14 aprile 2021
Il presidente di turno della coalizione dei movimenti per l’Azawad (CMA), Sidi Brahim Ould Sidati, è stato brutalmente ammazzato ieri mattina davanti alla sua casa a Bamako, la capitale del Mali.
Un nipote e un amico medico del leader di CMA hanno confermato all’Agenzia di Stampa Agence France Presse. “E’ stato ucciso all’entrata della sua abitazione, lo abbiamo trasportato in clinica, poco dopo è spirato a causa delle gravissime ferite riportate”.
Secondo una prima ricostruzione dei fatti e grazie al racconto di alcuni testimoni oculari, due uomini in sella a una moto si sarebbero fermati davanti a lui. Uno dei due avrebbe sparato diversi colpi, ferendo, appunto, Sidi Brahim Ould Sidati e un suo amico, che era accanto a lui.
Inizialmente Sidi Brahim occupava il posto di segretario del Movimento arabo per l’Azawad (MAA), per poi confluire nel CMA, alleanza che comprende vecchi gruppi armati indipendentisti touareg e nazionalisti arabi, che erano insorti contro il governo di Bamako e hanno combattuto le forze armate maliane a partire dal 2012, fino alla firma del trattato di Pace e Riconciliazione del Mali, siglato nel 2015. Tale accordo fu proprio siglato da Sidi Brahim a nome del CMA.
Allora l’ex presidente del Paese, Boubacar Keita, deposto lo scorso anno dopo un golpe militare, aveva abbracciato l’ex ribelle durante la cerimonia per la firma del documento con queste parole: “Mano nella mano, insieme, potremo costruire un Mali migliore: lunga vita alla riconciliazione in Mali, lunga vita alla pace”. Pace che ancora oggi in molte parti del Paese resta un sogno.
L’applicazione di tale accordo è di importanza vitale per uscire dalla grave crisi che affligge la ex colonia francese. A tutt’oggi, dopo quasi sei anni, molti punti del negoziato non sono ancora stati attuati.
Africa ExPress
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