Per gentile concessione del New Your Times pubblichiamo questo articolo
sull’omicidio del padre del programma nucleare iraniano Mohsen Fakhrizadeh.
dal New York Times
Farnaz Fassihi, David E. Sanger, Eric Schmitt e Ronen Bergman
New York, 27 novembre 2020
Aggiornato al 28 novembre 2020, 2:08 a.m. ET
Il principale scienziato nucleare iraniano, che i servizi segreti americani e israeliani hanno a lungo accusato di essere dietro ai programmi segreti per la progettazione di una testata atomica, è stato ucciso in un’imboscata venerdì mentre viaggiava in un veicolo nel nord dell’Iran. La notizia è stata diffusa dai media statali iraniani.
Lo scienziato, probabilmente 59 anni, era considerato la forza trainante del programma di armi nucleari della Repubblica islamica Iran per un paio di decenni, e ha continuato a lavorare anche dopo che la maggior parte degli forzi sono stati congelati nel 2003, secondo quanto riferito da fonti dei servizi segreti americani e secondo i documenti del segreti del programma nucleare iraniano rubati da Israele tre anni fa.
Un funzionario americano – insieme ad altri due funzionari dell’intelligence – ha sostenuto che dietro l’attacco allo scienziato ci sono le mani di Israele. Non è chiaro quanto gli Stati Uniti sapessero in anticipo dell’operazione, ma i due Paesi sono strettamente alleati e hanno spesso condiviso le informazioni di intelligence sull’Iran. La Casa Bianca e la CIA si sono rifiutate di commentare.
I media ufficiali iraniani e la televisione di Stato hanno raccontato che un commando di uomini armati ha organizzato un’imboscata in una strada isolata. L’attacco è avvenuto mentre l’auto di Fakhrizadeh attraversava la città di campagna di Absard, nella regione di Damavand. Lo scienziato è stato gravemente ferito ed è stato trasportato in ospedale ma i medici non sono stati in grado salvarlo.
L’Iran da tempo sostiene che il suo programma nucleare ha scopi pacifici. I suoi funzionari hanno definito l’attacco un atto di terrore e hanno giurato vendetta. “I terroristi hanno ucciso un eminente scienziato iraniano oggi – ha scritto su Twitter il ministro degli Esteri iraniano, Mohammad Javad Zarif -. Questa vigliaccheria – che contiene seri sospetti di responsabilità israeliane – mostra una disperata attitudine guerrafondaia dei colpevoli”.
Zarif, un diplomatico di formazione americana e una delle figure più riconoscibili dell’Iran, ha detto in un suo post che la comunità internazionale – e specialmente l’Unione Europea – dovrebbe “porre fine ai loro vergognosi doppi standard e condannare questo atto di terrorismo di Stato”.
L’ex alto funzionario del Pentagono per la politica del Medio Oriente, Michael P. Mulroy, ha spiegato che la morte di Fakhrizadeh è stata “una battuta d’arresto del programma nucleare iraniano. Era il loro scienziato nucleare più anziano – ha aggiunto una mail e crediamo che fosseil responsabile del programma nucleare segreto di Taharan. Era anche un ufficiale superiore del Corpo delle Guardie Rivoluzionarie Islamiche, e questo amplificherà il desiderio dell’Iran di rispondere con la forza”.
L’attentato contro Fakhrizadeh potrebbe avere ampie implicazioni per l’amministrazione di Biden. Ha scatenato rapidamente una brusca reazione in Iran, così come l’attacco americano del 3 gennaio che ha ucciso Qassim Suleimani, il maggiore generale iraniano che dirigeva l’elite Quds force del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche.
L’attacco potrebbe anche complicare lo sforzo del presidente eletto Joseph R. Biden Jr. per rilanciare l’accordo nucleare iraniano del 2015, come si è impegnato a fare, se gli iraniani accetteranno di tornare ai limiti specificati nell’accordo.
Il presidente Trump ha ritirato gli Stati Uniti dall’accordo nucleare iraniano nel 2018, ribaltando i risultati di politica estera del suo predecessore, Barack Obama, e isolando gli Stati Uniti dagli alleati occidentali che hanno cercato di mantenere intatto l’accordo. Trump ha poi imposto sanzioni severe all’Iran nel tentativo di costringerlo a tornare al tavolo delle trattative, cosa che l’Iran si è rifiutato di fare.
Israele si è opposto a lungo all’accordo nucleare e se i suoi agenti fossero davvero responsabili dell’uccisione di un uomo considerato un eroe nazionale, ci potrebbero essere pressioni politiche in Iran per andare avanti con il suo attuale sforzo di ricostruire gradualmente le scorte di combustibile nucleare cui ha rinunciato nel 2015.
I funzionari americani non hanno voluto commentare l’assassinio di venerdì mattina, sostenendo che stavano indagando per capire. Ma alcuni di loro hanno sostenuto che con l’assassinio di Fakhrizadeh, l’ultimo di una serie di omicidi così misteriosi dei migliori scienziati nucleari iraniani, è stato inviato un messaggio agghiacciante agli altri migliori scienziati del Paese che lavorano su quel programma: “Se siamo riusciti a prendere lui, possiamo prendere anche te”.
