Antonio Mazzeo
14 febbraio 2021
Una cinquantina di micidiali missili da crociera a lungo raggio SCALP, prodotti dal consorzio industriale europeo MBDA, sono stati acquistati segretamente dal regime di Al-Sisi e sono stati testati a bordo dei cacciabombardieri “Rafale” egiziani nel corso di una recente esercitazione con le forze armate francesi. Lo ha reso noto la rivista specializzata Janes pubblicando le immagini di un video realizzato dal Ministero della difesa dell’Egitto in cui si vedono alcuni missili SCALP mentre vengono montati a bordo di un velivolo Rafale all’interno di un hangar della base aerea di Gebel el-Basur, utilizzata in occasione dell’esercitazione franco-egiziana.
I nuovi missili da crociera del consorzio MBDA (controllato dai colossi del complesso militare-industriale Airbus Group, BAE Systems e Leonardo-Finmeccanica) sarebbero stati esportati in Egitto nell’autunno 2020. La loro piena operatività con i 24 cacciabombardieri “Rafale” acquistati in Francia è stata confermata dalle autorità militari egiziane al sito specializzato sudafricano Defenceweb.
Il trasferimento di questa sofisticatissimo sistema di guerra al regime nord-africano è stato particolarmente travagliato per il consorzio MBDA. Gli SCALP erano stati ordinati nel 2015 congiuntamente ai 24 cacciabombardieri “Rafale” ma Washington aveva posto il proprio veto all’export da parte del governo francese, in quanto i missili utilizzavano tecnologie progettate e prodotte in parte in America. Per aggirare l’opposizione USA, il ministro della Difesa francese Florence Parly aveva chiesto a MBDA di utilizzare componenti di produzione europea.
“L’unica cosa che possiamo fare – aveva dichiarato Parly – è che il gruppo industriale faccia qualche investimento in ricerca e sviluppo per essere in grado di produrre componenti simili che non sono coperti dall’International Trade in Arms Regulation sul commercio internazionale di armi degli Stati Uniti”. L’amministrazione Trump ha comunque revocato il veto nell’aprile 2019 e MBDA ha potuto concludere l’affaire con il dittatore militare al-Sisi.
Secondo i manager di MBDA, lo SCALP (acronimo di Système de croisière conventionnel autonome à longue portée) è un missile da crociera aviolanciabile aria-superficie a lungo raggio, armato con testata convenzionale, “che può colpire il nemico in profondità, a prescindere dalla difesa aerea, grazie alle sue caratteristiche stealth”. E’ stato progettato per essere impiegato contro un ampio spettro di obiettivi: posti di comando, infrastrutture aeroportuali e portuali, ponti, depositi di munizioni, navi e sottomarini attraccati, ecc..
Il sistema d’arma, il cui costo unitario è stimato in 1,35 milioni di euro, pesa 1.300 kg, è lungo 5,10 metri e ha un raggio operativo sino a 500 km, anche se nel caso dei modelli esportati all’Egitto sarebbe stato ridotto a 300 km per renderlo compatibile con i sistemi di controllo a disposizione dell’Aeronautica egiziana. Alimentato da un piccolo motore, il missile da crociera può raggiungere la velocità massima di 800 km/h. Completamente autonomo, lo SCALP si dirige sulle coordinate impostate prima del volo e una volta sganciato non ha bisogno di ulteriori controlli.
Il missile può essere impiegato da diversi velivoli da guerra (cacciabombardieri “Rafale”, “Tornado”, “Mirage 2000” ed “Eurofighter Typhoon”) e potrà essere montato anche sotto le ali dei caccia di quinta generazione F-35 “Lighning II”. Questo sistema bellico è già stato utilizzato in alcuni dei più sanguinosi conflitti internazionali, come in Iraq, Siria, Libia e Yemen. Lo SCALP è in dotazione alle Aeronautiche militari di Francia, Grecia, Gran Bretagna, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita e Italia. Il nostro paese si è dotato degli SCALP nel 2006; dopo averli testati la prima volta con i “Tornado IDS” del 6° Stormo di Ghedi (Brescia) nel poligono sudafricano di Overberg, li ha impiegati massicciamente nella primavera del 2011 durante i bombardamenti in Libia (Operazione Unified Protector).
Il consorzio industriale MBDA è il maggiore produttore di sistemi missilistici a livello europeo e il secondo a livello mondiale. Con quartier generale a Le Plessis-Robinson, nei pressi di Parigi, esso è controllato per il 75% da Airbus Group e BAE Systems e per il restante 25% dal gruppo Leonardo (ex Finmeccanica). La controllata MBDA Italia S.p.A. impiega 1.300 lavoratori negli stabilimenti di Roma, Fusaro (Bacoli, Napoli) e La Spezia.
Al sanguinario regime del Cairo, MBDA ha pure fornito i missili MICA multi-bersaglio aria-aria per i cacciabombardieri “Rafale” e “Mirage 2000-5” e i sistemi missilistici superficie-aria VL-MICA SAM destinati alle nuove corvette della Marina militare. I VL-MICA armeranno anche le nuove quattro fregate “Meko A200” che l’Egitto ha ordinato in Germania. MBDA starebbe negoziando con il Cairo pure la fornitura della versione navale del missile guidato MMP a corto raggio e altri sofisticati sistemi di difesa aerea e costiera.
Antonio Mazzeo
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