Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
17 febbraio 2021
Ebola, il terribile virus che a più riprese ha causato epidemie di febbre emorragica nel continente africano, è tornato in Guinea. “Davanti a questa situazione, conforme alle normative sanitarie internazionali, il governo guineano conferma un’epidemia di Ebola”.
Queste le parole del ministro guineano della Salute, Rémy Lamah, in un comunicato stampa pubblicato il 14 febbraio dai media locali. Il Paese africano si trova a lottare, oltre che con il Coronavirus, con un nemico molto più mortale.
L’epidemia è stata localizzata nella prefettura di Nzerekoré e nella sotto-prefettura di Gouecké, nella parte meridionale, 80km dal confine con la Liberia. Sono subito partiti i controlli dell’area colpita e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) sta lavorando con le autorità sanitarie anche in Liberia e Sierra Leone. L’Organizzazione ONU è in collegamento con il produttore dei vaccini in modo che le dosi necessarie siano rese disponibili il più rapidamente possibile.
Tutto è iniziato dopo un funerale, lo scorso 1° febbraio. La persona sepolta era un’infermiera che lavorava in un centro sanitario locale ma è deceduta dopo essere trasferita per essere curata a Nzerekore.
Dopo test clinici sono state trovate sette persone infettate da ebola, tre delle quali sono morte colpite da diarrea, vomito ed emorragia. Altre quattro sono sotto osservazione sanitaria ma si teme, visto l’attiguo confine, che l’epidemia si possa espandere anche nei Paesi vicini.
La mortale malattia, tra il 2013 e il 2016, era partita da Nzerekore e aveva contagiato soprattutto Guinea, Liberia e Sierra Leone. Non era stato facile fermarla visto il grande traffico fra i tre Paesi. Durante quell’epidemia ci sono stati 11.300 morti. L’ultima invadente apparizione di ebola è stata in Congo-K. Tra marzo 2018 e novembre 2020 ci sono state varie epidemia che hanno causato 3,600 contagi e 2.300 morti.
Ebola è un agente patogeno zoonotico (passa da animali a umani) ed è uno dei quattro ebolavirus. Secondo gli scienziati i vettori sono varie specie di pipistrelli della frutta ( come l’Hypsignathus monstrosus) che vivono in Africa centrale e sub-sahariana. Tra gli ebolavirus è quello che ha il più alto tasso di letalità: 83 per cento. Però, tra 2002 e il 2003 la sua letalità è arrivata al 90 per cento. Ma ha anche un altro triste primato: il maggior numero di epidemie tra gli ebolavirus.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
Crediti immagini:
– Pipistrello della frutta testa a martello (Hypsignathus_monstrosus)
– Areale africano del pipistrello della frutta
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