L’uccisione di Fakhrizadeh è avvenuta appena due settimane dopo che i funzionari dell’intelligence hanno confermato che il numero 2 di Al Qaeda è stato ucciso a colpi di pistola su ordine degli Stati Uniti per le strade di Teheran da assassini israeliani su una moto il 7 agosto.
La vittima in questione, si chiamava Abdullah Ahmed Abdullah, nome di battaglia Abu Muhammad al-Masri, ed era stato accusato di essere uno degli artefici dei micidiali attacchi del 1998 contro due ambasciate statunitensi in Africa orientale. È stato ucciso insieme a sua figlia, Miriam, la vedova del figlio di Osama bin Laden, Hamza bin Laden.
L’ambasciatore dell’Iran all’ONU ha avvertito venerdì che il suo Paese si è riservato il diritto di “prendere tutte le misure necessarie” per difendersi, affermando in una lettera al leader delle Nazioni Unite che l’assassinio del principale scienziato nucleare iraniano è carico di indizi che parlano di un attacco israeliano su ordine degli Stati Uniti.
L‘ambasciatore, Majid Takht Ravanchi, ha detto che si aspettava che António Guterres, il segretario generale delle Nazioni Unite, e il Consiglio di Sicurezza, composto da 15 membri, “condannassero con forza questo atto terroristico disumano e prendessero le misure necessarie contro i suoi autori”.
La lettera, condivisa con il New York Times, non dice nulla dei presunti legami di Fakhrizadeh con le armi iraniane, ma lo elogia invece per quello che Ravanchi ha definito il “ruolo eccezionale” dello scienziato nello sviluppo di un kit di test Covid-19 per aiutare il Paese ad affrontare la pandemia, che ha colpito in modo particolarmente duro gli iraniani.
Una figura oscura quella di Fakhrizadeh, a lungo bersaglio n. 1 del Mossad, il servizio di intelligence israeliano, che si ritiene sia dietro una serie di assassinii di scienziati di dieci anni fa, tra cui alcuni dei suoi vice.
L’Iran non ha mai accettato le richieste dell’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, l’agenzia delle Nazioni Unite per il monitoraggio nucleare, di permettere ai loro ispettori di interrogare il signor Fakhrizadeh, con la scusa che si trattava di un accademico insegnante all’Università Imam Hussein nel centro di Teheran.
Fakhrizadeh dunque era un accademico, ma una serie di rapporti classificati, in particolare una lunga valutazione del 2007 fatta dalla CIA per l’amministrazione di George W. Bush, sostengono che il ruolo accademico era una copertura. Nel 2008, il suo nome è stato aggiunto a una lista di funzionari iraniani i cui beni sono stati congelati dagli Stati Uniti.
Nello stesso anno, le sue attività sono state divulgate in un briefing non classificato dall’ispettore capo dell’AIEA. Più tardi, è divenuto chiaro che egli gestiva quelli che gli iraniani chiamavano Progetti 110 e 111 – uno sforzo per affrontare i problemi più difficili che i progettisti di bombe affrontano quando cercano di realizzare una testata abbastanza piccola da potersi montare su un missile e farla sopravvivere ai rigori del rientro nell’atmosfera.
L’Iran ha sempre negato di essere alla ricerca di un’arma nucleare, insistendo sul fatto che la sua produzione di materiale fissile aveva scopi puramente pacifici. Ma all’inizio del 2018 un’operazione israeliana con cui è stato rubato un magazzino pieno di documenti iraniani sul “Progetto Amad”, quello che gli iraniani chiamavano lo sforzo per le armi nucleari 20 anni fa, includeva rapporti e studi di Fakhrizadeh e provava il suo coinvolgimento.
Poco dopo, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu durante una trasmissione televisiva, ha parlato di Fakhrizadeh quando ha descritto l’operazione segreta israeliana per sequestrare l’archivio. L’Iran aveva mentito sullo scopo della sua ricerca nucleare, ha accusato il premier, e ha spiegato che secondo lui lo scienziato era il leader del programma Amad.
Gli israeliani, poi, sostenuti dai funzionari dei servizi segreti americani che hanno esaminato l’archivio, hanno raccontato che lo scienziato aveva tenuto in vita elementi del programma anche dopo che era stato apparentemente abbandonato. Era ora gestito in segreto, ha sostenuto Netanyahu, da un’organizzazione all’interno del ministero della difesa iraniano nota come S.P.N.D. Ha aggiunto: “Non sarete sorpresi di sapere che S.P.N.D. è guidato dalla stessa persona che ha guidato il progetto Amad, il dottor Fakhrizadeh”.
“E anche, non a caso – ha aggiunto Netanyahu, mostrando una foto che sembrava essere quella di Fakhrizadeh (di lui sono state pubblicate solo una manciata di immagini) – molte delle persone chiave di S.P.N.D. hanno lavorato sotto la sua guida per il Progetto Amad”.
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