Speciale per Africa-ExPress
Luisa Espanet
Milano, 28 febbraio 2021
Cinque stilisti africani con We are made in Italy The fab Five Bridge Builders sono stati tra i protagonisti della piattaforma digitale di Camera Nazionale della Moda Italiana, durante la Milano Fashion Week. Dietro all’evento, il progetto Black Lives Matter in Italian Fashion, curato oltre che da CNMI dal designer Edward Buchanan, dalla fondatrice dell’Afro Fashion Week Michelle Ngomo e da Stella Jean, la stilista di padre italiano e madre haitiana, da vari anni presenza fissa con il suo brand alle settimane della moda milanesi.
L’iniziativa, come anticipa il nome legato al movimento di protesta nato nel 2013, vuole ribadire i valori dell’inclusione e della multiculturalità, oltre ovviamente mettere in risalto i talenti di cinque POC (People of Colors). Di cinque diversi Paesi africani, ognuno di loro ha maturato esperienze diverse in Italia e propone stili diversi.
Fabiola Manirakiza, nata in Burundi ma cresciuta in Congo-K, ha creato Frida Kiza, omaggio alla più nota Kahlo, in cui propone capi in seta con stampe tipo Masai che guardano però alla pittura di Botticelli. Claudia Gisèle Ntsama del Cameron, arrivata in Italia ha fatto i più disparati lavori prima di prendere il diploma in design a Bologna e creare un brand attento alla sostenibilità.
Pape Mokodu Fall del Senegal, figlio di un diplomatico, ha vissuto tra Roma e Dunkirk, è stato attore, è illustratore e pittore e negli abiti del marchio, che porta il suo nome, mette i suoi dipinti. La nigeriana Joy Meribe ha lasciato il suo Paese giovanissima. Ha studiato in Italia dove ora produce una collezione ispirata alla forza e all’intelligenza delle donne africane, come sua nonna.
Il marocchino Karim Daoudi è approdato nelle Marche con la sua famiglia a 13 anni. A 17 ha iniziato a realizzare scarpe per aziende importanti. Ora a 27 ha una sua collezione con colori forti e brillanti, ricordo del Marocco.
Luisa Espanet