AFRICA

Covid-19 riprende la corsa in nord Africa: ora attacca di nuovo Tunisia e Algeria

Africa ExPress
10 novembre 2020

La pandemia ha ripreso la sua corsa anche in nord Africa. I governi di Tunisia e Algeria hanno emanato nuove misure volte a rallentare l’espandersi di Covid-19.

Tunisia: il primo ministro Hichem Mechichi ha imposto un nuovo coprifuoco notturno e vietato spostamenti da una città all’altra per rallentare la folle corsa del virus.

Tunisia: solo il 40 per cento della popolazione porta le mascherine

I casi accertati sono ormai 70 mila su una popolazione di 11,5 milioni, i morti sono ufficialmente 1.920, ma secondo il governo potrebbero essere tra 6 e 7 mila. Mechichi ha sottolineato che la situazione sanitaria nel Paese è molto seria. Solo il 40 percento dei tunisini porta regolarmente la mascherina. Il primo ministro ha detto che saranno intensificati controlli, in quanto almeno l’80 per cento dei cittadini dovrebbe indossarla nei luoghi pubblici.

Caffè e bar dovranno chiudere alle 16.00, sono vietate manifestazioni pubbliche e private, sospesa la frequentazione dei luoghi di culto; sono vietati tutti gli assembramenti di oltre 4 persone nei luoghi pubblici.

Secondo alcune fonti mediche, le terapie intensive di molti ospedali statali avrebbero già raggiunto il massimo delle loro capacità.

In Algeria i casi accertati sono 62.692, mentre i decessi registrati 2.062. Per arginare la nuova ondata di contagi, il governo ha imposto un coprifuoco di due settimane dalle 20.00 alle 05.00 in 29 sulle 48 prefetture del Paese. Inoltre sono stati sospesi i trasporti pubblici e privati in tutta la nazione durante i fine settimane. Sono vietati spostamenti collettivi tra una prefettura e l’altra; le rivendite di autovetture usate dovranno chiudere le serrande per una quindicina di giorni, giacché sono frequentate sempre da un gran numero di persone.

Grande preghiera del venerdì in una moschea

Le amministrazioni locali hanno facoltà di decidere autonomamente su confinamenti mirati di quartieri o località, qualora vi fosse presente un focolaio di infezione da covid-19. Infine, università e corsi di formazione professionale riprenderanno le lezioni solamente il 15 dicembre e non il 22 novembre come deciso inizialmente.

Sono previste ispezioni a sorpresa per controllare l’applicazione del protocollo sanitario. Restano ancora vietati tutti gli assembramenti, compreso circoscrizioni, matrimoni, manifestazioni politiche e quant’altro. Mentre è autorizzata la grande preghiera del venerdì anche nelle moschee che possono accogliere oltre mille fedeli, ma nei luoghi di culto potranno essere effettuati controlli senza preavviso. Le frontiere resteranno chiuse.

Domenica scorsa Algeri ha fatto sapere che le condizioni di salute del presidente Abdelmadjid Tebboune sono in costante miglioramento. Conosciuto per essere un gran fumatore, il 74enne capo di Stato è stato colpito da covid-19 alla fine dello scorso mese. Il 28 ottobre è stato trasportato in un ospedale specializzato in Germania dove è sottoposto tutt’ora alle terapie del caso.

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Emanuela Provera

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