AFRICA

Dopo Cecil ammazzato anche Mopane, altro leone simbolo dello Zimbabwe

Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
16 agosto 2021

Si chiamava Mopane ed era un leone, maschio alfa, di 12 anni. È stato ferito a morte dalla freccia di un ricco cacciatore. È morto per diventare un trofeo di caccia. È successo lo scorso 5 agosto nel Hwange National Park, nord-ovest dello Zimbabwe. Lo ha denunciato via Facebook Drew Abrahamson, direttrice e fondatrice dell’ong sudafricana Captured in Africa Foundation. Il “tam tam” della rete è continuato con giornale online SA People NewsWorld Heritage Species e altre ong.

Il cacciatore che ha ucciso Mopane viene dalla Colombia

La notizia ha fatto il giro del mondo e del web suscitando quella rabbia e l’indignazione che ricordano l’uccisione del leone Cecil nel 2015. Sul sito Book Your Hunt (Prenota la tua Caccia) appare l’immagine di un leone venduto per $27.450 (€23.393) per una battuta di 12 giorni, tutto compreso. Nella pagine web la mappa dell’area di caccia, anche con l’arco, ai margini del Hwange National Park. Tutte informazioni che fanno pensare all’uccisione di Mopane. “Il prezzo della caccia non è ancora confermato, ma il cacciatore sì: è venuto dalla Colombia”, afferma Drew, contattata da Africa ExPress“.

L’uccisione di Mopane mette in pericolo i cuccioli

La morte del maschio alfa lascia un vuoto nel branco formato da due leonesse e sei leoncini di 16 e 18 mesi, un’età estremamente vulnerabile. Questo vuoto porterà a una feroce lotta tra leoni adulti per prendere il posto di Mopane. Una lotta che può durare settimane, o anche mesi, e mette a rischio la sopravvivenza dei cuccioli. Senza il maschio alpha le loro madri dovranno cacciare e difenderli allo stesso tempo lasciandoli indifesi. Infatti, i leoni di solito uccidono i piccoli del precedente maschio alpha per far tornare le femmine in calore e avere le proprie cucciolate.

La proposta di vendita del leone fatta sparire dai social

Secondo informazioni ottenute da Abrahamson, Mopane è stato attirato da esche all’esterno del parco prima di essere ucciso. Lo stesso sistema utilizzato per Cecil e nel 2019 per Sidhule, compagno di caccia di Mopane. Lo scorso dicembre Abrahamson, via FB, aveva catturato una schermata del messaggio su Intagram postato da Big Game Safaris International e poi cancellato.

Su Istagram la proposta di vendita del leone Mopane (Courtesy Drew Abrahamson/Captured in Africa Foundation)

Con tanto di foto del leone, pubblicizzavano la possibilita di cacciarlo: “Il potente Mopane…Vuoi avere la possibilità di catturare un grande leone in libertà? Prenota la caccia con noi!”.  Abrahamson aveva postato lo screenshot avvisando che il grande leone era in pericolo. Purtroppo non è stato sufficiente per salvarlo.

Il ricco business dei “Big Five”

La caccia ai “Big Five”, i “Cinque Grandi” (elefante, leone, leopardo, rinoceronte e bufalo) e di altri animali servaggi africani, è un ricco business. Per cacciatori e agenzie di caccia è utile a proteggere la fauna africana. Secondo gli ambientalisti, invece, non aiuta la conservazione. È solo utile ad aumentare l’ego di facoltosi cacciatori e riempire le casse delle agenzie di caccia grossa.

Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
@sand_pin
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Sandro Pintus

Giornalista dal 1979, ha iniziato l'attività con Paese Sera. Negli anni '80/'90 in Africa Australe con base in Mozambico e in seguito in Australia e in missioni in Medio Oriente e Balcani. Ha lavorato per varie ong, collaborato con La Repubblica, La Nazione, L'Universo, L'Unione Sarda e altre testate, agenzie e vari uffici stampa. Ha collaborato anche con UNHCR, FAO, WFP e OMS-Hedip.

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