Antonio Mazzeo
giugno 2020
I cantieri di La Spezia, la vicina stazione elicotteri di Sarzana Luni e l’Arsenale di Venezia; l’Accademia di Livorno e la grande base navale di Taranto; l’arcipelago della Maddalena e lo scalo aereo di Catania Fontanarossa. Sono le infrastrutture strategiche della Marina militare dove da quattro anni vengono formati e addestrati ufficiali, sottufficiali e tecnici dei reparti di guerra navale del Qatar, il ricco e potente emirato sempre più armato dalle industrie belliche del Belpaese. La cooperazione in ambito navale è una delle più rilevanti dell’asse strategico-militare Roma-Doha. Essa scaturisce da un Memorandum of Understanding sottoscritto il 16 giugno 2016 dall’allora ministra della Difesa piadina Roberta Pinotti e dal Ministro per gli Affari della Difesa del Qatar, Khalid bin Muhammad Al Attiyah.
Nel corso del vertice i due ministri firmarono con gli amministratori delegati di Fincantieri S.p.A. e MBDA Italia (industria missilistica parzialmente controllata da Leonardo-Finmeccanica) una lettera d’intenti per la fornitura all’emirato di mezzi navali e sistemi d’arma per 5 miliardi di euro. “La cooperazione nel settore della Difesa con il Qatar è molto forte già da diversi anni e la firma dell’accordo di oggi rafforza ancor di più una collaborazione che riteniamo molto importante e che creerà numerosi posti di lavoro per l’intero sistema Paese”, dichiarò Roberta Pinotti nell’occasione. “Nel settore delle costruzioni navali l’Italia ha maturato una profonda esperienza e competenza, sia dal lato militare che industriale. È un grande onore e privilegio poter mettere a disposizione del Qatar le nostre professionalità tecniche e poter condividere le avanzate tecnologie che sono state sviluppate”.
Il 2 marzo 2017, l’allora Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli e il Comandante delle forze navali dell’emirato, generale Mohammed Nasser Al Mohannadi, firmarono a Roma tre “accordi tecnici” che formalizzavano la partecipazione ai corsi di addestramento presso i Centri della Marina italiana degli equipaggi che saranno imbarcati nelle unità in via di acquisizione; l’invio di un ufficiale di collegamento della Marina presso lo Stato Maggiore del Qatar a Doha; l’imbarco di personale della Marina qatarina a bordo delle navi militari italiane.
“La cerimonia per la firma dei tre accordi è stata anche occasione per un incontro informale tra i vertici delle due Marine per discutere di ulteriori possibili aree di cooperazione quali, ad esempio, un possibile supporto della Marina Italiana per l’avvio dei centri di formazione e addestramento della Marina del Qatar; la partecipazione del Comandante della Marina Qatarina al Regional Seapower Symposium 2017 che sarà organizzato nella cornice dell’Arsenale di Venezia e l’adesione del Qatar al VRMTC (Virtual Regional Maritime Traffic Center)”, si legge nella nota dell’Ufficio stampa del Ministero della difesa. Il Virtual Regional Maritime Traffic Centre è costituito da una rete virtuale gestita dal Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV) di Santa Rosa, Roma, che consente la condivisione con le Marine miliari partner delle informazioni non classificate sul traffico mercantile. Al Centro virtuale regionale aderiscono 28 paesi dell’area mediterranea, dell’Africa sub-sahariana e del Mar Nero (tra essi Algeria, Giordania, Israele, Libia, Marocco, Mauritania, Senegal, Tunisia, Turchia, Ucraina, ecc.), a cui potrebbero aggiungersi, oltre al Qatar, anche Ghana, Costa d’Avorio e Giappone.
In occasione del vertice tra l’allora ministro degli Esteri Angelino Alfano e l’omologo qatarino Sheikh Mohammed bin Abdul Rahman Al Thani, il 2 agosto 2017 fu firmato un accordo politico-militare-industriale che autorizzava il Qatar ad acquistare da Fincantieri sette navi di superficie (quattro corvette multiruolo, una nave anfibia e due pattugliatori d’altura). Secondo l’agreement, la società italiana s’impegnava a realizzare tutte le unità nei propri cantieri di La Spezia e a fornire i servizi di supporto e manutenzione nei bacini qatarini per un periodo di 10 anni dalla loro consegna. La produzione delle navi da guerra ha preso il via ufficialmente il 31 luglio 2018 nel corso di una cerimonia a cui erano intervenuti, tra gli altri, il Comandante delle forze navali dell’Emirato, generale Abdullah Bin Hassan Al Sulaiti e l’allora Capo di Stato maggiore della Marina, ammiraglio Valter Girardelli.
