Africa ExPress
12 luglio 2020
Il regno AmaRharhabe è in lutto. La regina Noloyiso Sandile è morta mercoledì scorso all’ospedale Cecilia Makhiwane a Mdantsane, nella provincia del Capo Orientale, in Sudafrica.
La regina era stata ricoverata per una apparente “banale” influenza. Dopo essere stata sottoposta al tampone, la diagnosi è stata chiara: coronavirus. La 56enne è deceduta a causa del temibile virus, che, stando alle cifre ufficiali ha causato la morte di 3.860 sudafricani; dall’inizio della pandemia sono state contagiate 251.000 persone, tra queste ben 118.000 sono guarite. E’ il Paese africano maggiormente colpito da Covid-19.
Noloyiso Sandile, di nobili origini – era figlia del defunto re degli zulu Cyprian Bhekuzulu ka Solomon e sorella dell’attuale monarca tradizionale di questo gruppo etnico, Goodwill Zwelithini ka Bhekuzulu – nel 1988 ha sposato Maxhoba Sandile, re degli AmaRharhabe, morto nel 2011. Fino alla maggiore età del figlio, Jonguxolo Sandile, ha esercitato le funzioni di regina reggente.
E il fratello Goodwill, re degli zulu, solo due mesi prima in un discorso, volto a convincere la sua gente di rispettare le regole e il lockdown imposti dal governo, aveva detto: “La pandemia Covid-19 è una punizione di Dio”. Oggi è affranto, distrutto per la perdita della sorella minore.
Gli Rharhabe sono un sotto-gruppo degli Xhosa, un’etnia bantu originaria del Capo Occidentale. Xhosa era Nelson Mandela, l’eroe antiapartheid e compianto presidente del Sudafrica. La loro lingua, isiXhosa è la seconda lingua più parlata del Paese arcobaleno, dopo quella zulu.
Pochi sanno che anche nello Zimbabwe c’è una piccola comunità che ancora oggi parla l’isiXhosa, lingua ufficialmente riconosciuta da Harare. Nel 1896 Cecil John Rhodes aveva portato un gruppo di giovani nella ex Rhodesia (odierno Zimbabwe).
Il capo dei leader tradizionali della Provincia Occidentale, Mwelo Nonkonyana, ha detto: “La regina sarà ricordata da noi tutti perchè durante la sua reggenza ha saputo mantenere le tradizioni, gli usi e i costumi degli AmaRharhabe e Xhosa”.
La presidenza di Pretoria ha decretato il lutto nazionale per la morte della regina e per due giorni (l’11 e il 12 luglio); le bandiere saranno issate a mezz’asta. I funerali si svolgeranno a Mngqesha Great Place a King William’s Town.
I monarchi sudafricani, anche se oggi “declassati” a capi tradizionali, svolgono ancora un ruolo sociale importante in quanto rispettati, ascoltati e riconosciuti come autorità dalla loro gente. Attualmente il governo sudafricano riconosce 7 monarchie tradizionali: Zulu, Xhosa, Thembu, Venda, Ndebele, Mpondo e Bapedi.
Africa ExPress
@africexp
Sudafrica: lockdown vieta trasporto alcolici birrificio dovrà eliminare milioni di bottiglie
Tedeschi e sudafricani aprono una fabbrica d’armi in Arabia Saudita, rischio Al Qaeda