Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
30 gennaio 2021
“Il governo, con il pretesto del segreto di Stato, ha utilizzato, milizie private per aiutare a combattere l’insurrezione a Cabo Delgado. Senza dover rendere conto ai cittadini, sia in termini di spese che di benefici, utilizzando personale militare privato”. È la denuncia del Centro de Integridade Pública (CIP) che senza peli sulla lingua accusa l’amministrazione del presidente Filipe Nyusi.
Oggi nell’ex colonia portoghese sono presenti due compagnie di mercenari sudafricani che combattono contro Al Sunnah wa-Jamma, da agosto 2020 associati a Daesh. Dyck Advisory Group (DAG), dopo il fallimento dei mercenari russi di Wagner Group, opera con mezzi aerei a Cabo Delgado da febbraio 2020. Il governo mozambicano ha esteso il contratto a DAG aggiungendo, a novembre scorso, anche Paramount Group, cartello di società sudafricane specializzate nella difesa globale.
Con Paramount sono arrivati almeno cinque Marauder, mezzi blindati da 17 tonnellate, che trasportano fino a 12 militari . Si suppone quindi che oltre ad elicotteri Gazelle e aerei DAG ci sarà anche il supporto terrestre ai militari mozambicani.
“L’utilizzo del governo di compagnie militari private per combattere l’insurrezione a Cabo Delgado si rivela una decisione ad alto rischio e inefficace – commenta il CIP. – Oltre alla mancanza di trasparenza e responsabilità sui contratti, le compagnie militari private non sono in grado di fermare l’avanzata dei ribelli. Questi hanno guadagnato più spazio sul terreno con l’attacco e l’occupazione dei quartier generali del distretto”.
Il Centro, nel suo comunicato, rivela i cattivi rapporti tra i mercenari e le Forze armate mozambicane (FADM). “La causa – sostiene il CIP – dipende dal fatto le compagnie militari private stanno operando con la Polizia. E la vocazione della polizia non è quella di combattere l’insurrezione armata di Cabo Delgado”.
Intanto, la guerra di Cabo Delgado – iniziata nell’ottobre 2017 – ha causato circa 2.500 morti, soprattutto civili anche sgozzati dai jihadisti, e 570 mila profughi interni. E Total, dopo l’ultimo attacco jihadista ai cancelli degli impianti di gas nella penisola di Afungi, ha evacuato il personale. Sembra che il governo mozambicano, a 2500 km di distanza dal teatro di guerra, non riesca a tenere la situazione sotto controllo.
Il Centro de Integridade Pública (CIP) è nato nel 2005 con l’obiettivo di promuovere la trasparenza e le politiche contro la corruzione e l’integrità in Mozambico. La sua missione è la promozione dell’onestà e rettitudine nella società attraverso la denuncia della corruzione. Sostiene la consapevolezza pubblica e lavora a favore di buone pratiche nella gestione del bene comune.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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