“A partire dalla stipula di un contratto tra la ditta Fincantieri e le Qatar Emiri Naval Forces, la Marina Militare ha avviato un’intensa attività di cooperazione nei confronti della controparte qatarina, mirata a garantire supporto tecnico durante la costruzione delle unità e la formazione professionale dei futuri equipaggi”, riportava il Ministero della Difesa. “Tale iniziativa impegnerà per un periodo di circa 10 anni gran parte della articolazioni della Forza Armata preposte alla selezione, formazione ed addestramento nonché all’erogazione di moduli specialistici ad hoc (quali ad esempio tirocini per la guardia in plancia, sessioni di scuola Comando, Flight Operational Training, ecc).
A fronte dell’elevatissima valenza strategica e della complessità dell’impresa, a partire dal 1° gennaio 2018 è stato istituito presso lo Stato Maggiore Marina l’Ufficio di Programma Qatar, responsabile di coordinare in maniera omnicomprensiva il supporto della Forza Armata. A partire dal settembre 2018 la prima aliquota dei futuri equipaggi delle unità che saranno consegnate (circa 130 militari) ha iniziato l’iter addestrativo che proseguirà dal settembre 2019 presso il Centro di Addestramento della Marina militare di Taranto (Maricentadd)”.
In tale contesto, tre mesi prima era stato realizzato un nuovo simulatore per condurre le attività “formative”. Alla sua presentazione ufficiale, oltre a una delegazione delle forze navali del Qatar, partecipavano l’allora Comandante in Capo della Squadra Navale, ammiraglio Donato Marzano, il Qatar Program Manager di Fincantieri, Marco Costa e gli ingegneri delle società costruttrici del simulatore (Leonardo e due controllate da Fincantieri con sede a Genova, il Centro per gli Studi di Tecnica Navale “Cetena” e Seastema S.p.A.). “Il Simulatore Navale Integrato è composto da una Plancia primaria e una secondaria per la conduzione della navigazione, da un Combat Operation Center per la condotta operativa dell’unità al combattimento e da una postazione elicottero, per l’addestramento all’impiego tattico degli aeromobili imbarcati”, specificava la Marina italiana.
“L’ammiraglio Marzano, al termine del giro illustrativo di tutte le componenti del sistema, ha riconosciuto il lavoro fatto dalla Fincantieri nella realizzazione del Simulatore, strumento di notevole portata tecnologica non solo per gli equipaggi delle unità del Qatar, ma anche per quelli italiani e di altre marine estere, negli anni a venire. La sua attivazione è un passo importante nell’impegnativo processo addestrativo degli equipaggi di una marina, come quelle del Qatar, che sta perseguendo un percorso di sviluppo capacitivo e che si affida alla Marina Militare Italiana per raggiungere la propria prontezza operativa. La collaborazione con Fincantieri, conferma ancora una volta l’efficacia dell’interazione tra il mondo militare e quello industriale del paese, nel perseguire obiettivi comuni a supporto del Sistema Paese nel mondo”.
Alle attività “formative” della Marina del Qatar concorrono altri centri d’eccellenza italiani, in particolare l’Accademia navale di Livorno (ente di livello universitario che si occupa della preparazione militare degli allievi ufficiali) e, più recentemente, la Scuola Sottufficiali ospitata nell’isola de La Maddalena, in Sardegna. “Tra le numerose iniziative per dare impulso all’immagine della Scuola va segnalato lo sviluppo dell’attività formativa per il personale della Marina libica nonché la collaborazione posta in essere, per il quadriennio 2019-2022, con la Marina del Qatar, soprattutto nella condotta di mezzi nautici, nella manutenzione degli apparati motore e nell’istruzione velico-marinaresca”, annunciava nel maggio 2018 l’allora Comandante delle Scuole della Marina italiana, ammiraglio Alberto Bianchi. Il primo stage per una sessantina di militari dell’emirato si è tenuto dal febbraio al luglio 2019.
