

 

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