AFRICA

L’uccisione di Willy Monteiro e i rigurgiti di un razzismo mai estirpato

Lettera firmata
14 settembre 2022

Sono, come molti di noi profondamente disgustato e persino mi vergogno, per l’uccisione disumana del ragazzo italiano di origini capoverdiane vicino Roma, ad opera di un gruppo di professionisti dell’aggressione fisica.

Fiumi di inchiostro sono già stati scritti. Se ne scriverà ancora per qualche tempo, poi tutto passerà nel dimenticatoio nazionale del Belpaese. Siamo abituati.

Willy Monteiro

Sono perfettamente cosciente della gravità del crimine e anche della pericolosità sociale e individuale di questi fatti. Non ci si può abituare mai all’uccisione di un essere umano inerme.

Avendo lavorato per tutta la mia vita in Africa con responsabilità nella cooperazione multilaterale, sono anche professionalmente capace di vedere e capire cosa queste cose nascondano, e quindi a cosa dobbiamo preparaci.

Detto questo, non sono riuscito a trovare da nessuna parte, su nessun giornale, di destra, centro e sinistra, la parola chiave che da sola permette di capire il contesto e le ragioni profonde di questo crimine efferato. Questa parola è RAZZISMO.

Com’è possibile che nessun giornalista italiano abbia il coraggio di scrivere che questo delitto ha origine nel razzismo. Punto e a capo !

Perché mi permetto di scrivere queste parole, cosciente della loro gravità e del loro peso, morale e politico? Africa ExPress consce la mia storia professionale e personale. Ho perduto mia moglie, italiana di origine Somala, uccisa barbaramente sul ponte della Gran Madre di Torino otto anni fa.

Di fronte all’uccisione di questo ragazzo italo-capoverdiano Willy, ho sentito lo stesso profondo disgusto di quando ho dovuto seppellire mia moglie senza che giustizia sia stata fatta.

Eppure, credo che sia abbastanza semplice capire quello che è successo e che ha portato al massacro di Willy! Basta chiedersi: perché in una rissa che ha coinvolto molte persone, alla presenza di decine di ragazze e ragazzi, perché chi è stato massacrato è l’unico che aveva la pelle di un altro colore ? Perché? Vorrei che qualcuno rispondesse a questa domanda! L’accanimento omicida, dimostrato anche dall’autopsia, non mi pare permetta di dire che è stato un caso o un errore !

Dopo aver risposto a questa domanda dovremmo anche porci le domande conseguenti: perché nessuna istituzione e/o individuo ne parla? Perché nessun giornalista ha il coraggio di scrivere la parola “razzismo”? Perché in un Paese dove c’è un’aggressione al giorno a un africano, o indiano, o “diverso” nessuno, dico nessuno ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome: razzismo !?

Vorrei che Africa Ex-Press cominciasse questo processo di revisione storica della negazione del razzismo Italiano, partendo dalla criminale uccisione di Willy. Riflessione necessaria ed utile, se vogliamo evitare che questo Paese ritorni a vivere le tragedie del ventennio fascista che molti autoproclamati leaders stanno nemmeno troppo velatamente riproponendo.

Grazie per la pazienza di leggermi

(lettera firmata)

Poesia oer Willy Monteiro ❤️💔🙏🏻

Te chiedo scusa a Ma’ 🙏🏻

A Ma’ stasera nun torno
va a letto nun m’aspetta’
faccio ‘n sarto all’artro monno…
Te chiedo scusa a Ma’
c’era n’amico ‘n difficoltà
nun me la sentivo de scappa’…
Erano tutti grossi e muscolosi
c’avevo na paura
se vedeva che erano pericolosi…
M’hanno ammazzato come n’animale
ma che ho fatto de male ?!?!?
A Ma’ hai visto come so piccolo
però so dovuti veni ‘n tanti
co sto sorriso li sdrajavo tutti quanti …
Mortacci loro come menavano
io ar massimo je sorridevo…
Te chiedo scusa Ma’
ma quarcuno li doveva affronta’ …
Quarcuno je doveva fa capì che sbajaveno
c’avevano troppo veleno…
Quello che nun capisco de sta gente
invece de divertisse e ride
vanno in giro a cerca’ e sfide…
Se sentono forti e onnipotenti
ma a strigne so na massa de deficienti…
A Ma’ io volevo solo mette pace
de litiga’ nun me piace…
Aho’ mo non voglio passa’ da eroe
l’ho affrontati
ma c’avevo na paura de sti tatuati…
Poi a Ma’ non ho più sorriso
Ma che se fa così
senza neppure n’avviso
Me so’ spento
lento lento…
Ancora adesso me sto a chiede er perché
de tutta sta cattiveria e rabbia verso de me…
Ora te saluto a Ma’
Che c’ho da fa’…
Sto a sali e scale
Me devi promette che nun starai male…
Ammazza quante so’ che fatica
ricorda che la vita nun è finita…
Ogni vorta che te manco pensa a sto sorriso
Che er fjo tuo te sta vicino dar paradiso 😃

Er Poeta Romantico Fastidioso ❤️🥀💣
#erpoetaromanticofastidioso

Testimonianza di una mamma di tre figli neri

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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