Africa ExPress
31 ottobre 2020
Il cittadino americano, Philip Walton di 27 anni, sequestrato nella notte tra il 26 e il 27 ottobre nel Niger, a Massalata, nel sud della ex colonia francese, è stato liberato poche ore fa in Nigeria da SEAL Team Six, uno dei più segreti corpi d’élite statunitensi.
In base alle testimonianze riportate dai familiari di Walton, gli inquirenti hanno subito iniziato le indagini oltre frontiera, nella vicina Nigeria, zona di confine molto battuta da criminali, banditi e contrabbandieri, lontana però dal raggio d’azione dei jihadisti.
SEAL Team 6 è stato scelto per tale intervento, in quanto sono responsabili per l’Africa occidentale. Durante l’operazione sono stati uccisi alcuni degli aguzzini che tenevano in ostaggio Walton.
Così nelle prime ore di questa mattina i soldati USA hanno condotto un’operazione nel nord della Nigeria per liberare l’ostaggio. La riuscita dell’intervento militare è stata confermata dal portavoce del Pentagono, Jonathan Hoffman.
Anche il presidente Donald Trump ha annunciato la liberazione di Walton sul suo account Twitter. Mentre alcuni alti ufficiali USA hanno precisato di essere arrivati giusto in tempo, prima che l’ostaggio venisse venduto a un altro gruppo armato.
Issoufou Katambé, ministro della Difesa di Niamey, ha confermato qualche ora più tardi la riuscita dell’operazione statunitense.
Il capo della diplomazia di Washington, Mike Pompeo, ha aggiunto: “Non abbandoneremo mai un nostro concittadino preso in ostaggio”. Peccato che non abbia rivolto nessun pensiero a Jeffery Woodke, operatore umanitario statunitense, sequestrato in Niger nel 2016 e ancora in mano ai jihadisti. Ma è risaputo che gli americani dicono di non pagare riscatti.
Gli americani dispongono di due basi nel Niger, Air bas 201 a Agadez, mentre la seconda è a Dirkou, nel nord e la presenza di personale militare USA in Niger è stimata in 800 unità.
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