Sempre lo scorso anno hanno preso il via le attività addestrative all’ammaraggio forzato del personale del Qatar presso il nuovo centro della Stazione elicotteri della Marina militare di Sarzana Luni (La Spezia). Un gruppo di ufficiali delle forze aeree del Qatar è stato invece ospite nell’ottobre 2019 di un’altra importante Stazione elicotteri della Marina, quella di Catania-Fontanarossa, per prepararsi alla conduzione e alla manutenzione dei velivoli da trasporto e combattimento.
Anche le unità da guerra italiane concorrono all’addestramento dei militari qatarini, offrendo contestualmente un’ottima occasione al complesso militare-industriale nazionale ed europeo per piazzare i propri prodotti bellici nel florido mercato mediorientale. Dal 27 aprile al 1° maggio 2017, ad esempio, la fregata Carabiniere ha effettuato una lunga sosta nel nuovo porto di Hamad, il principale scalo marittimo del Paese, poco a sud di Doha. L’unità della Marina militare italiana – realizzata nell’ambito del cosiddetto programma FREMM (Fregata europea multi-missione) da Orizzonte Sistemi Navali (società controllata da Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica) e dalla francese Armanis – era impegnata in una crociera intercontinentale per “promuovere le eccellenze imprenditoriali italiane, oltre a sostenere il made in Italy su mercati in espansione”, dichiarava la Farnesina. A promuovere e co-finanziare il tour della fregata le maggiori aziende produttrici di armi (Fincantieri, Leonardo, MBDA Italia, Elettronica, Telespazio, Drass) con tanto di “media partner” (Rai Italia e RTV San Marino).
“Durante la sosta in Qatar la Carabinieri ha preso parte ad un’esercitazione in mare a cui hanno partecipato anche dei militari qatarini, tra cui piloti dell’aviazione navale che hanno avuto modo di apprezzare le caratteristiche peculiari dell’elicottero NH90, velivolo d’interesse per la marina qatarina che potrebbe utilizzarlo a bordo dei pattugliatori in acquisizione dall’industria italiana”, riferiva lo Stato maggiore della Difesa. Da lì a poco, l’interesse si sarebbe trasformato in un altro affare miliardario per Leonardo S.p.A. e le industrie europee partner: l’emirato acquisterà infatti ben 28 elicotteri multiruolo NH90 in versione da trasporto tattico e navale.
I primi di novembre del 2018 era un’altra unità della classe FREMM, nave Martinengo, ad approdare a Doha per presentare gli ultimi “gioielli” della produzione bellica italiana. Schierata nel Golfo Persico nell’ambito della controversa operazione Ue “Atalanta” finalizzata al “contrasto della pirateria”, la Martinengo effettuava “un fitto programma di attività addestrative congiunte con le Forze Navali del Qatar, a testimonianza dell’interoperabilità che esiste tra le due Marine”, riportava la Difesa.
“Inoltre, durante la sosta in porto, gli equipaggi di due pattugliatori del Qatar – unitamente ai vertici della Marina locale – hanno visitato l’Unità italiana, anche per prendere contatto diretto con la realtà delle fregate classe FREMM, di cui buona parte della tecnologia verrà mutuata dalle prossime costruzioni navali qatariote presso gli stabilimenti di Fincantieri. Il 2 novembre è stata invece condotta una esercitazione con assetti aeronavali della marina qatariota. Hanno partecipato due pattugliatori Classe Barzan, un fast patrol boat classe Combattante e due velivoli alfajet”.
In Qatar approdava il 2 marzo 2019 pure la fregata “europea multi-missione” Carlo Margottini, impegnata anch’essa in un tour promozionale delle tecnologie e dei sistemi da combattimento prodotti dalle holding a capitale pubblico-privato Fincantieri e Leonardo-Finmeccanica. “La campagna del Margottini nei Paesi del Mar Arabico è sia emblema del dialogo e della cooperazione internazionale, sia occasione, rinnovata di porto in porto, di effettuare esercitazioni con le marine locali al fine di incrementare la reciproca conoscenza delle capacità operative, attività che difatti è stata svolta anche con tre unità della Qatar Emiri Naval Force”, riferiva la Difesa. Per la Margottini si trattava della seconda missione in Qatar in 12 mesi. Nel marzo 2018 la fregata era approdata a Doha in occasione della fiera internazionale dei sistemi da guerra “Dimdex” per organizzare conferenze e meeting sul made in Italy. Ospite d’onore della nave da guerra, l’allora ministra della Difesa Roberta Pinotti.
Antonio Mazzeo
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