Speciale per Africa ExPress
Cornelia I. Toelgyes
23 ottobre 2020
In Guinea il clima postelettorale resta molto teso, in particolare nelle periferie di Conakry, la capitale della ex colonia francese. Anche questa mattina si sono verificati incidenti: case e negozi incendiati. Da lunedì scorso sono state uccise almeno 22 persone in tutto il Paese. Testimoni oculari di alcuni quartieri di Conakry hanno denunciato colpi di arma da fuoco già all’alba.
Ieri sera il ministro dell’Amministrazione territoriale ha annunciato di aver incaricato l’esercito per mantenere l’ordine.
La riunione di CENI(Commissione elettorale indipendente), in agenda per oggi, è saltata: due commissari, Diogo Baldé e Marie Hélène Sylla si sono ritirati per gravi anomalie nelle procedure di totalizzazione dei risultati. Sylla ha sottolineato che la commissione non ha tenuto conto delle loro osservazioni, volte a garantire la massima trasparenza, attendibilità e onestà degli esiti elettorali.
A poco meno di una settimana dalle presidenziali, la CENI non ha ancora comunicato i risultati della tornata elettorale. Finora sono state rese note le cifre di 37 su 38 circoscrizioni; mancano quelle di Mamou (Moyenne-Guinée) che dista più o meno 250 chilometri dalla capitale e dall’estero, quelle del Gambia e della Repubblica Democratica del Congo.
Secondo il portavoce della commissione elettorale, Mamadi 3 Kaba, i lavori dovrebbero riprendere fra poco e subito dopo saranno resi pubblici gli ultimi risultati. “Per l’esito globale, vista la solennità di questa tappa, è possibile che dovremo attendere ancora un pochino”, ha aggiunto 3 Kappa.
Infine il Movimento FDNC (Front National pour la Défense de la Constitution) ha pubblicato proprio oggi un annuncio, chiedendo l’immediato allontanamento di Alpha Condé, l’ottantaduenne presidente uscente, che pur di poter partecipare a questa tornata elettorale, aveva chiamato i guineani alle urne a marzo per cambiare la Costituzione, che prevedeva solamente due mandati presidenziali consecutivi. In caso contrario, FDNC ha indetto manifestazioni in tutto il Paese a partire dal prossimo lunedì.
Internet funziona poco o niente da ieri sera.
Nel bel mezzo di questo caos post-elettorale, il maggiore leader dell’opposizione, Cellou Dalein Diallo, si è auto-proclamato vincitore già mercoledì scorso. UFDG (Union des forces démocratiques de Guinée), il partito di Diallo, dopo aver pubblicato i propri risultati, ha sostenuto di aver raccolto l’84 per cento dei voti. E ieri sera, durante un incontro a porte chiuse al ministero degli Esteri tra membri del governo e il corpo diplomatico accreditato a Conakry, il titolare del dicastero, Mamadi Touré, ha ricordato durante la riunione che gli osservatori della CEDEAO (Comunità Economica degli Stati dell’Africa occidentale) avevano confermato il corretto svolgimento dello scrutinio. Infine non ha escluso guai giudiziari per Diallo, in quanto sarebbe lui il responsabile di tutti disordini in atto.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
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