Antonio Mazzeo
17 marzo 2020
“Dopo un’attenta valutazione con i Paesi partecipanti e le nazioni ospitanti, è stata decisa la cancellazione dell’esercitazione Obangame Express 2020 rispondendo così allo sforzo globale per contenere l’espansione del nuovo coronavirus (COVID-19) e minimizzare l’esposizione del personale Usa e delle nazioni partner al virus”.
Con una nota emessa il 14 marzo, l’U.S. Africa Command con sede a Stoccarda (Germania), in accordo con il Comando delle forze navali Usa in Europa e della VI Flotta di stanza a Napoli, ha reso noto l’annullamento dell’esercitazione multinazionale prevista nel Golfo di Guinea dal 20 al 28 marzo.
“Noi continuiamo a mantenere la massima attenzione sull’evoluzione del COVID-19 e stiamo prendendo gli interventi appropriati per proteggere le nostre truppe e quelle dei partner africani”, ha dichiarato il generale Stephen J. Townsend, comandante di U.S. Africa Command. “Possiamo ridimensionare o cancellare un’esercitazione, ma continueremo a far di tutto per assicurare ai militari in Africa ciò di cui loro hanno bisogno. U.S. Africa Command continuerà a valutare e adeguare le finalità delle sue attività in modo da assicurare la necessaria protezione sanitaria e prevenire la diffusione del virus”.
L’annullamento di Obangame Express giunge un paio di giorni dopo la decisione del Comando dell’esercito Usa in Europa di non sospendere la maxi-esercitazione Defender Europe in Germania, Polonia e Repubbliche baltiche, nonostante l’esplosione pandemica del Coronavirus nel vecchio continente, prevedendo solo una rimodulazione dei war games e una “riduzione” del numero dei militari statunitensi da impiegare (in precedenza era previsto il trasferimento in Europa di 20.000 unità).
Obangame Express si tiene annualmente in Africa occidentale ed è una delle tre più importanti esercitazioni che gli Stati Uniti svolgono nel continente. Essa viene pianificata “per sviluppare la cooperazione regionale, la prontezza della risposta navale, lo scambio delle informazioni e le capacità d’interdizione tattica per migliorare le qualità delle nazioni partecipanti contro ogni attività illegale in mare”.
All’edizione 2020 era prevista la presenza di oltre 3.000 militari provenienti da 33 paesi di Africa, Europa e America, 102 unità di superficie e 12 velivoli aerei “per ‘addestramento congiunto nelle tattiche anti-pirateria, sicurezza energetica, contro la pesca illegale e il contrasto ad ogni traffico illecito”. In preparazione dell’esercitazione adesso abortita, erano già stati trasferiti nel Golfo di Guinea il cacciatorpediniere lanciamissili “USS Carney” della Marina militare Usa, il pattugliatore oceanico “Amazonas” del Comando navale del sud-est del Brasile e il pattugliatore d’altura “Audaz” dell’Armada spagnola.
Quest’ultimo, partito da Cartagena, ha effettuato nelle settimane scorse diversi scali tecnici a Noadibou (Mauritania), Accra e Sekondi (Ghana), Douala (Camerun), Walvis Bay (Namibia), Luanda (Angola), Port Gentil (Gabon), Lagos (Nigeria), Dakar (Senegal) e Praia (Capo Verde).
Antonio Mazzeo
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