Speciale per Africa ExPress
Sandro Pintus
12 gennaio 2021
Il terzo decennio del secolo inizia con un primato: dal 1° gennaio il grande continente africano è diventato il più grande mercato unico del mondo. Con sede nella capitale ghanese, Accra, si chiama African Continental Free Trade Area (AfCFTA). Nel Paese del Golfo di Guinea ha la sede che ospita l’organismo che ha il compito di sorvegliare l’implementazione dell’accordo.
Un accordo mediato dall’Unione Africana (AU) al quale hanno aderito 54 delle 55 nazioni (solo l’Eritrea non ha accettato l’adesione) mentre il 21 marzo 2018 a Kigali, in Rwanda, è stato firmato da 44 stati membri. Ma in che consiste questo importante accordo che farebbe decollare il continente africano? Richiede ai membri di rimuovere le tariffe del 90 per cento delle merci. Questo passo consentirebbe il libero accesso a materie prime, beni e servizi in tutto il continente.
La Commissione economica per l’Africa delle Nazioni Unite (UNECA) ha stimato che, entro il 2022, l’accordo farebbe aumentare il commercio intra-africano del 52 per cento. Lo scorso 22 dicembre, ad Addis Abeba, ha preso la parola David Luke, coordinatore dell’African Trade Policy Center (ATPC) della Commissione economica per l’Africa (ECA). “AfCFTA dovrebbe funzionare in quanto è l’unico percorso del continente verso lo sviluppo sostenibile. Non sottovalutiamo l’importanza di questa iniziativa. Non esiste un piano B” – ha dichiarato Luke durante un webinar.
Così il commercio del continente nero apre a un mercato di 1,2 miliardi di persone che vale 2.500 miliardi di USD di PIL che potrebbero diventare 4.000. L’obiettivo di questo immenso progetto appena iniziato è ambizioso: la creazione di milioni di nuovi posti di lavoro che andrebbero a beneficiare giovani e donne.
Nel 2017, il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, aveva proposto un “Piano Marshall”, durante una Conferenza di alto livello sul partenariato Africa-UE. “Il destino dell’Africa non può che essere nelle mani degli africani. Ma un’Europa amica deve fare la sua parte” – aveva detto Tajani. Ma probabilmente l’AfCFTA, ha bypassato la proposta europea.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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Tempo qualche mese e arriveranno le bombe democratiche blu, bianche e rosse