Sandro Pintus
Firenze, 20 luglio 2020
“Se i crociati ritengono che il loro sostegno al governo miscredente in Mozambico proteggerà i loro investimenti si sbagliano. Saranno degli illusi e i soldati del Califfato li spingeranno fuori dai giacimenti di gas”. Sono pesanti le parole di un proclama scritto su al-Naba, voce dell’ISIS, tradotto in inglese in un editoriale di Aymenn Jawad Al-Tamini sul suo blog. Parte del testo viene ripreso nella newsletter Mozambique News Reports & Clippings, da Joseph Hanlon esperto di Africa Australe, docente alla Open University (Regno Unito). Ed è stato fatto circolare in Mozambico e in occidente.
Appare quindi chiara la motivazione degli attacchi di Al Sunnah Wa-Jama (ASWJ) a Cabo Delgado: al sedicente Stato islamico interessa l’Eldorado del Bacino del Rovuma. Giacimenti di gas naturale tra i più grandi del continente africano nel quale ENI, ExxonMobil e Total hanno investito 47 miliardi di euro. Eni ha programmato l’inizio della produzione per il 2022 con un liquidatore galleggiante, il Coral South Flng, da 3,4 milioni di tonnellate l’anno. Total dovrebbe iniziare la produzione nel 2024. Mentre ExxonMobil, vista la difficile situazione tra attacchi jihadisti e Covid-19, ha tagliato del 30 per cento gli investimenti 2020.
L’ISIS nel suo organo di propaganda ha “avvertito” il Sudafrica di non intervenire militarmente in Mozambico, un monito che è una pesante minaccia. “Se il Sudafrica dovesse intervenire a Cabo Delgado potrebbe esserci la reazione dello Stato islamico ed aprire un fronte di combattimento all’interno dei suoi confini”. Con la pandemia da Covid-19 in atto, che al momento in cui scriviamo, conta 324 mila contagi e quasi 4.700 decessi, il costo per il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa potrebbe essere pesante.
In realtà i militari sudafricani in Mozambico pare che siano già presenti, presumibilmente sono marines della Maritime Reaction Squadron. Sempre Hanlon, nella sua newsletter cita un breve articolo pubblicato dalla testata sudafricana News24 sulla presenza militare dell’ex colonia britannica. Kobus Marais, ministro ombra dello Sviluppo economico nell’Alleanza Democratica (DA), partito all’opposizione, ha fatto un’interrogazione al Parlamento sudafricano.
“Conosciamo la minaccia dell’ISIS e, allo stato attuale, sappiamo di avere soldati in Mozambico”, ha affermato il parlamentare DA. Ha poi chiesto informazioni sul badget stanziato senza ottenere risposta e supponendo che il governo ne discuterà in riunioni a porte chiuse.
Sandro Pintus
sandro.p@catpress.com
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E perche' mai ISIS dovrebbe fermarsi in Mozambico, una volta conquistato, e non continuare e occupare pure il Sudafrica? Cosa se ne fanno dei giacimenti di gas (in mare) e a produrlo? con la pompa delle biciclette? Produrre gas da un giacimento non equivale a perforare un oleodotto e riempire taniche di petrolio, come fanno in Nigeria.
Caro Antonio, dietro l'ISIS, come dietro molti gruppi terroristi, ci sono forti interessi. Per esempio se riesco a bloccare le forniture dal Mozambico, tu sarei costretto a rifornirti da me!
Caro Maxalb i jihadisti trucidano migliaia musulmani nel mondo, oltre che altri innocenti, sono bande con notevoli interessi ,spiace sentir in tv terrorismo islamico.....ma se i musulmani sono vittime dei jihadisti anzi le prime vittime dei jihadisti