Cornelia I. Toelgyes
16 ottobre 2020
La presenza russa nella Repubblica Centrafricana è sempre più solida, ormai visibile ovunque, da quando Faustin-Archange Touadéra, presidente del Paese ha iniziato la collaborazione con Mosca quasi tre anni fa.
Mercoledì scorso sono arrivati all’aeroporto della capitale Bangui dieci mezzi blindati russi, poi fatti sfilare nelle strade del centro della città, davanti a una gran folla, persone mobilitate dal governo per l’occasione. Il presidente in persona si è recato all’aerostazione per accogliere i veicoli mentre scendevano dall’aereo di trasporto russo.Assieme ai blindati hanno raggiunto la capitate carichi d’armi.
Albert Yaloké Mokpemé, portavoce della presidenza centrafricana ha sottolineato che la cooperazione militare tra il Paese e Mosca si sta intensificando e che altri dieci blindati sono attesi a dicembre.
E non finisce qui. Alcune fonti hanno fatto sapere che il Cremlino ha intenzione di installare una vera e propria base militare a Bangui entro la fine dell’anno. L’obiettivo apparente di Mosca è quello di supportare la ricostruzione dell’esercito centrafricano e di collaborare per mettere in piedi una guarnigione nella parte occidentale della ex colonia francese. A breve un centinaio di ufficiali centrafricani saranno inoltre accolti nelle accademie militari russe. L’obbiettivo non manifesto invece è mettere le mani sulle ingenti ricchezze del sottosuolo centrafricano.
Ma uno dei principali oppositori dell’attuale governo, che ha voluto mantenere l anonimato per non offendere i russi, ha detto: “Non è altro che uno spettacolo elettorale. – e ha poi precisato – L’efficacia dell’apporto dei russi è ancora tutto da dimostrare, visto che l’influenza dei gruppi armati continua a crescere”.
Le elezioni presidenziali sono alle porte, sono state fissate per il prossimo 27 dicembre; un eventuale ballottaggio è previsto per il 14 febbraio 2021. Oltre al presidente uscente, sono in lizza per la poltrona più ambita anche François Bozizé, deposto con un colpo di Stato nel 2013, Catherine Samba-Panza, ex capo di Stato del Paese dal 2014-2016 e Martin Ziguélé, già primo ministro dal 2001-2003.
Soldati russi, ma soprattutto mercenari del gruppo Wagner sono impegnati in diversi settori: addestramento militare; assistenza e sostegno delle truppe delle Forze Armate Centrafricane (FACA) durante i loro spostamenti e interventi; controllo, sorveglianza dei siti minerari; protezione personale del presidente. Il consigliere per la sicurezza di Touadéra è il russo Valery Zakharov e da marzo 2018 quaranta uomini delle forze speciali di Mosca fanno parte della sua guardia personale.
Fonti ufficiali hanno rivelato che attualmente sono presenti oltre mille russi nel Paese, per lo più mercenari, il cui boss è un umo molto vicino a Putin. Si tratta di Dimitriy Valeryevich Utkin, nato in Ucraina nel 1970 ed ex colonnello delle forze speciali russe.
Si è cominciato a parlare per la prima volta del gruppo Wagner nel 2014, per il loro impiego accanto ai separatisti in Donbass, in Ucraina. In seguito hanno svolto un ruolo importante in Siria. E da qualche anno sono presenti anche in Africa: in Centrafrica, Sudan accanto all’expresidente al Bashir, Libia. Ora sembra che i mercenari del Cremlino siano attivi anche in Madagascar, Zimbabwe e Sudafrica. In Mozambico la loro presenza per sconfiggere i jihadisti di Cabo Delgado è stata di breve durata. Almeno una decina sono stati brutalmente ammazzati dai terroristi locali.
Cornelia I. Toelgyes
corneliacit@hotmail.it
@cotoelgyes
http://www.africa-express.net/2018/02/04/cambio-di-licenze-minerarie-putin-invia-armi-allesercito-centrafricano-lonu-acconsente/
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