Sandro Pintus
Firenze, 27 agosto 2021
L’ex ministro delle Finanze mozambicano, Manuel Chang, aveva le valige pronte a tornare a Maputo quando è arrivata la doccia ghiacciata. L’Alta Corte sudafricana ha accettato il ricorso contro l’estradizione presentato dal Forum per il monitoraggio del bilancio (FMO), un ombrello che raccoglie varie ong mozambicane. La più alta istituzione giuridica del Sudafrica ha ordinato al ministro della Giustizia, Ronald Lamola, di non estradare Chang. Fino alla decisione del giudice.
Adriano Nuvunga, direttore del Centro per la democrazia e lo sviluppo (CDD) e presidente del FMO lo aveva annunciato all’agenzia di stampa portoghese LUSA. “Il FMO intenterà una causa contro questa decisione, che per noi è il trionfo dell’impunità. È un processo che rappresenta la vittoria del traffico illecito di capitali. Protesteremo finché Manuel Chang in Mozambico non affronterà realmente la giustizia”. E per il momento c’è riuscito.
L’ex ministro era già sotto la custodia dell’Interpol che lo avrebbe portato nella capitale mozambicana, Maputo. Per l’estradizione mancavano solo tre documenti: il mandato d’arresto da Maputo, l’accusa giudiziaria contro contro l’imputato e la revoca della sua immunità. E il 25 sarebbe tornato a casa per essere giudicato dal Tribunale mozambicano dove sono sotto processo già 19 imputati.
Il FMO vuole che Chang sia estradato in USA perché crede che la giustizia mozambicana possa insabbiare il caso del “Debito occulto”. La giustizia americana sarebbe invece in grado di scavare a fondo. Potrebbe scoperchiare il pentolone che vede coinvolti nomi eccellenti delle istituzioni e del FRELIMO, partito al potere dal 1975, anno dell’indipendenza.
Critico sul processo anche il giurista sudafricano André Thomashausen. “Al momento nessuno può stabilire chi è stato veramente l’iniziatore, il motivatore, di contrarre questi debiti – ha dichiarato alla LUSA -. Anche chi ha dato le istruzioni sull’uso di questi fondi, e una gran parte di quella somma, almeno 700 milioni di euro, rimane poco chiara. Non ci sono davvero prove su ciò che è stato fatto con quel denaro”.
Thomashausen fa accuse pesantissime al partito al governo del Mozambico da 46 anni. “Il Frelimo, a differenza di altri movimenti di liberazione in Africa australe, ha purtroppo una tradizione: risolvere questioni troppo delicate per mezzo di assassinii. Nel corso della storia del Frelimo abbiamo avuto regolarmente assassinii politici”. E ha ricordato il giornalista Carlos Cardoso, assassinato quando “stava per rivelare un altro grande scandalo finanziario che beneficiava il partito al potere”.
Gli USA accusano Manuel Chang di aver portato avanti una frode da 2 miliardi di dollari (1,9 miliardi di euro) e uno schema di riciclaggio di denaro. “Ha approfittato del sistema finanziario degli Stati Uniti e ha frodato gli investitori statunitensi. – si legge nel comunicato del Dipartimento di Giustizia americano -. È a causa del presunto coinvolgimento di Chang in questi crimini finanziari che gli Stati Uniti hanno chiesto l’arresto e l’estradizione del signor Chang”.
Manuel Chang è una delle figure chiave dello scandalo del “Debito occulto”. Fondi per 1,9 miliardi di euro ottenuti in modo illecito senza interpellare il parlamento mozambicano. Erano stati erogati tra il 2013 e il 2015 dal Credit Suisse e la banca russa VTB. I fondi sono stati utilizzati per l’acquisto di 39 imbarcazioni da pesca, 15 erano motovedette per la marina militare mozambicana.
Ma quali sono le accuse dalle quali deve difendersi Manuel Chang a Maputo? Abuso di posizione; violazione delle leggi di bilancio; frode con inganno; appropriazione indebita; corruzione passiva a fini illeciti; riciclaggio di denaro; e associazione criminale. In pochi credono che ne esca colpevole.
L’ex ministro mozambicano era stato arrestato nel dicembre 2018 all’aeroporto di Johannesburg su richiesta degli USA e ne era stata immediatamente chiesta l’estradizione. Pochi giorni dopo è arrivata la richiesta di estradizione del Mozambico. Un tira e molla durato 32 mesi che pareva aver dato ragione a Washington. Poi la decisione del ministro della Giustizia sudafricano Ronald Lamola per l’estradizione di Chang a Maputo, ora bloccata.
Sandro Pintus
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