27 marzo 2021
La nave porta-container Ever Given – lunga 400 metri e larga 60 – battente bandiera panamense, blocca il Canale di Suez dalla notte del 23 marzo scorso. La Ever Given, costruita in Giappone nel 2018, è una delle navi più grandi al mondo con una stazza lordo di 224mila tonnellate, può trasportare fino a 20mila container; era diretta dalla Cina verso l’Olanda.
Secondo le ultime notizie rilasciate dall’armatore giapponese Yukito Higaki, presidente della società Shoei Kisen, proprietaria della Ever Given, spera di poter disincagliare la nave entro oggi per poter riaprire la via d’acqua, tra le più importanti al mondo, quanto prima. Il 12 per cento del traffico marittimo passa attraverso il canale, lungo 193 chilometri, che collega il Mar Mediterraneo con il Mar Rosso e costituisce la via più breve tra Asia e Europa.
Se si opta per l’alternativa attraverso il Capo di Buona Speranza, la navigazione può prolungarsi anche di ben due settimane.
Il blocco del traffico navale attraverso il Canale di Suez ha accentuato le difficoltà delle catene di approvvigionamento tra l’Europa e l’Asia, già in grave difficoltà a causa della pandemia. E ovviamente il fatto ha già influito sul costo del petrolio: 3 per cento in più, vale a dire che il prezzo di ogni barile supera ora i 64 dollari.
Refinitif, fornitore globale di dati e infrastrutture sui mercati finanziari, ha scritto che già ora sono oltre 30 le petroliere in attesa da una parte e dall’altra per poter attraversare il Canale. I costi del blocco sono enormi, 9,6 miliardi di dollari al giorno, secondo l’agenzia Bloomberg.
L’ingegner Bruno Brugnoni, consulente marittimo di Africa ExPress, che ha passato decine di volte il canale di Suez (ex direttore di Macchina di grossi mercantili) e ha risposto così ai nostri quesiti.
Ovviamente le sue sono solo ipotesi, però curiose e interessanti
“La nave – spiega Brugnoni – aveva problemi al timone e l’equipaggio si è esercitato con quelle manovre per metterlo a punto e quindi sono state effettuate manovre complesse. Un’ipotesi plausibile, ma molto debole. Altra ipotesi l’incidente può essere stato causato da una lite scoppiata a bordo tra ufficiali (in particolare con l’addetto a rilevare i consumi) per cui chi era in quel momento in plancia al comando si è divertito a fare “rotte” senza senso per far salire in aumento i consumi. Generalmente questi scherzi vengono fatti in navigazione facendo fare larghi giri alla nave”.
“Comunque – spiega ancora il direttore di macchina -, quanto rilevato era immediatamente noto anche in plancia, quindi una movimentazione fatta consapevolmente e nota a più soggetti”.
“La nave – rileva ancora Brugnoni – non solo si è messa di traverso, ma con la prua si è addirittura conficcata in un argine/sponda del canale, manovra che a questo punto è difficile ritenere accidentale in quanto con l’apparato motore sarebbe stato possibile contrastare la manovra sbagliata ed evitare l’impatto. Certamente – conclude – la verità non si saprà mai, tutte le questioni, non essendoci stati morti e feriti, saranno risolte dalle assicurazioni e queste non hanno interesse a divulgare i particolari”.
Africa ExPress
@africexp
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