Massimo A. Alberizzi
15 agosto 2021
La naturalista e filantropa italiana, naturalizzata keniota, Kuki Gallmann, il 13 maggio scorso è stata attaccata a colpi d’arma da fuoco mentre si trovata nella sua riserva naturale a Laikipia in Kenya. A ferire la donna è stata una gang di pastori e banditi che da anni si muovono nell’area della sua stupenda tenuta che di estende per oltre 350 chilometri quadrati tra le pendici del Monte Kenya e la Rift Valley.
Colpita e gravemente ferita alle gambe Kuki è stata aviotrasportata immediatamente all’ospedale Aga Khan, un centro attrezzatissimo e di eccellenza di Nairobi. Operata urgentemente è successo qualcosa perché la donna è entrata in coma e lo è rimasta per oltre un mese. Secondo notizie giunte ad Africa Express dall’Aga Khan, ne è uscita solo da poco.
E’ la seconda volta che Kiki Galmann subisce un attentato. Il 23 aprile 2017 stata assalita per la prima volta ed è miracolosamente sopravvissuta a due ferite gravissime provocate da altrettanti proiettili che le avevano trafitto lo stomaco. Anche allora gli autori erano stati dei pastori, irritati dal fatto che il loro bestiame era stato allontanato dai ricchi pascoli di Laikipia, destinati invece alla fauna selvatica.
Ieri la direzione della Laikipia Nature Conservancy ha rilasciato un comunicato in cui riporta i fatti: “Il 13 maggio, la nostra direttrice Kuki Gallmann, è stata colpita da ladri di bestiame mentre guidava lungo il confine meridionale della tenuta. Le pallottole hanno attraversato la portiera dalla sua automobile e l’hanno raggiunta sotto il ginocchio. È stata immediatamente evacuata all’ospedale di Nairobi per essere sottoposta alle cure del caso. Malgrado l’intervento sia riuscito perfettamente, sono insorte complicazioni post-operatorie e a tutt’oggi è ancora ricoverata”.
Kuki Galmann (il suo nome da nubile è Maria Boccazzi, figlia di Cino, alpinista ed esploratore) è nata a Treviso ma già da bambina desiderava vedere, conoscere e “respirare” il continente nero. Nel suo libro di memorie, pubblicato nel 2000, “Sognavo l’Africa” (da cui è stato tratto il film omonimo e lei è interpretata da Kim Basinger) c’è raccontato tutto il suo spirito avventuroso. Nel 1972 con il marito Paolo e il giovane figlio Emanuele, si trasferisce in Kenya. E comincia a dedicarsi alla difesa della natura trovando un forte appoggio nei leader politici nazionali che nel Paese hanno sempre avuto un’attenzione particolare all’ecologia e alla protezione del patrimonio faunistico.
Purtroppo nel 1980 Paolo muore in un incidente stradale a tre anni più tardi anche Emanuele, diciassettenne, viene ucciso dal letale morso di un serpente.
Kuki Gallmann non solo è conosciutissima in Kenya, è anche amatissima perché tutti le riconoscono un amore e una dedizione per l’ambiente unica grande risorsa del Paese. Ma nella sua tenuta non si occupa solo di animali ma si prende cura anche della gente che ci abita mettendo a disposizione strutture sanitarie di base e organizzando scuole per i più piccoli. I pastori invece la detestano perché vedono in lei un ostacolo alla conquista nuovi territori da destinare al pascolo dei loro animali.
Subito dopo l’ultima aggressione – uno delle tante nella zona – Fred Matiang’i, il ministro degli interni del Kenya, ha ordinato a soldati e polizia di allontanare tutti i pastori da Laikipia: “Se non ve ne andate -ha promesso – sarete sloggiati con la forza.
Ad Africa Express cono già giunti diversi attestati di solidarietà
Massimo A. Alberizzi
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