Antonio Mazzeo
12 novembre 2020
“L’amicizia che lega Italia e Qatar è profonda. E la Difesa è elemento imprescindibile per rafforzare la collaborazione”. Il 10 novembre, con un breve post sul proprio profilo facebook, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha annunciato la visita a Doha per incontrare l’omologo qatarino Khalid bin Mohamed Al Attiyah, pure vice-primo ministro dell’emirato.
“Al centro dei colloqui – riferisce la Farnesina – l’ulteriore rafforzamento della cooperazione nel settore difesa con i programmi di formazione congiunta, la cooperazione militare e industriale, nella quale occupano un posto di rilievo le numerose industrie italiane nel settore della difesa, l’articolato partenariato strategico bilaterale e i principali temi internazionali e regionali di reciproco interesse”. Come confermato dallo stesso Guerini, un’attenzione particolare è stata riservata al sempre più drammatico conflitto in Libia e all’“andamento” dei complessi “negoziati di pace” in Afghanistan. Nella giornata dell’11 novembre il ministro della Difesa ha pure incontrato l’emiro del Qatar, Sceicco Tamim bin Hamad Al-Thani e il Primo Ministro e Ministro dell’Interno, Khalid bin Khalifa Al-Thani.
Tra gli analisti c’è chi ritiene che il vertice di Doha possa contribuire ad accelerare la commessa da parte del Qatar di nuovi sistemi da guerra prodotti dal complesso militare-industriale italiano, primi fra tutti i caccia-addestratori M-346 “Master” di Leonardo-Finmeccanica, da tempo sotto osservazione dei vertici militari dell’emirato. “L’interesse del Qatar per le capacità italiane nel campo dell’addestramento non è nuovo – scrive Stefano Pioppi in Formiche.net -. Lo scorso febbraio, l’addetto militare alla Difesa, il generale Hilal Ali Almuhannadi, ha fatto visita alla Scuola di Aerocooperazione di Guidonia, il centro interforze dove dieci ufficiali qatarioti erano impegnati per corsi in simulazione avanzata. A luglio 2019 era stato il sottocapo di Stato maggiore dell’Aeronautica di Doha a venire a Roma per colloqui con la controparte italiana, preceduti da una visita alla scuola internazionale di volo di Galatina, in provincia di Lecce. Visita focalizzata sull’Integrated training system, alias T-346, sistema integrato per l’addestramento avanzato dei piloti destinati alle linee di combattimento”.
Meno di un mese fa (il 19 settembre 2020), era stato il ministro della Difesa qatarino Khalid bin Mohamed Al Attiyah a giungere in visita ufficiale Italia per incontrare Guerini a La Spezia, presso i cantieri di Muggiano di Fincantieri S.p.A.. Anche allora in discussione c’erano stati i tema della collaborazione in campo militare e della produzione ed esportazione di nuovi sistemi di guerra. “Il partenariato tra Italia e Qatar si conferma di elevato valore strategico, anche e soprattutto in ambito Difesa – riferiva Lorenzo Guerini a conclusione del meeting -. Al Ministro Al Attiyah ho riconfermato l’impegno a mantenere e approfondire il regolare dialogo bilaterale, che ha consentito negli ultimi anni di avviare ambiziosi ma al contempo concreti programmi di scambio e confronto tra le nostre Forze Armate, in tutti i comparti e con una visione di lungo periodo”.
I due ministri avevano prestato particolare attenzione ancora una volta le crisi in nord Africa e in Medio oriente. “Per quanto concerne la Libia, ho messo in evidenza i cardini dell’impegno italiano, sempre a supporto della popolazione libica e delle istituzioni – ha spiegato Lorenzo Guerini -. Un approccio inclusivo per contribuire in maniera determinante ad avviare un percorso di de-escalation convincendo le parti sul terreno circa la impercorribilità di una soluzione militare”. Nel corso del colloquio con il vice-premier Al Attiyah, il ministro della Difesa italiano aveva infine il modo di manifestare tutto il suo apprezzamento per “l’importante contributo assicurato dal Qatar all’avvio degli storici colloqui di pace intra-afghani in corso a Doha”.
Al termine del vertice, presenti l’ambasciatore d’Italia in Qatar, Alessandro Prunas, e del rappresentante dell’emirato in Italia, Abdulaziz Ahmed Al Malki Al Jehani, Lorenzo Guerini e Khalid bin Mohamed Al Attiyah presenziavano al varo tecnico del primo Pattugliatore Offshore Patrol Vessel (OPV), commissionato dal Qatar a Fincantieri S.p.A.. Il contratto era stato stipulato nel 2016 nell’ambito di un maxi-accordo tra i due Paesi che prevede la fornitura alla Marina militare del Qatar di sette navi di nuova generazione per un valore complessivo di 4 miliardi di euro circa.
“Si tratta di uno dei più importanti contratti di export delle navi di superficie a livello mondiale negli ultimi anni e di una grande prova della solidità della cooperazione tra il Qatar e l’Italia”, spiegava ancora il ministro Guerini. “Fincantieri si conferma azienda di massimo livello, una realtà industriale a crescente vocazione globale, che si è recentemente aggiudicata anche la gara per la costruzione delle Fregate di nuova generazione per la US Navy e che da sempre è partner imprescindibile della Marina Militare italiana. L’evento odierno è un passo essenziale nell’ambito del partenariato strategico tra Qatar ed Italia, che ha visto in questi anni accrescere in maniera esponenziale le relazioni tra le nostre Forze Armate con lo sviluppo di importanti collaborazioni anche nel campo terrestre e aeronautico”.
Sempre lo scorso mese di settembre, una delegazione militare qatarina guidata dal Comandante delle Forze Terrestri, generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin, aveva svolto un tour in alcuni dei centri e dei reparti dell’Esercito italiano in Lazio e nel Salento. I militari dell’emirato avevano pure siglato con il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Italiano, generale Salvatore Farina, un accordo tecnico che prevede la conduzione in Italia e in Qatar di una serie di attività addestrative di fanteria, artiglieria e cavalleria, nonché l’organizzazione di corsi di formazione del personale militare nei settori legale, finanziario, logistico, amministrativo e di sicurezza, “in particolar modo finalizzate ad accrescere ulteriormente le competenze tecnico-tattiche e capacità di leadership dei giovani ufficiali”.
Il 30 settembre anche la viceministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Marina Sereni, ha raggiunto Doha in visita ufficiale. Sereni ha incontrato il Ministro agli Esteri Soltan Al-Muraikhi per approfondire i temi caldi di Libia e Afghanistan, ma anche i più recenti sviluppi politici in Libano, Iran e Tunisia e i tesissimi rapporti tra i paesi del Consiglio di Cooperazione del Golfo.
Nel corso della missione in Qatar, la viceministra Marina Sereni ha pure incontrato Hind bin Hamad Al-Thani, sorella dell’Emiro e amministratrice delegata di Qatar Foundation. Quest’ultima è attiva nel campo dell’istruzione, della ricerca e dell’innovazione e tempo fa ha sottoscritto un accordo di cooperazione scientifica per la lotta al Covid-19 con il Mater Olbia Hospital, l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e la Fondazione Policlinico Universitario “Agostino Gemelli” di Roma. Per il programma sono stati stanziati 500.000 euro provenienti in buona parte dalla Qatar Foundation, azionista di maggioranza della società titolare del Mater Hospital di Olbia.
Tra Roma e Doha, l’import-export di armi e affari vari non si fermano mai.
Antonio Mazzeo
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