Africa ExPress
9 agosto 2021
Un cittadino elvetico è stato rapito insieme ad un’altra persona sabato pomeriggio nell’Ogun state, nel sud-ovest della Nigeria, ma è stato reso noto solamente ieri. Lo svizzero aveva visitato insieme a un piccolo gruppo di persone la Olabel Farms, una fattoria dove se alleva bestiame. Il sequestro è avvenuto nonostante la sua fosse scortata dalla polizia.
Un portavoce delle forze dell’Ordine ha riferito alla Agence France Presse (AFP), che i due rapiti sarebbero stati intercettati lungo la strada tra Ibese e Itori. “Due banditi sono stati uccisi, ma gli altri sono riusciti a scappare assieme agli ostaggi”.
L’ambasciata elvetica in Nigeria è in stretto contatto con le autorità di Abuja per seguire il caso. Finora solamente i giornali online locali nigeriani hanno rivelato il nome dello svizzero rapito. Si tratterebbe di un certo Andred Beita e del suo autista, identificato solamente come Ifeanyi.
Il fatto sarebbe avvenuto, in base a quanto riportato da “Indipendent”, nelle vicinanze della Olabel Farms e un suo impiegato, Michael Kujore, sarebbe morto a causa delle gravi ferite riportate dopo essere stato colpito da una pallottola, mentre un altro membro dello staff, Ishaya Ibrahim, colpito anche lui, sarebbe in cura nell’ospedale di Ilaro.
In Nigeria i rapimenti di cittadini stranieri e non solo sono frequenti. Generalmente vengono rilasciati dopo breve tempo dietro il pagamento di un lauto riscatto. La ex colonia britannica è considerato un Paese ad alto rischio, dove i sequestri si stanno moltiplicando in modo preoccupante. La mancanza di lavoro, la povertà, ma soprattutto la galoppante corruzione, che impedisce una concreta pianificazione per sviluppo e crescita economica delle comunità, sono certamente alla base di questi atti criminali.
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