18 agosto 2021
Vaccinare e rintracciare subito chi è entrato in contatto con la giovane, ammalata di ebola e arrivata dalla Guinea in Costa d’Avorio. E’ questa parola d’ordine lanciata dal governo. Durante un suo intervento alla televisione TV di Stato domenica sera, il ministro della salute ivoriano, Pierre Dimba, ha denunciato la presenza della febbre emorragica a Abidjan, il primo caso dopo 25 anni,.
La diagnosi è stata confermata dall’Istituto Pasteur, dopo aver analizzato il sangue della ragazza, che attualmente è ricoverata al centro ospedaliero universitario CHU Coody di Abidjan, ex capitale e più grande città del Paese.
Secondo un comunicato dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, la diciottenne sarebbe arrivata dalla Guinea in pullman il 12 agosto scorso. Sul mezzo di trasporto viaggiavano altre 32 persone, che sono state rintracciate. Mentre le autorità di Conakry hanno difficoltà a mettersi in contatto con i familiari della paziente, perché i loro cellulari risulterebbero spenti.
Ora le prime dosi del vaccino sono state somministrate ieri al personale del pronto soccorso che ha prestato le prime cure alla ragazza. E Serge Eholié, responsabile del reparto di malattie infettive del nosocomio di Abidjan, ha raccontato che finora sono state immunizzate 200 persone. Spera che entro mercoledì possano essere somministrati altri 2.000 vaccini.
Il governo di Conakry ha già provveduto a inviare 5.000 dosi a Abidjan. La Guinea ha ancora scorte nei propri magazzini, in quanto è stata dichiarata “ebola free” soltanto il 19 giugno, dopo un nuovo focolaio che si era riacceso all’inizio dell’anno a Nzerekoré, a 80 chilometri dal confine con Sierra Leone e Liberia.
Intanto solo pochi giorni fa, sempre in Guinea, è morto un uomo di febbre emorragica di Marburg, malattia virale altamente contagiosa, molto simile all’ebola, che, come quest’ultima, appartiene alla famiglia dei filoviridae. Al momento attuale non si hanno notizie di nuove infezioni.
In base alle prime indicazioni, sembra che il caso della ragazza non sia collegato al recente focolaio di ebola in Guinea; l’OMS ha dichiarato che solo ulteriori indagini sulla determinazione della sequenza del genoma potranno rivelare un eventuale collegamento.
Matshidiso Moeti, direttore regionale di OMS per l’Africa, è comunque preoccupato, in quanto il virus killer ha fatto il suo ingresso in una metropoli africana che conta oltre 4 milioni di abitanti.
Da ieri è iniziata una grande campagna di informazione sul micidiale virus, migliaia di cartelli sono stati affissi un po’ ovunque, sono stati attivati anche parecchi numeri verdi per dare risposte alla popolazione.
Intanto non si arresta nemmeno la pandemia. Nella giornata di ieri in Costa d’Avorio sono stati registrati altri 78 nuovi casi di covid e due decessi. Infine, per non farsi mancare nulla, sono stati identificati anche alcuni casi di influenza aviaria a Mondoukou, nel dipartimento Grand-Bassam (nel sud-est del Paese), in un allevamento di pollame.
Africa ExPress
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