22 febbraio 2020
Il primo ministro del regno del Lesotho, Thomas Thabane, ieri non si è presentato al tribunale di Maseru. Durante l’udienza di oggi sarebbe stato ufficialmente accusato dell’omicidio della sua ex moglie, Lipoleto Thabane, uccisa il 14 luglio 2017.
Il segretario personale di Thabane ha fatto sapere che si troverebbe in Sudafrica dal 20 febbraio per controlli medici e che avrebbe dato seguito alla convocazione in Tribunale non appena terminate le consultazioni con i dottori sudafricani.
La sua moglie attuale, Maesaiah Thabane, è già indagata per lo stesso reato. L’omicidio della ex moglie di Thabane è tornato alla ribalta tempo fa, grazie a una lettera di Holomo Molibeli, commissario di polizia del piccolo regno. Il 23 dicembre scorso aveva scritto al primo ministro accusandolo di aver non solo ostacolato le indagini, ma di essere addirittura implicato nella morte della moglie.
Lipoleto, 58 anni all’epoca dei fatti, è stata uccisa a colpi di pistola alla periferia della capitale Maseru, due giorni prima che l’ex marito prestasse giuramento come primo ministro. Alla cerimonia Tebane si era presentato con Maesaiah, che ha poi sposato due mesi dopo. Attualmente la moglie è in stato di libertà su cauzione.
Al momento dell’assassinio, il primo ministro era in lite con lei per la causa di divorzio, in particolare sul ruolo di first lady. Secondo la polizia, forse Thabane non era presente sul luogo al momenti del crimine, ma avrebbe quasi certamente agito di concerto con l’assassino o gli assassini.
Giovedì stesso, prima di partire per il Sudafrica, Thabane, ottantenne, aveva annunciato durante un’intervista trasmessa dall’emittente di Stato che si sarebbe dimesso prima di luglio a causa della sua età. Peccato che lo aveva già promesso una prima volta nel gennaio scorso, dietro pressione del suo stesso partito, All Basotho Convention (ABC)
Se le accuse contro il capo del governo del Lesotho saranno confermate, sarebbe la prima volta che un leader africano in carica è implicato in un caso di omicidio familiare.
Il primo governo di Thabane è stato rovesciato nel 2014 con un colpo di Stato. Allora lui si era rifugiato nel vicino Sudafrica, perché temeva per la sua incolumità. Nel 2017 si è candidato nuovamente e ha vinto. Il suo partito aveva portato a casa quarantotto seggi sugli ottanta da aggiudicare. Il suo avversario, Mosisli, ne aveva guadagnati trenta.
La piccola enclave è una monarchia parlamentare, il cui sovrano è Letsie III. Nell’Assemblea Nazionale vi sono membri elettivi di partiti riconosciuti dallo Stato, ma vi risiedono anche alti gradi militari, capi tribali e rappresentanti delle minoranze etniche.
Il Lesotho è tra i Paesi più poveri dell’Africa. Metà della popolazione su 2.125.000 abitanti vive in povertà, a causa dell’elevato tasso di disoccupazione e un’economia totalmente dipendente dal Sudafrica. Inoltre il 22,7 per cento degli adulti è affetta da infezione da HIV / AIDS.
Africa ExPress
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