Sandro Pintus
Firenze, 7 maggio 2021
Le proteste della società civile e dell’opinione pubblica internazionale riguardo all’allevamento dei leoni hanno fatto muovere le istituzioni sudafricane. Lo scorso 3 maggio il ministero per l’Ambiente sudafricano ha rilasciato le raccomandazioni che riguardano gestione, allevamento, caccia e commercio di animali selvatici. Raccomandazioni che riguardano anche e soprattutto il benessere animale di quattro specie: elefanti, leoni, leopardi e rinoceronti.
Sono proposte chiave avanzate dall’ong Humane Society International (HSI)/Africa passate al Ministerial High Level Advisory Panel, il comitato consultivo del ministero dell’Ambiente del Sudafrica. Sono state presentate durante gli incontri a partecipazione pubblica per creare delle norme a favore di ognuna delle specie animali da proteggere.
L’opinione pubblica sudafricana è contraria all’allevamento dei leoni, almeno secondo i risultati di un sondaggio indipendente commissionato da HSI/Africa. La maggioranza dei sudafricani intervistati è contrario all’allevamento dei cuccioli di leone e alle passeggiare con i leoni, come alla vendita di ossa del felino.
La ministra dell’Ambiente del Sudafrica, Barbara Creecy, ha annunciato: “L’industria del leone in cattività pone dei rischi alla sostenibilità della conservazione del leone selvatico. Causa un impatto negativo sull’ecoturismo che finanzia la conservazione del leone e la conservazione più in generale. C’è il rischio che il commercio di parti di leone stimoli il bracconaggio e il commercio illegale”.
Africa ExPress ha scritto ampiamente sul business dell’allevamento di questi maestosi felini. I cuccioli di leone sono utilizzati per intrattenere i turisti e quando crescono vengono usati per passeggiate con i visitatori. Gli stessi, quando diventano adulti, vengono ammazzati da facoltosi cacciatori in recinti senza via di fuga e diventano un trofeo da appendere in villa. Le ossa, invece, hanno un immenso mercato in Asia, soprattutto Cina e Sudest asiatico, nel business miliardario della medicina tradizionale orientale.
“Esultiamo per i leoni sudafricani grazie all’adozione da parte del governo delle raccomandazioni per porre fine all’abominevole industria dei leoni in cattività. I leoni non dovranno più soffrire in condizioni orribili per i selfie dei turisti – ha affermato Audrey Delsink, responsabile fauna selvatica di HSI/Africa -. Nemmeno per la caccia ai trofei o per essere trasformati in vini e polveri derivanti dal commercio delle loro ossa”.
Grazie all’impegno di HSI/Africa, si tratta di un primo importante passo a favore dei Big Four, i Quattro Grandi della fauna selvatica africana. Ma sono raccomandazioni, cioè esortazioni, consigli che possono anche non essere seguiti. Secondo un’indagine del 2018 della South Africa’s North-West University, in Sudafrica il business dei trofei di caccia vale R5 miliardi di Rend (oltre 290 milioni di euro) all’anno. Un piatto troppo ricco per i 260 allevatori di leoni. Elefanti, leoni, leopardi e rinoceronti potranno avere sonni tranquilli?
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Dal Nostro Inviato Speciale Massimo A. Alberizzi Nairobi, 23 novembre 2024 Graditissima dagli ospiti, anche…
Speciale per Africa ExPress Cornelia I. Toelgyes 22 novembre 2024 Il presidente uscente del Somaliland,…
Dalla Nostra Corrispondente di Moda Luisa Espanet Novembre 2024 In genere succede il contrario, sono…
Dal Nostro Corrispondente di Cose Militari Antonio Mazzeo 20 novembre 2024 Nuovo affare miliardario della…
Speciale per Africa ExPress Costantino Muscau 19 novembre 2024 "Un diplomatico francese sta rubando i…
Speciale Per Africa ExPress Eugenia Montse* 18 novembre 2024 Cosa sapeva degli attacchi del 7…