AFRICA

Una montagna di armi sofisticate: così Washington rafforza il Niger

Speciale per Africa ExPress
Antonio Mazzeo
28 ottobre 2020

Il Dipartimento di Stato e il Pentagono seguono con particolare attenzione le indagini della autorità del Niger sul sequestro del cittadino statunitense Philip Walton, avvenuto la notte del 26 ottobre a Massalata, nel Niger meridionale. Ad oggi non sono emersi elementi utili sull’identità dei sequestratori anche se gli inquirenti ritengono più probabile che si tratti di criminali comuni e non appartenenti a organizzazioni jihadiste.

Base aerea 201 USA Agadez, Niger

Negli ultimi mesi Washington ha ulteriormente rafforzato le proprie relazioni politico-militari con il governo di Niamey, concentrandosi in particolare sull’addestramento e la formazione delle forze armate nigerine e sull’invio di sempre più sofisticati sistemi di guerra. L’ultima consegna di equipaggiamento risale al 5 agosto scorso, quando i responsabili della Direzione alla cooperazione di US Africom (il Comando che sovrintende alle operazione delle forze armate degli Stati Uniti d’America nel continente africano) hanno donato all’esercito nigerino 22 veicoli blindati Osprea MK7 “Mamba” di produzione statunitense-sudafricana, 15 in versione da combattimento e il resto in versione comando e ambulanza. US Africom ha pure messo a disposizione due ambulanze “Toyota Land Cruiser” e quattro set di attrezzi e ricambi meccanici per veicoli blindati. Il valore dei mezzi è stato stimato in 8 milioni di dollari; i militari USA si incaricheranno inoltre della loro manutenzione e del supporto tecnico-logistico.

Consegne a go-go

“Come abbiamo avuto modo di vedere con i recenti attacchi mortali a danno della popolazione civile in Niger, lo stato della sicurezza continua ad essere preoccupante nel Sahel”, ha dichiarato il vicedirettore dell’Ufficio cooperazione di US Africom, Jer Donald Get. “La donazione di oggi è solo uno dei  modi con cui il nostro Comando supporta il Niger e gli altri partner della G5 Sahel Joint Force (Burkina Faso, Ciad, Mali e Mauritania) nella lotta contro il terrorismo, il crimine organizzato transnazionale e il traffico di persone nella regione del Sahel”.

Il 27 maggio 2020 il Comando di US Africom aveva consegnato alle forze armate del Niger 10 camion Mercedes “Atego” per il trasporto delle unità da combattimento su ogni tipo di terreno, più un sistema per l’immagazzinamento e la logistica di automezzi e materiali, per il valore complessivo di un milione e mezzo di dollari. Ancora più rilevante la tranche di “aiuti militari”statunitensi al Niger di fine 2019. Nel corso di una cerimonia ufficiale, il 5 dicembre, presenti l’ambasciatore USA a Niamey Eric Whitaker e il ministro della Difesa Issoufou Katambe, in mano dei nigerini sono finiti veicoli e sistemi d’arma per un valore di 21 milioni di dollari (ancora blindati Osprea “Mamba”, camion da trasporto, autocisterne per il trasporto di acqua e gasolio, 86 sistemi radio e di navigazione GPS, tende, container ed equipaggiamenti vari, ecc.).

Africom – Niger
donazioni militari USA alle forze armate del Niger

Gli Stati Uniti d’America considerano il Niger un partner strategico estremamente importante nello sforzo multi-nazionale per sconfiggere alcuni dei gruppi terroristici più spietati al mondo”, dichiarava l’ambasciatore Whitaker. “Le forze armate nigerine utilizzeranno queste attrezzature per le operazioni anti-terrorismo della G5 Sahel Joint Force e per garantire la sicurezza dei confini nazionali e dei propri cittadini”.

Centri sofisticati

Sempre nel corso del 2019, Washington ha fornito alle forze armate nigerine le risorse finanziarie (16,5 milioni di dollari) per realizzare un sofisticato centro per la gestione delle attività di comando, controllo e radio-telecomunicazione. A ciò si aggiunge il programma di assistenza, formazione e addestramento delle forze aeree avviato dagli USA a partire del 2013 e grazie al quale Niamey è entrata in possesso di quattro velivoli Cessna 208 “Caravan”, due configurati per le attività di intelligence, sorveglianza e riconoscimento e due per l’evacuazione medica (costo 45 milioni di dollari) e di due velivoli da trasporto C-130 “Hercules” con relative parti di ricambio (50 milioni di dollari). US Africom ha pure contribuito alla realizzazione e all’equipaggiamento di un hangar destinato ad ospitare i C-130, inaugurato il 22 gennaio 2020 nella grande base aerea 201 di Agadez.

“Noi abbiamo condiviso gli obiettivi della sicurezza nella regione del Sahel e questa cerimonia costituisce un ulteriore progresso della nostra collaborazione nel settore aereo con la fornitura delle infrastrutture di base per ospitare quei velivoli che vi consentiranno di accrescere la mobilità aerea e di supportare meglio le operazioni in quest’area geografica”, dichiarava al taglio del nastro dell’hangar il generale Steven de Milliano del Comando di US Africom.

La costruzione della grande infrastruttura militare di Agadez, nel cuore del Sahara, aveva preso inizio nel 2015 sempre grazie al supporto finanziario e tecnico-logistico degli Stati Uniti d’America. Dal novembre 2019 la Air Base 201 è utilizzata per i voli d’intelligence, sorveglianza e riconoscimento dei velivoli con e senza pilota USA e per le operazioni d’attacco in Libia e nell’Africa sub-sahariana dei droni MQ-9 “Reaper”.

La presenza di personale militare USA in Niger è stimata in 800 unità.

Antonio Mazzeo
amazzeo61@gmail.com

 

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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