Africa ExPress
9 maggio 2021
Nell’ovest del Camerun moto giganti sfrecciano lungo le stradine bianche, strette, dissestate, piene di buche, polverosissime, senza problemi con otto, anche dieci persone a bordo, oppure stracarichi di merci.
Questi “jumbo” a due ruote hanno tolto dall’isolamento piccoli villaggi, dove gli abitanti vivono per lo più di agricoltura. Finalmente possono portare i loro prodotti ai mercati della città più vicina, a Bafoussam, nella regione dell’Ovest.

I mostri della strada misurano fino 3 metri di lunghezza, certamente non sono il mezzo più comodo per viaggiare, eppure i residenti sono felici di averli a disposizione, giacché le strade sono impraticabili, inutilizzabili persino per i fuoristrada, figuriamoci per veicoli normali.
Senza le moto giganti tutti prodotti marcirebbero nei campi. “Ora banane, pomodori, mais, fagioli, tutti i nostri raccolti possono essere venduti, i benskineurs (moto-taxi) vengono a prendere la merce direttamente nelle nostre piantagioni”, ha precisato sorridendo un agricoltore.
E da quando esistono, tutti ci guadagnano. Dal costruttore-inventore di queste “bestie”, al conducente, e, naturalmente i contadini nonchè tutti residenti. Se l’autista di un moto-taxi normale guadagna 7 euro al giorno, il conducente di un “jumbo” percepisce più del doppio, dai 15 ai 22 euro.
L’ idea geniale di trasformare le normali motociclette in veri e propri “camion o minibus” a due ruote è venuta a due meccanici di Bafoussam. Modificano il telaio con supporti di ferro e aggiungono altri ammortizzatori. Insomma costruiscono moto su misura, da 4 fino a 10 posti.
“Certo, ci sono dei rischi da non sottovalutare per quanto riguarda il mantenimento dell’equilibrio, specie in caso di guasto o di perforazione di un pneumatico”, ha puntualizzato ai reporter di France 24 un insegnante del liceo tecnico di Bafoussam.
Pericoli a parte, questi “mostri della strada” sono la salvezza dei contadini, residenti e non per ultimo, al loro passaggio attirano lo sguardo ammirato dei passanti nei villaggi e nelle città.
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