Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
25 dicembre 2020
La nuova ondata di coronavirus non ferma guerre, conflitti e terrorismo in Africa. E in diverse aree del continente si teme persino la carestia.
Insicurezza diffusa, effetti della pandemia, crisi economica e alluvioni rendono quasi inaccessibile alcune zone del Sud Sudan.
Nel piĆ¹ giovane Stato della TerraĀ le violenze si consumano ancora su vasta scala, malgrado la firma dellāennesimo trattato di pace siglato nellāestate del 2018.
Nella contea di Pibor, nel Jonglei State, la FAO, l’UNICEF, nonchĆ© il World Food Programme e altre organizzazioni umanitarie hanno chiesto alle autoritĆ di interrompere immediatamente gli scontri per permettere ai convogli umanitari carichi di viveri e altri beni di prima necessitĆ di raggiungere la popolazione. Gran parte degli abitanti della zona necessitano quanto prima aiuti alimentari; i residenti, secondo le organizzazioni, sono affamati e vivono in gravissime condizioni.
In base alle proiezioni dellāONU, da aprile a luglio 2021, 7,24 milioni di persone, pari al 60 per cento della popolazione sud sudanese potrebbe essere colpita ufficialmente da una crisi alimentare seria o da forte peggioramento di insicurezza dal punto di vista nutrizionale.
E come accade sempre in caso di conflitti, sono i bambini a essere maggiormente colpiti. Si teme che molti piccoli tra i sei mesi e cinque anni saranno colpiti da malnutrizione acuta grave e altri, da moderata a grave. Mohamed Ayoya, rappresentante di UNICEF nel Sud Sudan, ha sottolineato che questi bimbi necessitano di cure immediate per poter essere salvati da morte certa.
Anche in Yemen lāinsicurezza alimentare ĆØ in forte aumento e, in base al rapporto dellāONU, nei primi mesi del prossimo anno si potrebbe ritornare a una situazione catastrofica simile alla carestia, come ĆØ giĆ avvenuto cinque anni fa. Attualmente in tale condizione si trovano giĆ 16.500 persone, ma potrebbero diventare oltre 47.000 giĆ dall’inizio dell’anno.
Una grande fetta della popolazione ā 3,6 milioni di persone ā ĆØ colpita da insicurezza alimentare seria, sono destinati a diventare 5 milioni nel primo semestre del 2021, se gli aiuti alimentari/umanitari non saranno intensificati immediatamente.
Qu Dongyu, direttore della FAO, ĆØ molto preoccupato per la situazione nel Paese. Ha puntualizzato che: āEā imperativo mantenere il flusso alimentare per aiutare la popolazione, ma ciĆ² non puĆ² durare in eterno. Bisogna porre fine al conflitto, che ĆØ la causa primaria dellāinsicurezza alimentare. Le famiglie yemenite hanno assoluto bisogno di sicurezza e stabilitĆ per poter diventare nuovamente autosufficientiā.
In Yemen ci troviamo di fronte a una delle peggiori crisi umanitarie, oggi di difficile soluzione, perchƩ i tagli agli aiuti per mancanza di fondi e alla pandemia, mettono a serio rischio la vita di milioni di persone.
Anche nel nord-est della Nigeria, il colosso dellāAfrica, le cose non vanno molto meglio. In diversi stati – Borno, Adamawa e Yobe ā i terroristi di Boko Haram non smettono di attaccare la popolazione inerme. Anche i loro “cugini” di ISWAP (acronomio per Islamic State West Africa Province, una fazione di militanti fanatici fedeli allo Stato islamico) sono spesso in azione con attacchi efferati e crudeli. Molti residenti continuano a scappare dalle proprie abitazioni, cercando rifugio nei campi per sfollati o nei Paesi limitrofi.
Le abbondanti piogge hanno reso difficile la vita delle persone fuggite, hanno distrutto un gran numero di abitazioni e tende e reso quasi impossibile lāaccesso dei camion per il trasporto di aiuti alimentari e beni di prima necessitĆ .
Malgrado seri problemi legati alla sicurezza, covid-19 e le gravi difficoltĆ di accesso, le organizzazioni umanitarie hanno potuto assistere 3,6 milioni di persone. Ma anche qui i fondi scarseggiano. A settembre ĆØ stato versato solo il 40 per cento dei 1,08 miliardi di dollari per soccorrere 10,9 milioni di persone.
La situazione della sicurezza nel piĆ¹ popoloso Paese dellāAfrica ĆØ sempre piĆ¹ precaria e mette a rischio anche la vita degli operatori umanitari. Negli ultimi anni diversi di loro sono stati sequestrati dai terroristi e i piĆ¹ sono stati brutalmente ammazzati durante la loro prigionia.
La notte di Natale un gruppo di miliziani di Boko Haram ha attaccato nuovamente un villaggio nel Borno State. A Pemi, un paese non lontane di Chibok, dove nel 2014 sono state sequestrate 276 studentesse, sono state ammazzate almeno sette persone, ĆØ stata bruciata la chiesa e diverse abitazioni. Infine i miliziani hanno portato via generi alimentari, rubato medicinali da un vicino ospedale e rapito Ā un sacerdote. Ā Alcune tra le persone che sono riuscite a scappare, risultano tuttāora disperse.
I jihadisti hanno agito secondo il loro solito manuale: sono arrivati in sella alle loro motociclette e hanno sparato indiscriminatamente contro chiunque si trovasse in strada. Lāaggressione era stata prevista: alcuni agenti addetti alla sicurezza avevano lanciato lāallarme segnalando che durante le festivitĆ cristiane i jihadisti si sarebbero scatenati.
Ma i sanguinari terroristi non uccidono solo cristiani come molti vorrebbero far credere. Non fanno distinzione tra fedeli di qualsiasi credo. Sono criminali che attaccano chiunque. In questo caso, visto che siamo a Natale, hanno optato per un villaggio cristiano per attirare maggiormente lāattenzione della comunitĆ internazionale.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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Mi chiamo Mansur Cristian Farano e sono un italiano convertito all’Islam, mi fa piacere che delle volte si possa almeno essere onesti intellettualmente con riferimento al terrorismo jihadista, spesso, seppur esattamente, si ribadisce che i jihadisti uccidano solo cristiani, ma migliaia musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti non solo cristiani e nessuno nei tg ne parla , solo per la solita e consueta manfrina antislam??? Ma se migliaia di musulmani nel mondo sono vittime dei jihadisti come si fa ad ignorare questo??? I musulmani stessi sono vittime dei jihadisti e dei terroristi ,ma pare questo non interessi……perchĆ© musulmani evidentemente e dunque non ” funzionali” alla solita infame retorica dei musulmani tutti terroristi, dell’Islam religione cattiva e feroce e assassina…..ma su
I musulmani patiscono per i jihadisti, sono uccisi dai fanatici jihadisti, da musulmano non posso che condannare atti brutali di questi infami assassini solidarietĆ ai musulmani e cristiani e tutti gli innocenti morti a causa di questi falsi e bugiardi ” musulmani ” che musulmani non sono,ma solo assassini brutali e senza UmanitĆ e senza Dio,Islam ĆØ offeso da questi pazzi