Sandro Pintus
9 ottobre 2020
“Se non la pianti di criticare il governo facciamo saltare in aria la tua casa”. È questo il tono delle telefonate minatorie, anonime, fatte a Adriano Nuvunga, leader del Centro per la democrazia e lo sviluppo (CDD) di Maputo.
È dalla sera del 3 ottobre scorso che Nuvunga riceve chiamate anonime nelle quali viene minacciato. L’interlocutore, secondo Amnesty International, gli ha detto che in casa sua era stata piazzata una bomba e che sarebbe esplosa da un momento all’altro. Da quel momento Nuvunga ha immediatamente lasciato la casa con la sua famiglia.
Non a caso le minacce di morte ad Adriano Nuvunga arrivano dopo le critiche alla gestione della crisi che riguarda le insurrezioni a Cabo Delgado. Tra queste le accuse di violazione dei diritti umani da parte delle Forze di sicurezza governative. Una guerra contro i jihadisti nel Nord che ha causato duemila morti e 300 mila rifugiati.
Ricordiamo ancora con orrore e tristezza il video dell’assassinio a freddo di una donna nuda e indifesa a Cabo Delgado. Dai militari era accusata di essere jihadista e dopo essere stata violentata e dopo averne ucciso il figlio l’avevano massacrata con 36 colpi di kalashnikov. Il brutale fatto di sangue era stato denunciato Amnesty destando abominio a livello internazionale e pesanti critiche alle Forze armate mozambicane (FSDM).
Anche questa volta l’ong prende una dura posizione contro le minacce di morte a Nuvunga. “Sono un monito terrificante volto a spaventarlo fino a farlo tacere” – ha dichiarato Deprose Muchena, direttore di Amnesty International per l’Africa orientale e meridionale. “Mandano anche un messaggio agghiacciante ad altri come lui che lavorano per proteggere e difendere i diritti umani in Mozambico”.
“Le minacce non dovrebbero essere prese alla leggera. Le autorità mozambicane devono avviare un’indagine rapida, indipendente e imparziale su questa intimidazione” – afferma Muchena. “E garantire che coloro che sono dietro a questo atto siano assicurati alla giustizia in processi equi”.
Il Centro per la democrazia e lo sviluppo è un’organizzazione della società civile che si occupa di democrazia, governance e diritti umani in Mozambico. Adriano Nuvunga ne è direttore esecutivo ed è docente di scienze politiche all’Università Eduardo Mondlane di Maputo.
Negli ultimi anni il governo del presidente Filipe Nyusi ha dato un giro di vite alla libertà di stampa e i diritti civili dell’ex colonia portoghese. Tra gli ultimi fatti accaduti l’attentato alla redazione del giornale Canal de Moçambique dello scorso 23 agosto .
Secondo Reporters sans Frontieres, in tre anni il Mozambico è scivolato di 11 posizioni, scendendo al 104° posto su 180 Paesi. Soprattutto a Cabo Delgado, dove ci sono gli scontri tra jihadisti e FADM l’area è off-limits per i giornalisti. È proprio in quella provincia, a 2.700 km dalla capitale Maputo, che vengono violati maggiormente i diritti umani.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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