Antonio Mazzeo
18 ottobre 2020
I poligoni della Puglia utilizzati come una grande fiera dei più moderni sistemi di guerra prodotti in Italia e rafforzare contestualmente la partnership politica-militare con il controverso petro-emirato del Qatar. Il 15 ottobre scorso si è conclusa la maxi-esercitazione “Steel Storm” (Tempesta d’Accaio) che ha visto protagonisti gli uomini e i mezzi della Brigata Meccanizzata “Pinerolo” di stanza in Puglia e alcuni reparti dell’Esercito del Qatar.
I war games hanno avuto inizio il 4 ottobre e si sono svolti alla presenza dei massimi rappresentanti delle forze armate italiane (il Capo di Stato Maggiore della Difesa Enzo Vecciarelli; il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito Salvatore Farina e il Comandante delle Forze Operative Sud, generale Giuseppenicola Tota) e dell’emirato (il Capo di Stato Maggiore della Difesa Ghanim Shaheen Al-Ghanim e il Comandante delle Forze Terrestri, generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin).
“La complessa attività tattica ha avuto lo scopo di incrementare l’integrazione e l’interoperabilità tra le due forze armate”, ha dichiarato il portavoce del Ministero della Difesa italiano. “Le forze schierate hanno operato – sia in fase di pianificazione sia di condotta – in uno scenario warfighting (cioè di vero e proprio combattimento, NdA). L’addestramento congiunto ha permesso di innalzare il livello di conoscenza e la capacità di operare con i principali sistemi d’arma e di comando e controllo di cui la Brigata Pinerolo è dotata”.
Gli eventi conclusivi della grande esercitazione militare hanno visto il simultaneo dispiegamento delle forze dell’Esercito Italiano e del Qatar nei poligoni di Torre Veneri (Lecce) e Torre di Nebbia (Bari), distanti tra loro oltre 250 Km. I reparti sono stati impegnati nella condotta di esercitazioni a fuoco e nell’impiego dei nuovi sistemi C2 digitalizzati realizzati nell’ambito del cosiddetto Progetto 4.9 di Forza NEC (Network Enabled Capability) “per accrescere la proiettabilità, mobilità e interoperabilità dei mezzi tattici terrestri” e “incrementare in tutti gli scenari di combattimento le capacità di sopravvivenza, comando e controllo, mobilità e letalità delle forze d’élite dell’Esercito italiano”.
Promosso in ambito NATO, il Progetto innovativo di Forza NEC per la digitalizzazione condivisa delle informazioni, degli equipaggiamenti e delle piattaforme operative e logistiche comuni prevede una spesa di circa 22 miliardi di euro in 25 anni. La sua realizzazione è stata affidata in qualità di prime contractor a Selex Sistemi (oggi integrata in Leonardo-Finmeccanica), con il concorso delle più importanti aziende italiane del settore sicurezza e difesa.
L’esercitazione bilaterale ha permesso di sperimentare sul campo anche i più sofisticati sistemi bellici recentemente acquistati dall’Esercito italiano e che in tanti auspicano di esportare al partner strategico qatarino. Le unità del 7° Reggimento Bersaglieri hanno impiegato, tra gli altri, il veicolo blindato medio “VBM Freccia”, sia in versione combat sia porta-mortaio da 120 mm; il veicolo blindato leggero “VBL Puma” per il trasporto truppe e il combattimento in “operazioni a bassa intensità”; le blindo armate “Centauro” (già vendute a Spagna e Oman); i carri armati “Ariete”. Inoltre sono stati schierati e integrati nella manovra assetti specialistici quali tiratori scelti e un Advanced Combat Reconaissance Team (ACRT) del Genio con i nuovi veicoli tattici multiruolo “VTMM Orso” equipaggiati con sensori e attrezzature per la ricerca e la rimozione di ordigni esplosivi improvvisati. Buona parte di queste piattaforme di guerra sono state progettate e/o prodotte in Italia dalle grandi industrie del comparto militare (Leonardo-Finmeccanica, Iveco, Oto Melara, ecc.).
Nel corso delle esercitazioni, l’Aviazione dell’Esercito ha pure utilizzato due elicotteri da esplorazione e scorta A129 “Mangusta” e due elicotteri multiruolo NH90;. Per la cronaca, 28 NH90 sono stati ordinati nel 2018 dal Governo del Qatar al consorzio costruttore composto da Airbus, Leonardo-Finmeccanica e Fokker, con una spesa per oltre tre miliardi di euro. Dulcis in fundo, un team italiano si è incaricato del pilotaggio a distanza del drone leggero RQ-11 “Raven”, acquistato negli Stati Uniti d’America dalla società AeroVironment Inc..
Un mese prima di Tempesta d’Acciaio – dal 6 al 10 settembre 2020 – una delegazione delle Forze Terrestri del Qatar, guidata ancora dal generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin, era stata ospite in Italia dello Stato Maggiore della Difesa. Nell’occasione, i militari dell’emirato si erano recati in visita presso diversi Enti e Reparti dell’Esercito, assistendo in particolare ad una complessa esercitazione a fuoco della Scuola di Cavalleria e della Brigata Meccanizzata “Pinerolo” presso il poligono pugliese di Torre Veneri. La delegazione aveva poi visitato il Comando Artiglieria Controaerei di Sabaudia (Latina) e la città militare della Cecchignola (Roma) con il suo Centro di Eccellenza Counter IED per la lotta agli ordigni esplosivi improvvisati e il neocostituito Reparto Sicurezza Cibernetica.
Prima di concludere la missione in Italia, il generale Saeed Hesayen Mohammed Al-Khayarin e il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito italiano, generale Salvatore Farina, avevano siglato per conto dei rispettivi Ministeri della Difesa un Technical Arrangement concernente la “cooperazione nei settori dell’istruzione e dell’addestramento”. Con l’accordo sono state stabilite le norme generali sulla formazione del personale militare del Qatar “volte a sviluppare capacità di combattimento di fanteria, artiglieria e cavalleria”.
Gli eserciti di Italia e Qatar avevano svolto una prima maxi-esercitazione terrestre (NASR 19) nei mesi di settembre e ottobre 2019 nella zona desertica di Al Ghalail, a sud della capitale Doha. Ad essa avevano partecipato 800 militari della Brigata Bersaglieri “Garibaldi” con un centinaio di mezzi pesanti tra carri armati, blindati e cannoni. Secondo quanto dichiarato dal Ministero della Difesa, si è trattato del “più importante rischieramento di forze terrestri da combattimento italiane in Medio Oriente dal ritiro del contingente Antica Babilonia schierato in Iraq tra il 2003 e il 2006”.
Sempre a fine ottobre 2019, in Piemonte, nel comprensorio di Baudenasca (Pinerolo), gli Alpini del 3° Reggimento della brigata “Taurinense” e i genieri guastatori del 32° reggimento si addestravano ai combattimenti in alta quota unitamente a un centinaio di militari dell’esercito francese e dell’Emirato del Qatar.
Antonio Mazzeo
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