Monica Mistretta
9 marzo 2020
Sono le 20 dell’8 marzo, è la festa della donna. A Rimini si respira un’atmosfera spettrale. La città è blindata: bar, ristoranti, locali hanno le serrande abbassate, le insegne spente. Le strade sono deserte. La poca gente che ha avuto il coraggio di uscire di casa è sbigottita: meno di 24 ore prima il decreto del governo ha trasformato la città romagnola del divertimento in una zona rossa dalla quale non si può entrare e uscire. C’è incredulità, incertezza e mancano solo due mesi all’apertura della stagione vacanziera.
Sono 113 i contagiati in città, ma tutti sanno che le cifre sono destinate a salire. Mentre la mappa dei contagi da Covid 19 si allarga nel Nord Italia, la gente si interroga cercando di capire come e da che cosa difendersi in un mare di notizie che aumenta il panico e la confusione. Perché proprio Rimini?
Negli ultimi giorni sono in pochi ad aver prestato attenzione ai tabelloni del piccolo aeroporto della città, il Federico Fellini. Ma è proprio lì che potrebbe trovarsi una risposta a tanti interrogativi. Quei tabelloni hanno molto da raccontare.
È il 3 marzo, siamo in piena emergenza Coronavirus. Rimini non è ancora zona rossa, ma i numeri del contagio stanno salendo. Un aereo modello A306 della compagnia Iran Air proveniente dall’aeroporto internazionale Imam Khomeini di Teheran atterra all’aeroporto Federico Fellini nel pomeriggio dopo aver fatto scalo a Milano Malpensa. Anche nel capoluogo lombardo il contagio galoppa all’impazzata. Sul sito Flight Radar 24 il volo proveniente dall’Iran che ha toccato i due aeroporti italiani ha un nome: EP-IBB. Lo seguiamo.
Alle 18.40 l’aereo della Iran Air decolla in direzione di Teheran. Tre giorni dopo, il 6 marzo, tutto si ripete come da copione: l’arrivo dell’aereo da Teheran a Milano alle 12.36 e poi ancora lo scalo a Rimini e il ritorno verso l’Iran nel tardo pomeriggio.
In Iran il Coronavirus sta dilagando, quasi impossibile stabilire i contagi. Sono in pochi a fidarsi delle cifre fornite dal governo di Teheran che fin dai primi giorni dell’emergenza ha cercato di minimizzare la portata dell’epidemia. Ma anche così, con oltre 6.000 contagi ufficiali, il paese è il secondo focolaio nel mondo dopo la Cina. Eppure, mentre i voli diretti dal paese asiatico sono stati prontamente cancellati nei primi giorni dell’emergenza Coronavirus, per qualche oscuro motivo nessuno ha pensato di fermare quelli provenienti dal paese mediorientale.
I tracciati di Flight Radar 24 sono lì per chiunque li voglia seguire. E così scopriamo che lo scalo nel piccolo aeroporto Federico Fellini prima del viaggio verso Teheran è una modalità che si ripete di frequente. Il copione collaudato a Malpensa funziona anche nell’aeroporto londinese di Heathrow: nel pomeriggio del 3 marzo, mentre si sta svolgendo la pericolosa staffetta Teheran, Milano, Rimini, un aereo proveniente da Londra fa scalo nella città romagnola e riparte nella tarda serata in direzione dell’aeroporto Imam Khomeini. Nel pomeriggio dell’8 marzo, quando Rimini è ormai in piena zona rossa, la dinamica si ripete senza alcun ostacolo.
La cosa sconcertante è che proprio l’8 marzo i paesi europei hanno tardivamente deciso il blocco di tutti i voli da e per l’Iran. La notizia è passata in sordina: nessun grande titolo in prima pagina, come accaduto per i voli con la Cina. A raccontarcelo è stata l’agenzia di stampa iraniana Irna con un laconico trafiletto: “In riferimento alle restrizioni sui voli Iran Air messe in essere dall’Europa, per ragioni sconosciute tutti i voli della compagnia con destinazione Europa sono stati sospesi fino a nuovo aggiornamento”.
Molti Paesi mediorientali, come la Turchia, avevano bloccato i voli con l’Iran già il 24 febbraio. Da allora qui non è accaduto nulla: gli aerei provenienti dal secondo focolaio al mondo di Coronavirus hanno continuato a fare scalo in Italia. Lo stesso è avvenuto nel resto dell’Europa: Parigi, Francoforte, Amburgo.
I tracciati Flight Radar 24 sono inequivocabili: nei prossimi giorni sono in programma altri volti della Iran Air. Milano e Rimini restano al centro delle rotte.
Bloccare i voli dalla Cina non ha fermato il Covid 19. Sono gli scali a Rimini della compagnia nazionale iraniana che dovrebbero fare riflettere se non altro per la curiosa coincidenza dell’alto numero di contagi in città. Ma forse è tardi anche per le riflessioni: siamo il terzo focolaio nel mondo.
Monica Mistretta
monica.mistretta@gmail.com
@monica.mistretta
Leonardo Corbucci, amministratore delegato di AIRiminum 2014, società di gestione dell’aeroporto internazionale di Rimini e San Marino Ci ha mandato la seguente precisazione “In merito all’articolo pubblicato su AfricaExpress a firma di Monica Mistretta il giorno 9 marzo dal titolo “Nessuno ferma i voli Milano-Rimini-Teheran e l’Iran è il secondo focolaio del virus al mondo” si precisa che “I voli della compagnia Iran Air in transito presso l’aeroporto ‘Fellini’ di Rimini si si limitano ad effettuare semplici scali tecnici per rifornimento carburante senza effettuare sbarco dei passeggeri né dell’equipaggio”
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Un grande sforzo giornalistico per NON capire che è uno scalo tecnico. Stop a Rimini per rifornimento carburante, a Malpensa l'accordo non è stato rinnovato causa embargo. Idem per il volo Londra - Teheran
I voli Iran air fanno scalo a Rimini solamente per rifornimento di carburante. ( Lo ha dichiarato alla stampa locale anche l’AD di Airiminum 2014 S.p.A Leonardo Corbucci prima che iniziasse l’epidemia di Covid-19)
Nessun passeggero scende !
Non è quindi individuabile nei voli Iran Air il motivo del numero così alto di contagi.
Sono passati tre giorni e mi chiedo se ci sia stata qualche reazione. Ci sono ora chiari segni che c'è stata una reazione tardiva alla diffusione del virus in tutto il mondo. Il traffico aereo avrebbe dovuto essere limitato molto prima.
Quando guardo il radar del traffico aereo e vedo quanti voli sono ancora in arrivo, mi viene in mente una sola parola: irresponsabile!