AFRICA

Il presidente del Madagascar:”Le nostre piante guariranno il mondo dal Covid-19″

Dal Nostro Corrispondente
Giorgio Maggioni
Antananarivo, 19 aprile 2020

“Cureremo il coronavirus con un rimedio a base di piante coltivate in Madagascar. Le prime sperimentazioni cliniche sono già in corso su pazienti volontari affetti da COVID-19. Potremo cambiare la storia del nostro Paese, del mondo intero”. Parole piene di entusiasmo nel comunicato del giovane presidente malgascio, Andry Rajoelina, che hanno messo in imbarazzo gli scienziati dello Stato insulare.

Charles Andrianjara, direttore dell’Istituto Malgascio di Ricerche Applicate, non ha voluto esprimersi in merito, ha solamente confermato che le ricerche sono in corso.

Eucalyptus del Madagascar

Alcuni scienziati hanno accolto con entusiasmo l’annuncio del presidente, altri sono rimasti cauti, anzi, hanno detto apertamente che nella ricerca non si può correre. “L’attuale emergenza sanitaria mondiale consente di velocizzare la sperimentazione, bisogna comunque portare prove tangibili dell’efficacia della terapia contro COVID-19”, ha aggiunto un collaboratore di IMRA.

Sono 117 i pazienti affetti da COVID-19 nel Madagascar, tra questi 33 sono guariti. Giuseppe La Marca, biologo conservazionista attivo in Madagascar da più di 20 anni, interpellato da Africa ExPress, ha spiegato di quali erbe medicinali si tratta e chi sta studiando il “miracoloso” rimedio contro la pandemia. IMRA, fondato dal celeberrimo e defunto Albert Rakoto Ratsimamanga e una squadra di tecnici hanno confermato di aver messo a punto una possibile terapia a base di olii essenziali.

“Innanzitutto va precisato che quest’isola dell’Oceano Indiano gode di una diversità di fauna e flora rara, un indice di endemismo elevatissimo. Alcune specie di piante, anche se introdotte in passato, si differenziano a causa del particolare microclima malgascio, in chemiotipi differenti, con composizione di principi attivi originali della biogenesi di metaboliti secondari, che spesso hanno particolarità terapeutiche molto interessanti”.

“Gli scienziati di Antananarivo hanno studiato le proprietà di 3 piante indigene: ravintsara (cinnamomum camphora), eucalypto (Eucalyptus globuleux) e artemisia (artemisia annua). Queste erbe crescono ovunque sull’isola e, sempre a causa del clima, i chemiotipi hanno acquisito particolari proprietà e vengono usate dalla popolazione come rimedi naturali per la cura di patologie delle vie aeree superiori, migliorare il sistema immunitario e come prevenzione e terapia della malaria, endemica nel Paese”.

“Grazie a particolari procedimenti dalle foglie e dal bocciolo della ravintsara e dell’eucalypto si possono estrarre in grande quantità due molecole (1,8-CINEOLO e Jensedone), in grado di inibire e addirittura di ostruire la riproduzione di una delle principali proteasi chiamata Mpro, presente nel virus SARS Cov 2″.

“Mentre l’artemisia annua è stata somministrata già in Cina durante il picco della pandemia sotto forma di compresse e pare che sia stata efficace grazie ad alcune molecole: luteolina, kaemferolo, quercitina e apigenina, che risultano essere inibitori chimici della proteasi principale di SARS Cov 2″.

Infine La Marca precisa: “Nulla è certo in una ricerca scientifica in continua evoluzione, appare però evidente che la natura ci offre innumerevoli soluzioni spesso da ricercare in quelle strutture viventi che da milioni di anni co-evolvono nello stesso ambiente in continua corsa per la sopravvivenza reciproca”.

Africa ExPress ha consultato anche un medico specializzato in anestesia e rianimazione, Maria Elena Solla, secondo cui i rimedi proposti dagli scienziati malgasci potrebbero essere eventualmente utili in una fase iniziale della malattia come coadiuvanti, poichè alcune proprietà degli olii essenziali di tali piante sono note e vi sono studi in vitro e su topi che ne hanno evidenziato l’efficacia nel modulare il sistema immunitario.

Giorgio Maggioni
giorgio@mymadagascar.it

Cornelia Toelgyes

Giornalista, vicedirettore di Africa Express, ha vissuti in diversi Paesi africani tra cui Nigeria, Angola, Etiopia, Kenya. Cresciuta in Svizzera, parla correntemente oltre all'italiano, inglese, francese e tedesco.

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