Cornelia I. Toelgyes
19 giugno 2021
Nella Repubblica Centrafricana le accuse di violazione dei diritti umani rivolte ai mercenari russi del gruppo Wagner, continuano senza sosta.
Settimana scorsa i soldati di ventura hanno arrestato persino il capo della polizia di Bria, capoluogo della prefettura Haute-Kotto, trattenendolo per diversi giorni in una cella del commissariato retto da lui.
La colpa del comandate? Ha accompagnato un residente nell’ospedale di Bria perchè, dopo essere stato fermato dai mercenari insieme a un gruppo di persone, è stato torturato più degli altri e le sue condizioni di salute erano più che precarie.
I contractor al servizio di Putin lo hanno sbattuto in galera perché aveva agito di iniziativa propria senza consultarsi con loro.
La popolazione della zona è terrorizzata. “Se hanno fatto questo contro il commissario, chi ci protegge ora? Nemmeno il nostro governo è in grado di insorgere contro queste prepotenze, siamo diventati orfani nel nostro stesso Paese”, ha raccontato un residente ai reporter di HumAngle.
Ma le atrocità non finiscono qui. In base alle testimonianze raccolte dall’emittente televisiva americana CNN, a Bambari, il 15 febbraio scorso, i contrator al servizio di Mosca, insieme alle forze armate centrafricane (FACA), avrebbero ucciso tra 12 e 20 civili che si erano rifugiati in una moschea.
I militari centrafricani insieme ai russi erano a caccia di miliziani di Séléka (gruppo armato cui aderiscono per lo più musulmani) nella zona di Bambari. Supportati da un elicottero da combattimento moscovita (all’inizio di quest’anno ne sono arrivati diversi a Bangui), sia i mercenari che le truppe di FACA avrebbero sparato indiscriminatamente contro tutti. Molti tra questi si trovavano appunto nella moschea di Taqwa. I più hanno confermato che non c’erano miliziani Séléka, o forse due, ma comunque erano disarmati.
Malgrado il clima di terrore, una decina di testimoni hanno confermato alla CNN e a The Sentry (un gruppo investigativo indipendente, fondato tra l’altro da George Clooney e John Prendergast) le continue violazioni dei diritti umani perpetrate dai mercenari del gruppo Wagner in Centrafrica. The Sentry, segue e traccia il flusso di denaro collegato alle atrocità e uccisioni di massa.
Un gruppo di lavoro di esperti indipendenti dell’Organizzazione delle Nazioni Unite ha recentemente stilato un rapporto approfondito sulle gravi violazioni, compreso esecuzioni sommarie, dei contractor russi e di siriani. Infatti sembra che un numero imprecisato di mercenari siriani, che hanno combattuto a fianco dei russi in Libia, siano stati mandati in Centrafrica.
Sorcha MacLeod, professore di Diritto all’università di Copenhagen, componente del gruppo di lavoro di esperti indipendenti dell’ONU, ha detto ai reporter della CNN, “Abbiamo conferme da molte fonti diverse: qui vengono commesse atrocità incredibili e la popolazione è terrorizzata”.
Ovviamente Mosca ha negato qualsiasi coinvolgimento, specificando che i contractor presenti in Centrafrica sarebbero disarmati e non avrebbero mai partecipato ai combattimenti. Stessa risposta è stata data dalle autorità di Bangui, che ha comunque aggiunto che avrebbe aperto un’inchiesta.
Grazie a un documento ottenuto da MINUSCA (Missione ONU in Centrafrica), Sentry ha potuto appurare che attualmente sono presenti 2.300 mercenari nel Paese, compreso il contingente siriano. MINUSCA si trova nella ex colonia francese dal 2014 con 11.650 soldati e 2.080 agenti di polizia. Vista la grave situazione precaria che vige tutt’ora in loco, il Consiglio di Sicurezza dell’ONU, con risoluzione numero 2566 (2021) del 12 marzo scorso, ha decretato di inviare altri 2.750 militari e 950 poliziotti per incrementare il contingente.
Sempre grazie a un altro documento ottenuto da MINUSCA, i mercenari russi utilizzano anche qui mine anti-uomo, le stesse che avevano messo in campo in Libia. Inoltre dispongono di mezzi corazzati, elicotteri da combattimento tipo Mi-8 e Mi-24 e droni.
Nel frattempo nella martoriata Repubblica Centrafricana si continua a morire. Nuovi scontri tra agricoltori e pastori semi-nomadi di etnia fulani del Ciad hanno causato la morte di 14 persone. Conflitti tra contadini e allevatori sono frequenti nelle zone confinanti con il Ciad, specie durante il periodo della transumanza.
Il Centrafrica è al centro delle tensioni tra Russia e Francia, che ha congelato qualsiasi sostegno finanziario e ha interrotto la cooperazione militare con la sua ex colonia. Parigi accusa Bangui di essere complice di una campagna anti-francese orchestrata da Mosca.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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