Massimo A. Alberizzi
Cortina d’Ampezzo, 14 febbraio 2021
Non è facile trovarla ma c’è. In una Cortina d’Ampezzo sommersa dalla neve come non mai, con temperature polari (la notte scorsa la colonnina di mercurio è scesa a meno 21 gradi centigradi) lei svetta in cima: non alle classifiche, ma certo come una appassionata sportiva in una disciplina che non è certo congeniale alle sue connazionali: le ragazze del Kenya.
Lei è Sabrina Wanjiku Simader sciatrice esperta nelle specialità alpine, nata a Kilifi, sulla costa keniota, e venuta in Europa, in Austria, con la madre all’età di tre anni. Qui nelle Dolomiti è arrivata, accompagnata da sua mamma e da un allenatore, per partecipare al campionato mondiale di sci. E’ prevista la partecipazione di un’altra squadra africana, quella del Marocco. Ma arriverà per partecipare alle gare solo domani, martedì.
Purtroppo, durate gli allenamenti, Sabrina, che ha 22 anni, si è fatta male e per lei i campionati si sono chiusi immediatamente dopo lo slalom gigante dove, proprio per i suoi problemi, non ce l’ha fatta ed è stata squalificata. Ma, come diceva De Coubertin, “l’importante non è vincere ma partecipare”. E lei diligentemente ha partecipato.
A Cortina, bianca come non mai per le abbondanti precipitazioni nevose (le gare dei mondiali sono cominciate con tre giorni di ritardo, perché le piste erano impraticabili per la troppa neve), è praticamente impossibile incontrare gli atleti, blindati come sono dagli organizzatori a causa della pandemia di Covid-19. Così per parlare con Sabrina – nonostante siamo a meno di 500 metri di distanza uso una video telefonata: “Ho imparato a sciare in Austria e mi sono subito appassionata. Purtroppo però questo è uno sport che costa caro e non potevo scendere sugli scii tutte le volte che avrei voluto”.
Comunque per la sua bravura e il suo coraggio è stata notata dai maestri delle scuole di scii austriache che hanno insistito con la madre perché la iscrivesse a corsi agonistici e le permettesse di partecipare alle competizioni: “Ho cominciato da piccola e mi sono appassionata subito. Ogni inverno passavo tutti i weekend sulla neve, questo è quello che potevo permettermi”.
Così pian piano sei andata in giro e hai partecipato a varie gare: “Certo – risponde Sabrina –. Serbia, Slovacchia, Svizzera e anche Italia. Ho ottenuto anche buoni piazzamenti che mi hanno permesso di partecipare a questi mondiali. Sono felice di essere qui. Cortina è splendida e ho conosciuto altre atlete veramente straordinarie che mi hanno fatto sentire a casa”.
Purtroppo per lei il campionato mondiale è finito presto, a causa del doloroso infortunio, per fortuna non grave, per cui è stata squalificata nello slalom gigante e, successivamente, non le ha permesso di partecipare alla gara di discesa libera.
Massimo A. Alberizzi
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